196. DIALOGHI SULL’IDENTITÀ
a cura di Fulvio Ferrari, Pia Carmela Lombardi e Romano Madaro, 2023, 440 pp., DOI 10.15168/11572_397990
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-5541-042-7; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-020-5, € 15,00

Il concetto di identità è ampiamente dibattuto in ambito accademico e sempre fertile terreno di dialogo e confronto. Se, concordando con Todorov, l’identità è la «scoperta che l’io fa dell’altro», ogni incontro è la manifestazione di una diversa Weltanschauung che può coinvolgere piani disciplinari solo apparentemente distanti. In un contesto globalizzato come quello attuale, l’identità si impregna delle contraddizioni del passato, evolvendosi in nuovi scontri politici, economici e ambientali, dando così origine a omogeneità o resistenza, contraddizioni o solidarietà, alleanze o conflitti. Il presente volume nasce come naturale prosecuzione dei lavori avviati durante l’omonima Graduate Conference organizzata nell’ambito del corso di dottorato in Forme dello scambio culturale dell’Università di Trento e intende dare spazio alle diverse variazioni e approcci al concetto stesso di identità, contribuendo così a stimolare il dialogo interdisciplinare su un tema tanto vasto e complesso.
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195. «… E TUTTO PREZIOSO È CIÒ CHE OFFRANO GLI AMICI». MISCELLANEA DI STUDI PER LUIGI BELLONI
a cura di Andrea Comboni, Giorgio Ieranò e Sandro La Barbera, 2023, 528 pp., DOI 10.15168/11572_398453
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-8443-991-8; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-016-8, € 15,00

Questo volume raccoglie, sotto il titolo ricavato dalla chiusa di un idillio teocriteo «ἦ μεγάλα χάρις / δώρῳ σὺν ὀλίγῳ: πάντα δὲ τίματα τὰ πὰρ φίλων» (XXVIII 24-25), i contributi che un gruppo di amici, colleghi e allievi ha voluto offrire a Luigi Belloni in occasione del suo pensionamento, in segno di riconoscenza e affetto. Se la maggior parte dei contributi riguarda la filologia classica e le letterature greca e latina, non mancano interventi che spaziano dalla filosofia alla storia della lingua italiana, dalla filologia romanza alla letteratura contemporanea, dalla paleografia ed epigrafia alla storia della musica e del teatro. Sono presenti contributi di F. Angiò, S. Baggio, N. Bertoletti, M. Cannatà Fera, R. Capelli, A. Cavarzere, A. Comboni, C. Cozzi, E. Franchi, M. Frassoni, D. Frioli, E. Gasperetti, F. Ghia, M. Giangiulio, C. Giunta, G. Ieranò, S. La Barbera, F. Meroi, E. Migliario, L. Morlino, M. Napolitano, A. Palazzo, M.P. Pattoni, S. Pietrini, G. Proietti, M. Rizzante, R. Tosi, O. Vox, S. Zucal.
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194. UN VOLGARIZZAMENTO SALLUSTIANO RITROVATO. IL CATILINA DEL MS. 222 DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI PADOVA COPIATO NELLA SCUTARI VENEZIANA
edizione e commento a cura di Luca Morlino, 2023, 256 pp., DOI 10.15168/11572_385129
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-5541-052-6; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-036-6, € 12,00

Una fortunata trouvaille ha permesso di rinvenire nel manoscritto 222 della Biblioteca Universitaria di Padova un inedito e sinora praticamente sconosciuto volgarizzamento del Bellum Catilinae di Sallustio, realizzato da un anonimo veneziano verosimilmente non molto tempo prima del 1432, anno in cui il codice fu copiato nella città albanese di Scutari, all’epoca posta sotto il controllo politico-militare di Venezia. In questo volume si pubblica il testo di tale volgarizzamento, corredato dalla descrizione del manoscritto, da un’analisi delle caratteristiche lessicali e sintattiche più significative della traduzione dal latino al volgare e da un ampio commento della sua polimorfia linguistica, tipica del coevo veneziano ‘illustre’, aperto ad accogliere tratti più generalmente veneti e soprattutto toscani. Lo studio introduttivo inquadra e valorizza l’opera ‒ un esercizio di scuola, secondo il classico adagio della storia maestra di vita, inteso in particolare nel senso della vita politica ‒ nel contesto storico, ideale e socio-culturale della ‘sapienza civile’ dell’Umanesimo veneziano e della componente romana del mito di Venezia, anche in rapporto alla sua proiezione de là da mar.
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193. Sara Troiani, DAL TESTO ALLA SCENA E RITORNO. ETTORE ROMAGNOLI E IL TEATRO GRECO
2022, 456 pp., DOI 10.48552/r5w8-2n16
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-8443-997-0; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-030-4, € 15,00

Il grecista Ettore Romagnoli (1871-1938) è stato una figura fondamentale nel panorama degli studi classici italiani a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Promotore di un metodo di studio attento agli aspetti ‘artistici’ della poesia antica, avviò un’intensa e vivace attività come divulgatore della cultura greco-latina nelle vesti di saggista, traduttore e metteur en scène di drammi antichi, contribuendo alla rinascita, nel 1914, delle rappresentazioni classiche nel Teatro greco di Siracusa. Il volume offre un’indagine multidisciplinare sull’interpretazione del teatro greco e della sua messinscena moderna da parte di Romagnoli. La reciproca e continua interazione tra formazione classicista e sensibilità per la pratica teatrale rappresenta il tratto distintivo del Romagnoli ‘rievocatore’ del dramma antico e consente di rivalutarne l’influenza nella cultura italiana dei primi decenni del XX secolo.
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192. Federica Boero, LA PRESENZA CLASSICA IN DEREK WALCOTT
2022, 328 pp., DOI 10.15168/11572_362844
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-8443-996-3; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-029-8, € 15,00

L’analisi sistematica degli elementi di conoscenza indiretta e di lettura diretta riferibili alla cultura classica presenti nella vastissima produzione poetica e teatrale di Derek Walcott testimonia il suo complesso approccio ai modelli greci e latini, tra devozione e ostilità, imitazione e rifiuto di un predominio culturale, considerato come l’estremo atto di prevaricazione dei colonizzatori europei sulla popolazione caraibica. Nell’ambito di un percorso cronologico che prende in esame l’intera carriera artistica del poeta, il volume approfondisce, in particolare, lo studio di due drammi per la scena pressoché inediti, Ione: A Play with Music (1957) e The Isle is Full of Noises (1982), del poema epico Omeros (1990), che valse a Derek Walcott il Premio Nobel per la Letteratura, e di The Odyssey: A Stage Version (1992), una rivisitazione dell’Odissea di Omero commissionata dalla Royal Shakespeare Company. Infine, l’indagine si sofferma sugli spunti di classicità presenti nelle raccolte poetiche dell’autore, che costituiscono un’ulteriore prova del suo eccezionale e precoce interesse non soltanto per l’antichità greca, ma anche per la letteratura e la storia di Roma.
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191. Jorge Canals Piñas, CONTAR LA MONTAÑA. PEDRO ANTONIO DE ALARCÓN Y LOS ALPES
2021, 320 pp., ISBN 978-88-8443-962-8, € 15,00
El volumen contiene la edición crítica anotada del Libro II de De Madrid a Nápoles (1861), en el que Pedro Antonio de Alarcón relata su incursión al Valle de Chamonix, al tiempo que deja constancia de su aventurero paso por el puerto del Simplón y tras haber recorrido el cantón suizo de Valais. Dicha obra, enmarcada a pleno título en el género de la literatura de viajes decimonónica peninsular, se erige en uno de los primeros textos hispánicos en los que el área alpina se describe con detalle, lo que de paso nos permite pulsar la relación que el viajero –con neta y deliberada actitud postromántica– establece con el entorno natural que atraviesa. En el ensayo preliminar que antecede a la edición del texto, el autor se esfuerza por proyectar el relato del escritor andaluz en un contexto social y cultural que se hallaba en plena transformación; habida cuenta de que la obra de Alarcón fue el resultado de un viaje que se llevó a cabo cuando ya la revolución industrial, consolidada en Gran Bretaña y Francia, había generado las circunstancias que propiciaron la expansión del turismo como hábito que la burguesía europea asimilaría a fondo. La edición del texto atiende a las numerosas variantes redaccionales que el escritor andaluz introdujo tras los respectivos procesos de revisión antes de darlo de nuevo a la imprenta en 1878 y en 1886. Al interés documental se suma, en definitiva, el atractivo filológico que esta obra sin duda suscitará entre los especialistas.
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190. IMMAGINI DELLA SCRITTURA E METAFORE DELL’ATTO CREATIVO
a cura di Cristiana Pasetto e Margherita Spadafora, introduzione di Serenella Baggio
2021, 240 pp., ISBN 978-88-8443-961-1, € 12,00

Questo volume propone una riflessione intorno al tema della scrittura, intesa sia come atto concreto dello scrivere sia, in senso più ampio, come pratica dell’attività letteraria e processo di generazione creativa. Nata dai lavori del Seminario interdisciplinare Immagini della scrittura e metafore dell’atto creativo, svoltosi presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento nel novembre 2017, tale riflessione è qui arricchita con nuovi sviluppi e ulteriori contributi.
I saggi raccolti afferiscono ad ambiti disciplinari molto vari – dalla paleografia all’antropologia alla storia della lingua e della letteratura – interessando diverse aree geografiche e attraversando un arco temporale che, dall’antichità classica, giunge fino alla contemporaneità. Il passaggio dall’oralità alla scrittura, il succedersi di differenti supporti e tecniche scrittorie, il progressivo ampliarsi dell’orizzonte metaforico sotteso all’atto dello scrivere, accompagnano e scandiscono il mutamento dei contesti storico-culturali, divenendo espressione di differenti civiltà, culture e, all’interno di queste, di scrittori o scriventi diversi.
Il volume include testi di: Giacomo Agnoletti, Serenella Baggio, Attilio Bartoli Langeli, Paolo Colombo, Lorenzo Graziani, Adriana Paolini, Cristiana Pasetto, Nicolò Rubbi, Glauco Sanga, Margherita Spadafora, Andrea Taddei, Sara Troiani.
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189. CHI SIAMO, COME PARLIAMO. INCHIESTA LINGUISTICA NEL DIPARTIMENTO DI LETTERE E FILOSOFIA DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO
a cura di Serenella Baggio
2021, 300 pp., ISBN 978-88-8443-957-4, € 15,00

Quante e quali varietà di italiano condividono studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo di un dipartimento universitario? Un dipartimento può diventare il campo di un’inchiesta sociolinguistica?
Nel 2018, nel Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, è stata fatta una campagna di raccolta su un campione di un centinaio di informatori, con interviste audio-video registrate, di cui qui si pubblicano i primi risultati, affrontando i dati da diversi punti di vista: tradizionali, come l’analisi sociolinguistica delle autobiografie date spontaneamente a voce dagli intervistati; o innovativi, come l’indagine sociofonetica sperimentale, lo studio dei gesti e dei modi di raccontare (e raccontarsi) o della proiezione della cultura letteraria nel parlato, l’uso ludico delle registrazioni (far indovinare l’origine delle pronunce e vedere quali siano le più riconoscibili).
A differenza di quanto avviene normalmente, questa è un’indagine non sul radicamento territoriale, ma sullo sradicamento, dove, cioè, emerge la varietà di parlati portata da persone che hanno differente origine geografica e occasionalmente si trovano nello stesso luogo a lavorare insieme, rivestendo diversi ruoli sociali. Scopo del progetto è stato quello di fotografare, in un anno qualsiasi, la varietà degli italiani parlati compresenti nell’edificio dove si svolge la nostra attività, dove ci incontriamo, ci parliamo, ci lasciamo messaggi.
Il DVD allegato (CHISONO) contiene frammenti di 20 secondi presi da ogni intervista. Lo si potrà usare anche per continuare il gioco delle pronunce da indovinare.
Il volume include testi di: Serenella Baggio, Davide Astori, Giovanni Abete, Gloria Gagliardi, Claudio Nobili, Paola Baratter, Caterina Moretti, Silvia Vazzana.
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188. Laurent Mauvignier, THÉÂTRE - TEATRO. Tout mon amour - Tutto il mio amore, Une légère blessure - Una ferita leggera
a cura di Jean-Paul Dufiet, traduzioni di Alberto Bramati
2021, 352 pp., ISBN 978-88-8443-937-6, € 15,00

Cet ouvrage est destiné à faire connaître l’oeuvre théâtrale de Laurent Mauvignier en Italie. Il le fait en mettant à la disposition des lecteurs, dans une édition bilingue, les traductions de Tout mon amour et de Une légère blessure, et en accompagnant ces traductions de six études universitaires qui approfondissent la réflexion sur une oeuvre qui est tout à la fois polygraphique, transgénérique et hybride. L’oeuvre de Laurent Mauvignier se saisit dans la dynamique de son écriture qui, du roman au théâtre, retravaille les genres littéraires. Le lien entre les genres romanesque et dramatique est d’autant plus important que, comme le rappellent plusieurs articles présents dans cet ouvrage, les romans de Laurent Mauvignier sont marqués par une évidente forme de théâtralité, en raison de leurs structures, de leurs dispositifs de langage et de leurs effets d’oralité.
L’obiettivo di quest’opera è far conoscere al pubblico italiano la scrittura teatrale di Laurent Mauvignier, proponendo i testi originali di Tout mon amour e Une légère blessure con traduzione a fronte. Completano il volume sei studi in lingua francese che approfondiscono la riflessione sulla drammaturgia di Laurent Mauvignier e sulla dimensione di teatralità che permea anche la sua produzione romanzesca.
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187. ADAPTATION OF STORIES AND STORIES OF ADAPTATION: MEDIA, MODES AND CODES / ADAPTATION(S) D’HISTOIRES ET HISTOIRES D’ADAPTATION(S): MÉDIAS, MODALITÉS SÉMIOTIQUES, CODES LINGUISTIQUES
edited by / sous la direction de Sabrina Francesconi / Gerardo Acerenza
2020, 312 pp., ISBN 978-88-8443-892-8, € 15,00

A collection of interdisciplinary essays by thirteen international scholars in Canadian studies, this volume explores adaptation process and practice from synchronic and diachronic perspectives. These contributions critically analyze linguistic and textual dynamics across genres (opera, poems, short stories, novels, TV series, films, picture books) adopting a broad range of methodological frameworks and tools. They examine the adaptation of stories alongside stories of adaptation, exposing many facets of complex issues such as identity, agency, culture, space, and time. Attention is also devoted to how different media (e.g. books, TV, digital devices) and modes (e.g. writing, music, images) affect the codification, transcodification, and decodification of Canadian narratives. The authors convincingly argue that, when stories move and change, they emotionally and cognitively engage and transform readers, listeners, spectators, audiences – all of us.
Ce volume collectif regroupe les articles de treize chercheurs internationaux en études canadiennes et québécoises qui tentent de cerner les différents enjeux et stratégies de l’adaptation. En s’appuyant sur des cadres théoriques divers et des méthodologies variées, les contributions analysent de manière critique les dynamiques de l’adaptation à travers les genres littéraires (poésie, nouvelle, roman), les médias (littérature, cinéma, série télévisée, musique) et les cultures. Les lecteurs sont ainsi invités à découvrir d’un côté des adaptations d’histoires et de l’autre des histoires d’adaptations. Les auteurs soulèvent plusieurs questions liées à la pratique de l’adaptation, puisque à partir du moment où des histoires sont adaptées, elles voyagent à travers les pays et les langues, elles changent de médias et peuvent mobiliser des émotions différentes chez les lecteurs, les auditeurs ou les spectateurs d’une autre culture.
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186. REGARDS SUR LES MÉDIATIONS CULTURELLES ET SOCIALES. ACTEURS, DISPOSITIFS, PUBLICS, ENJEUX LINGUISTIQUES ET IDENTITAIRES
dirigé par Jean-Paul Dufiet et Elisa Ravazzolo
2020, 208 pp., ISBN 978-88-8443-928-4, € 12,00

Cet ouvrage offre des regards croisés et complémentaires sur différents types de médiation qui constituent principalement des activités langagières et qui de ce fait méritent une attention rigoureuse de la part des spécialistes des sciences du langage. Si l’intérêt pour les multiples formes de la médiation culturelle et artistique a donné lieu à la publication de deux premiers volumes par le Département de Lettres et Philosophie de Trente (Les visites guidées. Discours, interaction, multimodalité en 2012 et L’objet d’art et de culture à la lumière de ses médiations en 2014), la réflexion est ici élargie à d’autres pratiques de médiation, linguistique et/ou sociale, issues de domaines institutionnels peu ou pas explorés. Ces pratiques sont caractérisées par des modes d’expression différenciés, mais elles participent toutes de la même dynamique et partagent souvent les mêmes enjeux sociaux et identitaires. Les contributeurs de ce volume s’interrogent plus précisément sur les rapports que les médiations sociales et culturelles entretiennent avec l’apprentissage de la langue, l’appropriation du patrimoine artistique, le dialogue interculturel, l’intégration sociale ainsi que les pratiques médicale et judiciaire.
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185. LA LETTERA IN VERSI. CANONI, VARIABILI, FUNZIONI
a cura di Pietro Taravacci e Francesco Zambon
2020, 360 pp., ISBN 978-88-8443-912-3, € 15,00

Il IV Convegno Internazionale del Seminario Permanente di Poesia, svoltosi tra l’8 e il 9 novembre del 2016 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, ha avuto a tema La lettera in versi. Canoni, variabili, funzioni. Solo apparentemente di limitata diffusione, la lettera in versi è sempre stata presente nella lirica occidentale. A partire dalla poesia latina (da Lucilio a Orazio) essa è divenuta un genere poetico suo iure. Nelle letterature medievali si contano le epistole poetiche dei trovatori, ma anche le lettere in versi di personaggi romanzeschi nonché la corrispondenza poetica del Duecento italiano. Tra XV e XVII secolo il modello oraziano è stato molto vitale, mentre nello stesso periodo, in Italia, anche le Heroides ovidiane hanno costituito un esempio assai diffuso. Nei secoli successivi i casi sono stati numerosi, spesso con funzione di poesia ‘militante’, di argomento letterario, morale, politico. Il Novecento offre un panorama vario e complesso. Alle tipologie e funzioni tradizionali si sono aggiunte quelle legate alla riflessione su comunicazione e incomunicabilità poetiche. La lettera in versi contemporanea ha quindi invitato il soggetto lirico a uscire da se stesso, a tendere verso un tu concreto o generico sviluppando, in particolare, una forte, costante tensione tra presenza e assenza dell’interlocutore-destinatario.
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184. Annibale Salvadori, VOCABOLARIO SOLANDRO
a cura di Patrizia Cordin, Paolo Dalla Torre e Tiziana Gatti
2020, 424 pp., ISBN 978-88-8443-881-2, € 15,00

Questo volume propone la prima edizione integrale del Vocabolario solandro di Annibale Salvadori, il cui manoscritto è conservato presso la biblioteca della Fondazione Cini di Venezia. Il vocabolario, che raccoglie circa seimila voci, è stato scritto nella seconda metà dell’Ottocento da un medico trentino della valle di Sole, allievo di Christian Schneller, appassionato del dialetto e della cultura della sua valle. La raccolta, sebbene citata in diversi lavori di rinomati studiosi, come Christian Schneller, Eduard Böhmer, Theodor Gartner, Carlo Battisti, Enrico Quaresima, dove sono anche riportate numerose voci redatte da Salvadori, non era stata sinora mai pubblicata. Il Vocabolario solandro è preceduto in questo volume da tre brevi saggi: il primo, di Paolo Dalla Torre, presenta l’autore, i suoi interessi linguistici (ma non solo) e la storia del manoscritto; il secondo, di Patrizia Cordin, illustra il contributo di Salvadori alla lessicografia trentina, in particolare a un più noto e recente vocabolario dialettale (il Vocabolario anaunico e solandro di Enrico Quaresima); il terzo saggio, di Tiziana Gatti, descrive gli interventi adottati per rendere facilmente leggibile il testo originale, come il riordinamento alfabetico dei lemmi e l’introduzione di una trascrizione fonetica semplificata e coerente, accanto a quella proposta dall’autore. Pur nella sua essenzialità, il Vocabolario solandro offre numerosi spunti d’interesse non solo linguistico, ma più ampiamente culturale, e rappresenta una preziosa testimonianza di un dialetto parlato più di centocinquanta anni fa presso una comunità alpina.
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183. QU’EST-CE QU’UNE MAUVAISE TRADUCTION LITTÉRAIRE ? SUR LA TRAHISON ET LA TRAÎTRISE EN TRADUCTION LITTÉRAIRE
sous la direction de Gerardo Acerenza
2019, 344 pp., ISBN 978-88-8443-874-4, € 15,00

La traduction littéraire est encore de nos jours considérée comme un sous-produit du texte original, ou encore comme un mal nécessaire, et le très célèbre dicton Traduttore traditore est plus que jamais d’actualité. Chaque fois que l’on évoque la pratique de la traduction littéraire, on cite des phrases ressemblant à celle-ci : « une traduction ne saurait tenir lieu de l’original » (Bellos 2012). Mais, on est souvent incapable de préciser la nature de la trahison, ou mieux des trahisons commises par rapport au texte original. Les textes ici réunis tentent de montrer quand et pourquoi il y a mauvaise traduction littéraire. Ils essayent tous, selon différentes approches, de répondre aux questions suivantes : quels sont les éléments objectifs qui autorisent les lecteurs et les analystes à considérer telle traduction comme mauvaise ? Une traduction servile est-elle toujours mauvaise ? Qu’entend-on par l’expression traduction de deuxième ordre ? Et par traduction mécanique ? Depuis les « Belles infidèles » de Nicolas Perrot D’Ablancourt, au XVIIe siècle, y a-t-il de nos jours des traductions qui apparaissent aux yeux des spécialistes et des lecteurs comme « laides et infidèles » ? Peut-on avancer l’hypothèse, en paraphrasant José Ortega y Gasset, que presque toutes les traductions sont mauvaises et que « lire une traduction ce n’est pas lire une bonne oeuvre littéraire » ? (Ortega y Gasset 2004).
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182. RIELABORAZIONI DEL MITO NEL FUMETTO CONTEMPORANEO
a cura di Chiara Polli e Andrea Binelli
2019, 230 pp, ISBN 978-88-8443-873-7, € 12,00

Incontri e collisioni, narrazioni trasversali efficaci e pervasive: il mito a fumetti è un campo di indagine di grande interesse e attualità, e da qui nasce l'esigenza di investigarne gli intrecci, le trame sotterranee e le funzioni politiche, sociali e artistiche. Rielaborazioni del mito nel fumetto contemporaneo raccoglie le riflessioni a tal proposito di alcuni degli studiosi che negli anni hanno preso parte alle attività di ricerca del Seminario Intorno al Mito. Rielaborazioni, riscritture e nuove creazioni plasmano e trasformano la materia mitologica, la cui evoluzione trascende le epoche, le culture e le forme d’espressione artistica. Ciò che emerge dai diversi filoni di ricerca qui confluiti è la dilatazione del concetto stesso di mito e la complessità delle sue declinazioni in forma di fumetto, medium sincretico che ha saputo ispirarsi ma anche dare energia al mito grazie alla vis comunicativa offerta dall'incontro tra immagini e parole.
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181. MALAS NOTICIAS Y NOTICIAS FALSAS. ESTUDIO Y EDICIÓN DE RELACIONES DE SUCESOS (SIGLOS XVI-XVII)
Valentina Nider y Nieves Pena Sueiro (eds.)
2019, 324 pp, ISBN 978-88-8443-861-4, € 12,00

Malas noticias y noticias falsas es una antología de este tipo de Relaciones de sucesos, un producto editorial de consumo masivo en el Siglo de Oro. Con el fin de acercar a un público más amplio a la lectura de esta literatura informativa, se ha reunido un pequeño conjunto de Relaciones, editado con criterios modernizadores y complementado con una serie de notas aclaratorias; precede, además, a cada texto una breve introducción para facilitar la reconstrucción del contexto histórico y literario. El volumen ofrece, tras un novedoso trabajo sobre las necrológicas en los avisos, una selección de relaciones de sucesos con malas noticias o noticias falsas traídas de diversas partes del mundo, editadas en español o italiano (algunas señalan, además, que han sido traducidas de otros idiomas), ejemplificando un nutrido abanico de temas y de formas textuales en prosa y verso (especialmente romances y ‘coplas de ciego’). El horizonte geográfico que se reconstruye a partir de estos textos es muy amplio: aparecen Barcelona y Sevilla, pero también Logroño, Salamanca, Sierra Morena, y naturalmente Portugal y las colonias. Las noticias llegan bien desde países europeos (Inglaterra, Flandes, Francia, Italia) donde se ubican sucesos terribles, prueba del error o ambigüedad religiosos que los dominan, bien de ciudades lejanas como Constantinopla, o de lugares imaginarios como la distópica isla de Bembos. Otra geografía paralela emerge de los datos editoriales que restituyen tupidas redes de editores, informantes, autores y traductores. Se incluyen textos impresos en Sevilla, Barcelona, Valencia, Logroño, Roma, Venecia o Lima, así como otros sin datos de edición. Esta antología ha sido realizada por catorce especialistas de universidades españolas e italianas, coordinados por Valentina Nider (Università di Trento) y Nieves Pena Sueiro (Universidade da Coruña), y es el primer volumen de un proyecto editorial de mayor calado, que pretende continuar publicando ediciones de Relaciones de sucesos.
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180. «TRA CHIARO E OSCURO». STUDI OFFERTI A FRANCESCO ZAMBON
a cura di Daniela Mariani, Sergio Scartozzi e Pietro Taravacci
2019, 662 pp, ISBN 978-88-8443-853-9, € 12,00

La miscellanea vuole celebrare l’emeritato e il settantesimo compleanno di Francesco Zambon, già professore ordinario di Filologia romanza e docente di Letteratura italiana contemporanea presso l'Università di Trento. Hanno partecipato all’omaggio i colleghi e gli allievi trentini, gli amici del Circolo Filologico-Linguistico Padovano e molti altri autori che hanno conosciuto e stimato Francesco Zambon: un nutrito insieme distribuito fra le Università, le Accademie e i Collegi di Italia, Austria, Francia, Romania e Spagna. I contributi della miscellanea spaziano dalla medievistica al contemporaneo rispecchiando gli interessi di ricerca coltivati da Zambon nell’arco della sua carriera (allegoria, bestiari, mistica, esoterismo, traduzione, Montale, etc.). Il titolo è tratto da una lirica del Diario del ’71 e del ’72 e centra i due orizzonti degli studi zamboniani: il filologicamente chiaro (la vigile attenzione al testo, alla sua storia, vita e forme, e un’impareggiabile trasparenza di stile e contenuti); il richiamo di un’obscuritas che è sostanza (eresia catara, esoterismi) e veste della poesia (poesia mistica, Simbolismo, Ermetismo) nel suo darsi ogni volta misterioso, a tratti equivoco, a chi ne attende e ne studia i segni.
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179. CONTACT ZONES. CULTURAL, LINGUISTIC AND LITERARY CONNECTIONS IN ENGLISH
edited by Maria Micaela Coppola, Francesca Di Blasio, Sabrina Francesconi
2019, 316 pp., ISBN 978-88-8443-854-6, € 12,00

This volume critically explores the contact zones between cultures, literatures and languages from theoretical, methodological and thematic perspectives. It is made up of a network of factual, metaphorical, and intersemiotic contact zones and bridges, emphasising, on the one hand, the sites of contact and their borders and, on the other hand, the sites of connection and connecting movements. Cultural, literary and linguistic contact zones comprise transcultural and interdisciplinary spaces, which reflect the multifarious dynamics characterising contemporary societies. They lead to limitless processes involving the reconceptualisation and reconfiguration of individual, social, and cultural events through the application of cross-disciplinary theories, methods, and tools. This critical perspective guides the very structure of this collection, in its single contributions and as a whole: literary, cultural, and linguistic ana lyses are arranged following the dynamics of the border-crossing theoretical premises animating itstranscultural and interdisciplinary approach.
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178. Matteo Largaiolli, LA PREDICA D'AMORE. INDAGINE SU UN GENERE PARODISTICO QUATTRO-CINQUECENTESCO CON EDIZIONE CRITICA DEI TESTI
2019, 688 pp., ISBN 978-88-8443-851-5, pubblicato online sul sito 
https://iris.unitn.it

La Predica d’Amore è un genere letterario parodico che ha conosciuto un’effimera fortuna tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento. Un piccolo ma compatto corpus di testi permette di osservarne i tratti fondamentali: inserite nella secolare tradizione della parodia sacra, le prediche d’Amore, in prosa e in versi, riprendono il modello formale del sermone tardomedievale per comunicare contenuti non devoti, ma erotici. Probabilmente recitate in occasioni festive, circolavano manoscritte e a stampa, e in molti casi anonime, tra le tipografie, le corti, le piazze. Il volume descrive il genere nel suo complesso e presenta l’edizione di dodici prediche, con particolare attenzione a quella di maggior successo, attribuita a Marco Rosiglia.
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177. «LA CETRA SUA GLI PORSE…». STUDI OFFERTI AD ANDREA COMBONI DAGLI ALLIEVI
a cura di Matteo Fadini, Matteo Largaiolli, Camilla Russo
2018, 374 pp., ISBN 978-88-8443-830, € 12,00

Il volume contiene nove studi offerti dagli allievi ad Andrea Comboni in occasione dei suoi primi vent’anni di insegnamento. Essi riguardano alcuni versanti della nostra storia letteraria: la ricerca delle tradizioni sommerse (la cerva bianca, Tessa); l’edizione e la riflessione teorica sull’edizione; l’attenzione per la materialità della nostra letteratura (le stampe, i manoscritti) e per i suoi aspetti più tecnici e misurabili (la metrica, la musica); i procedimenti di rielaborazione, i casi di riuso, i rifacimenti; le correnti esterne al mainstream della storia della letteratura (gli autori radicati nelle tradizioni locali); l’applicazione della letteratura a fini didattici e l’affermazione del suo valore formativo.
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176. BREVITAS. PERCORSI ESTETICI TRA FORMA BREVE E FRAMMENTO NELLE LETTERATURE OCCIDENTALI
a cura di Stefano Pradel e Carlo Tirinanzi De Medici
2018, 378 pp., ISBN 978-88-8443-805-8, pubblicato online sul sito https://iris.unitn.it

Brevitas. Percorsi estetici tra forma breve e frammento nelle letterature occidentali raccoglie una selezione degli interventi presentati in occasione del III convegno internazionale del Seminario Permanente di Poesia (SEMPER). La brevità, come nozione filosofica ed estetica, mostra in questi saggi la propria natura elusiva e ci invita, ancora e ancora, a essa, nel tentativo di sviscerarne le potenzialità critiche e teoriche. L’opposizione tra forma breve e lunga, tra forma chiusa e aperta dice molto riguardo i cambiamenti che avvengono all’interno dello spazio letterario e consente di osservare le mutazioni dei paradigmi e l’evoluzione dei codici estetici. Sotto la lente della brevità, la storia dei generi e delle forme si mostra in maniera più organica, permettendoci di formulare ipotesi sulla contemporaneità a noi più vicina. L’esplorazione delle potenzialità della brevitas accumuna lingue, culture ed epoche a volte distanti tra loro, unite nella fascinazione enigmatica che, in egual misura, la brevità proietta tanto sul fare artistico quanto su quello critico.
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175. LA RECENSIO WISSENBURGENSIS. STUDIO INTRODUTTIVO, TESTO E TRADUZIONE
a cura di Margherita Feller
2018, 204 pp., ISBN 978-88-8443-796-9, € 12,00

La Recensio Wissenburgensis, insieme alle recensiones Gallicana e vetus, viene tradizionalmente ascritta alla famiglia del Romulus, una raccolta di favole in  prosa di ascendenza fedriana.
Dopo l’edizione di Georg Thiele (Der Lateinische Äsop des Romulus und die Prosa-Fassungen des Phädrus, Heidelberg 1910) con la quale lo studioso si proponeva fornire l’edizione di tutta la materia romuleiana, il presente volume vuole offrire l’edizione della Recensio Wissenburgensis, relegata da Thiele a un ruolo marginale rispetto alle altre due recensiones. Lo studio della raccolta, tramandata dal codex Guelferbytanus Gudianus Latinus 148 conservato presso la Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel, prende le mosse dal presupposto che la Wissenburgensis sia da considerare una raccolta a se stante rispetto al resto della tradizione. Ad esso si aggiunge il tentativo di restituire un testo fortemente corrotto a causa dell’intervento di una mano posteriore. 
Per la prima volta, inoltre, viene offerta anche una traduzione italiana a fronte.
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174. Il RACCONTO A TEATRO. DAL DRAMMA ANTICO AL SIGLO DE ORO ALLA SCENA CONEMPORANEA
a cura di Giorgio Ieranò e Pietro Taravacci
2018, 346 pp., ISBN 978-88-8443-767-9, € 12,00

Il volume Il racconto a teatro. Dal dramma antico al Siglo de Oro alla scena contemporanea propone una riflessione critica sulla componente narrativa del testo teatrale, mediante un approccio interdisciplinare incentrato su specifiche realtà della tradizione drammatica occidentale, a partire dall’antichità greca e latina per arrivare alla contemporaneità, tanto italiana che spagnola, passando per il teatro iberico dei Secoli d’Oro. Attraverso una rivisitazione critica del pensiero poetico-estetico dell’antichità, alla luce della coscienza teorico-drammatica maturata nel Novecento, si indagano le peculiarità del racconto nel teatro greco e latino, soffermandosi sulle specifiche funzioni, tanto letterarie quanto sceniche, assunte da messaggeri e narratori. Peculiarità e specificità osservate, poi, nei contributi che in vario modo e con strumenti critici diversi, affrontano sia versioni teatrali del materiale leggendario e narrativo nel teatro iberico di epoca rinascimentale e barocca, sia la ricezione e la riproposta di motivi, figure e dinamiche performative centrali del dramma antico in una pluralità di contesti scenici moderni e contemporanei: dal melodramma verdiano all’opera lirica di Richard Strauss, fino agli esperimenti metateatrali del teatro iberico contemporaneo. Il volume è arricchito e completato dalle testimonianze dell’artista e performer Emilio Isgrò, dell’attrice Elisabetta Pozzi e del regista Sergio Maifredi che esplorano, alla luce delle loro esperienze, il rapporto del teatro con l’epos, il mito e il racconto.
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173. MITOGRAFIE E MITOCRAZIE NELL'EUROPA MODERNA
a cura di Andrea Binelli e Fulvio Ferrari
2018, 256 pp., ISBN 978-88-8443-794-5, € 12,00

Il pensiero mitico, spesso concepito in contrapposizione al moderno pensiero razionale, pervade e informa però tutti gli ambiti dell’esistenza ancora oggi, nella contemporanea società postindustriale. Il mito, termine elusivo e dai molti significati, agisce nella religione come nella politica, nella letteratura come nell’arte, ed è efficace strumento di interpretazione e di manipolazione della realtà.
I nove saggi che compongono questo volume analizzano alcuni casi particolarmente significativi di attiva presenza del mito, con particolare attenzione a come questa presenza contribuisca a leggere il reale, a dargli forma e a indirizzare l’azione, conservatrice o innovatrice che essa sia.
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172. LA SIBERIA ALLO SPECCHIO. STORIE DI VIAGGIO, RIFRAZIONI LETTERARIE, INCONTRI TRA CIVILTÀ E CULTURE
a cura di Adalgisa Mingati
2017, 240 pp., ISBN 978-88-8443-770-9, € 12,00

Il volume presenta una raccolta di saggi su un argomento poco frequentato, soprattutto in lingua italiana, quello della Siberia, organizzandolo tematicamente a seconda dei diversi aspetti presi in esame: dal tema del viaggio e del turismo, a quello delle rappresentazioni della Siberia nei testi letterari, a quello relativo al lungo e complesso percorso di sviluppo storico-culturale di questo territorio.
Offrendo una base metodologica e informativa sullo stato dell’arte degli studi di settore, il volume, dove tra l’altro si affronta criticamente il concetto di ‘mito’ della Siberia, può costituire una valida base per ulteriori approfondimenti nel¬l’ambito delle tematiche affrontate.
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171. Albina Abbate, IL SOGNO NELLE TRAGEDIE DI ESCHILO
2017, 480 pp., ISBN 978-88- 8443-759-4, € 12,00

Il sogno è un motivo centrale del teatro di Eschilo. Esso costituisce spesso un autentico snodo nella vicenda drammatica: il sogno della regina Atossa nei Persiani o quello di Clitennestra nelle Coefore sono, contemporaneamente, perni simbolici e motori effettivi dell’azione scenica. Nell’Orestea, in particolare, il motivo onirico ha una funzione portante che culmina nell’apparizione sulla scena della stessa Clitennestra, all’inizio delle Eumenidi, come immagine di sogno. Ma, al di là degli episodi più celebri, anche in tutte le altre tragedie eschilee pervenuteci integre compaiono riferimenti all’esperienza onirica. Per quanto possano apparire fuggevoli, tali riferimenti non sono mai casuali o esornativi. Il tema onirico s’intreccia sempre in modo profondo e significante con la trama dei drammi e contribuisce a definire il senso dell’azione tragica.
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170. Jorge Canals Piñas, NOTICIAS DESDE EL FRENTE BÉLICO ITALIANO
2017, 308 pp., ISBN 978-88-8443-758-7, € 12,00

Se recoge en el presente volumen el conjunto de reportajes que Enrique Díaz-Retg (1883-1963), en calidad de enviado especial del periódico El Diluvio (Barcelona), escribió en el frente italiano en el transcurso de sus dos viajes a la zona de operaciones bélicas y que se remontan a los años 1916 y 1917. Estos textos constituyen un testimonio directo de los movimientos tácticos desplegados en las líneas defendidas por el ejército italiano y, pese a su notable valor documental, no se habían reeditado desde la fecha de su publicación en las páginas del mencionado periódico barcelonés. El corpus anotado de reportajes, al que precede un extenso estudio preliminar, permitirá a los estudiosos de los medios de comunicación de masas valorar la influencia de la prensa en el transcurso de enfrentamientos bélicos y su capacidad para moldear la opinión pública.
El primer núcleo de reportajes, fechado en septiembre de 1916, reviste asimismo interés especial para los historiadores de la literatura española contemporánea, pues pone a su alcance textos ya olvidados que brindan una perspectiva complementaria a la que, de idénticos episodios, dieron Ramón Pérez de Ayala y Eduardo Gómez de Baquero. Fueron sus acompañantes en aquel primer desplazamiento al frente italiano y sus artículos se recogieron en las respectivas obras que llevan por título: Hermann encadenado (1917) y Soldados y paisajes de Italia (1918).
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169. Morena Deriu, MIXIS E POIKILIA NEI PROTAGONISTI DELLA SATIRA
2017, 234 pp., ISBN 978-88-8443-757-0, € 12,00

Dal II secolo arriva la voce di Luciano di Samosata, un pepaideumenos che viaggia da un capo all’altro dell’impero denunciando le ipocrisie di pseudo-filosofi e intellettuali. In questa chiave, gli archetipi comico e socratico sono rivissuti all'interno dei dialoghi in funzione della fisionomia dei personaggi, costruiti sulla tradizione, eppure estremamente attuali. Le caratteristiche ciniche, comiche e socratiche sono così calate nei meccanismi della satira in una continua ricerca di originalità, espressione di poikilia e incarnazione di mixis.
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168.  LA INVENCIÓN DE LAS NOTICIAS. LAS RELACIONES DE SUCESOS ENTRE LA LITERATURA Y LA INFORMACIÓN (SIGLOS XVI-XVIII)
a cura di Giovanni Ciappelli e Valentina Nider
2017, 866 pp., ISBN 978-88-8443-737-2, € 15,00

Il volume, il cui titolo è un omaggio al recente e già classico libro di A. Pettegree, raccoglie quarantatré saggi di autori provenienti da otto paesi (Spagna, Italia, Francia, Portogallo, Regno Unito, Germania, Romania, Ungheria) su relazioni, avvisi, gazzette e altri ephemera manoscritti e a stampa dell’Età Moderna, con una particolare attenzione per la Spagna. Attraverso questi testi, in prosa e in versi, si diffondono le notizie prima della comparsa dei giornali come oggi li conosciamo. Articolati in quattro sezioni, dedicate rispettivamente a «notizie e loro circolazione», «guerra», «produzione e trasmissione», e «ideologia, religione e festa», gli studi approfondiscono un’ampia gamma di temi tenendo conto delle strategie retoriche e letterarie delle diverse tipologie testuali utilizzate da più soggetti (autori, editori, stati) nella trasmissione dell’informazione politica tra il XVI e il XVIII secolo. Altri forti nodi tematici sono l’accoglimento da parte del pubblico, il rapporto con i fenomeni di ripetizione, riscrittura e traduzione, i nessi con l’oralità, la storiografia, l’oratoria sacra, il teatro e altri generi letterari e artistici.
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167.  SULL’UTOPIA. SCRITTI IN ONORE DI FABRIZIO CAMBI
a cura di Alessandro Fambrini, Fulvio Ferrari, Michele Sisto
2017, 420 pp., ISBN 978-88-8443-729-2, € 12,00

L’utopia è elemento vitale e insopprimibile della cultura. La sua forza dirompente, capace di abbattere o costruire sistemi sociali e apparati statali, percorre tutte le forme della comunicazione e della creazione, costruendo contrastanti immagini di paradisi futuri. Paradisi che non di rado, agli occhi di comunità o di generazioni diverse, assumono tratti infernali. Abbiamo chiesto a numerosi studiosi delle letterature e delle culture di lingua tedesca di misurarsi con questo tema, affrontandolo da differenti punti di vista e applicando diversi metodi di indagine. Ne è risultato un volume stimolante e di ampio respiro teorico che abbiamo voluto offrire all’amico e collega Fabrizio Cambi in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno.
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166.  IL TEATRO E LA PIETAS - THEATRE AND PIETAS
a cura di Kiara Pipino
2017, 262 pp. ISBN 978-88-8443-724-2, € 12,00

Il testo esplora il sentimento latino della pietas, inteso come rispetto e perdono nei confronti dei vinti. Sovente associata con aspetti della religiosità, la pietas ricorre frequentemente nella letteratura occidentale di ogni tempo, ma è più rara nel teatro, vuoi per cultura, vuoi per l’intrinseca struttura drammaturgica del testo teatrale, basato sul conflitto. 
In questo scritto si intende dimostrare come in alcuni testi teatrali la pietas rafforzi il denoumenet drammaturgico, senza nulla togliere al conflitto e al dualismo tra protagonista e antagonista.
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165.  LE FORME DEL NARRARE : NEL TEMPO E TRA I GENERI

VOL I: LINGUA a cura di Elena Carpi - Rosa M. García Jimenez, Elena Liverani,
2016, 280 pp., ISBN 978-88-8443-702-0, € 12,00

In questo volume sono pubblicati gli atti dell’omonima giornata seminariale organizzata da sette dottorandi del XXX ciclo del Corso di Dottorato in Le forme del testo, tenutasi il 28 settembre 2015 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. L’aggettivo ‘elusa’ usato nel titolo si riferisce ad una parola ‘in negativo’ che sottrae, destruttura e crea vuoto, sprofondando in un’oscurità più o meno fitta. All’interno dei saggi qui raccolti viene offerta una prospettiva capovolta rispetto alla normale concezione della parola come rappresentazione esplicita di un concetto, come attuazione orale o scritta che riempie un’assenza, come segno in praesentia e perciò evidente. Il percorso tracciato ha un andamento circolare, compreso fra i poli di positivo e negativo: in una digressione scalare si parte dalla parola che non c’è, dal silenzio, per passare a una parola che c’è, ma che è in modi diversi manipolata, arrivando infine alla tensione e alla fuga della parola di fronte all’indicibile.
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VOL II: LETTERATURA a cura di Alessandra Ghezzani, Giovanna Fiordaliso, Pietro Taravacci,
2017, 374 pp., ISBN 978-88-8443-723-5, € 12,00

Il presente volume, Le forme del narrare, è il risultato di una sfida che un cospicuo gruppo di ispanisti italiani ha accolto per un nuovo esame, in una prospettiva metodologica trasversale, della narratività in ambito ispanico. Pur partendo dalla consapevolezza del costante e fecondo esercizio di analisi del testo narrativo già sviluppato nella seconda metà del Novecento all’interno della dialettica tra eredità strutturaliste e istanze decostruzioniste, gli autori del volume hanno inteso indagare aspetti particolari e specifici ambiti della narrazione. 
Nel loro insieme, i saggi qui raccolti affrontano un’ampia gamma di forme narrative attestate nel vasto dominio delle letterature iberiche in un arco temporale che va dal Medioevo fino alla contemporaneità. Senza mai trascurare il genere del romanzo, ciò che caratterizza il volume è la specifica attenzione, peraltro stabilita programmaticamente, alle forme di narrazione che si riscontrano all’interno di quei generi letterari tradizionalmente meno vocati alla rappresentazione diegetica, quali la poesia e il teatro. Avvalendosi di una caleidoscopica varietà di strumenti critici, il volume presenta indagini che vanno dal confronto tra macro e microstrutture narrative agli innesti diegetici in testi poetici, dall’analisi del canone e delle sue varianti alle relazioni intertestuali, intergeneriche e intersemiotiche, dall’ibridazione di forme narrative al microrrelato, dall’esame dell’impianto retorico del testo narrativo al ruolo e alla funzione della narrazione nel testo teatrale, e infine, dalle codificazioni e ricodificazioni di specifici generi narrativi alle sperimentazioni contemporanee di narrazioni ‘antinarrative’.
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164. UT PICTURA POESIS. INTERSEZIONI DI ARTE E LETTERATURA
a cura di Pietro Taravacci - Enrica Cancelliere
2016, 424 pp., ISBN 978-88-8443-705-1, € 12,00

Fin dalle sue origini il pensiero estetico occidentale si è interrogato sulla relazione tra poesia e pittura, tra letteratura e arti figurative. 
Il volume ‘Ut pictura poesis’. Intersezioni di arte e letteratura, a cura di Pietro Taravacci ed Enrica Cancelliere, intende affrontare criticamente, ancora una volta, il tema del rapporto fra le due forme di espressione artistica, nella consapevolezza di come il fortunato sintagma oraziano «ut pictura poesis» nel corso dei secoli sia stato variamente interpretato e talvolta frainteso. Il volume raccoglie quindici contributi critici (di studiosi di letteratura, di poeti e artisti) che hanno accettato la sfida di interrogarsi sullo specifico raffronto tra letteratura e arte in diversi ambiti storici e culturali, tra i quali risaltano l’epoca rinascimentale e barocca e la contemporaneità, attraversando in particolare le letterature e le arti italiane, spagnole e americane e i generi letterari della poesia, del teatro e del romanzo. I saggi qui raccolti vogliono dunque offrire l’opportunità di una riflessione, che oggi appare particolarmente significativa, sull’intersezione delle due forme d’arte, esaminata alla luce di una varietà di prospettive critiche e di strumenti metodologici. Nel loro insieme le indagini proposte hanno permesso di sondare all’interno di uno spazio creativo intersemiotico, caratterizzato da un reciproco dinamismo tra i due linguaggi artistici, uno spazio naturalmente aperto alla contaminazione e all’ibridazione e, proprio per questo, suscettibile di sempre nuove letture interpretative in grado di testimoniare l’alleanza tra due arti sorelle ma anche la loro incommensurabilità.
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163. LA PAROLA ‘ELUSA’. TRATTI DI OSCURITÀ NELLA TRASMISSIONE DEL MESSAGGIO

a cura di Irene Angelini, Alice Ducati, Sergio Scartozzi
2016, 271 pp., ISBN 978-88-8443-688-7

In questo volume sono pubblicati gli atti dell’omonima giornata seminariale organizzata da sette dottorandi del XXX ciclo del Corso di Dottorato in Le forme del testo, tenutasi il 28 settembre 2015 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. L’aggettivo ‘elusa’ usato nel titolo si riferisce ad una parola ‘in negativo’ che sottrae, destruttura e crea vuoto, sprofondando in un’oscurità più o meno fitta. All’interno dei saggi qui raccolti viene offerta una prospettiva capovolta rispetto alla normale concezione della parola come rappresentazione esplicita di un concetto, come attuazione orale o scritta che riempie un’assenza, come segno in praesentia e perciò evidente. Il percorso tracciato ha un andamento circolare, compreso fra i poli di positivo e negativo: in una digressione scalare si parte dalla parola che non c’è, dal silenzio, per passare a una parola che c’è, ma che è in modi diversi manipolata, arrivando infine alla tensione e alla fuga della parola di fronte all’indicibile.
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162. CHARLOTTE DELBO. UN TÉMOIN ÉCRIVAIN ET DRAMATURGE

sous la direction de Catherine Douzou et Jean-Paul Dufiet
2016, 220 pp. ISBN 978-88-8443-686-3, € 12,00

Charlotte Delbo appartient à cette catégorie d’auteurs qui s’emparent de l’écriture parce que leur vie personnelle s’est heurtée à l’Histoire. Elle a eu la chance de ne pas être broyée. Serait-elle devenue écrivaine si elle n’avait pas connu la déportation et l’horreur de plusieurs camps nazis ? On peut en tout cas être certain qu’elle n’aurait pas été l’écrivain-témoin, la poète et la dramaturge qu’elle est devenue si elle n’avait pas été déportée à Auschwitz puis à Ravensbrück, où sa chair et son esprit ont subi des blessures inguérissables, et où elle a vu ce qui n’avait pas encore de nom dans le lexique de l’abomination humaine.
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161. MEMORIA DELLA GUERRA. FONTI SCRITTE E ORALI AL SERVIZIO DELLA STORIA E DELLA LINGUISTICA

a cura di Serenella Baggio
2016, 414 pp. ISBN 978-88-8443-643-6, € 13,00 (esaurito).

Nel volume studiosi di varie discipline storiche (storia contemporanea, paleografia, etnomusicologia, storia della lingua italiana) si confrontano sul tema delle fonti della Grande Guerra indicando percorsi di ricerca innovativi, dal recupero della memoria indiretta con inchieste di storia orale all’esplorazione di corpora e archivi pubblici e privati ancora poco noti. Accanto alle testimonianze del vissuto di guerra l’eccezionalità di quel¬l’evento è testimoniata dallo sviluppo delle scienze sociali favorito dalla mobilità di guerra e dalle strutture concentrazionarie; dobbiamo ad etno-antropologi e a dialettologi alla ricerca della psicologia dei popoli la possibilità di sentire le voci registrate dei soldati che recitano e cantano e di leggere le loro lettere.
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160. L’ANTIOPE DI EURIPIDE

a cura di Anna Miriam Biga
2015, 512 pp., ISBN 978-88-8443-656-6, € 13,00

L’Antiope di Euripide, della quale sono a noi giunti numerosi frammenti, è una tragedia che sembra aver goduto fin dall’an-tichità di una certa fama, legata principalmente al suo primo episodio, nel quale aveva luogo un dibattito tra i gemelli figli della protagonista, Amfione e Zeto. Questi si affrontavano in un dialogo che andava ad aprire una riflessione sulla condotta di un uomo nei confronti dei suoi familiari e nella vita della sua città, in pace o in guerra, spesso interpretato come l’opposizione tra un modello di vita activa e uno di vita contemplativa. Il presente volume si propone come un’ipotesi di ricostruzione e un commento alla tragedia, con l’intento di offrire un quadro complessivo di questo testo soprattutto per quanto riguarda le idee e le problematiche affrontate nella sua scena più conosciuta, l’agone tra Amfione e Zeto.
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159. POETI TRADUCONO POETI

a cura di Pietro Taravacci
2015, 184 pp., ISBN 978-88-8443-629-0, € 12,00

Il volume Poeti traducono poeti, prima prova editoriale del Seminario Permanente di Poesia (SEMPER) dell’Università di Trento intende contribuire alla riflessione critica sulla traduzione poetica come luogo in cui si mette definitivamente in discussione l’antico pregiudizio dell’intraducibilità della 
poesia. Pregiudizio, questo, non solo smentito dai poeti stessi, che da sempre traducono e continuano a farlo, ma ormai superato anche dalla traduttologia più recente e al tempo stesso riconosciuto quale vero paradosso del poièin della nostra cultura occidentale. 

Da decenni ormai la critica stringe la poesia e la traduzione poetica in spazi sempre più prossimi e sempre più assimilabili, pur nella peculiarità di prospettive e meccanismi compositivi che ciascuna richiede. I dieci contributi raccolti nel volume si propongono di entrare nel laboratorio del poeta-
traduttore, per osservare da vicino ciò che avviene in quello spazio in cui la traduzione poetica si inserisce in un complesso movimento creativo, e innesca i processi alchemici più sostanziali della scrittura letteraria. Nella sua varietà di approcci e di realtà linguistiche e letterarie coinvolte, il volume Poeti traducono poeti dimostra quanto in uno stesso poeta-traduttore l’esperienza creativa condizioni l’esperienza traduttiva, e quanto viceversa, la traduzione, rinviando ad una realtà linguistica ed espressiva altrui, possa intervenire nella creazione poetica individuale.
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158. LE PAROLE DOPO LA MORTE. FORME E FUNZIONI DELLA RETORICA FUNERARIA NELLA TRADIZIONE GRECA E ROMANA

a cura di Cristina Pepe e Gabriella Moretti
2015, 386 pp., ISBN 978-88-8443-603-0, non in commercio (esaurito)

Fin dall’Antichità, alla parola è stato assegnato il compito di accompagnare il delicato e cruciale momento della morte. Il presente volume, che raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale Le parole dopo la morte: forme e funzioni della retorica funeraria nella tradizione greca e romana, propone una riflessione sulle espressioni verbali che nel mondo antico erano legate al lutto e ai suoi riti e, in particolare, su quelle forme che conobbero un’esplicita codificazione in ambito retorico-letterario: dal threnos all’epigramma, dall’orazione funebre alla consolatio. L’approccio proposto punta l’attenzione non solo sugli aspetti caratteristici e distintivi di ciascuna di queste forme, ma anche, in una prospettiva più ampia, sulle tendenze e le funzioni che le accomunano nella loro natura di ‘parole dopo la morte’.
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157. Kurd Laßwitz, I SOGNI DELL’AVVENIRE. FIABE FANTASTICHE E FANTASIE SCIENTIFICHE

a cura di Alessandro Fambrini
2015, 224 pp., ISBN 978-88-8443-596-5, € 12,00

Kurd Laßwitz (1848-1910) fu personaggio eclettico, scrittore, filosofo, divulgatore scientifico, ma fu come narratore che fece breccia presso il largo pubblico, conquistandosi l’appellativo di «Jules Verne tedesco». Nei racconti e nei saggi che sono qui presentati per la prima volta al pubblico italiano gli interessi molteplici di Laßwitz sono messi a fuoco e restituiti attraverso dispositivi narrativi che anticipano alcuni stilemi della moderna science fiction e li mettono in gioco attraverso una lente che usa procedimenti scientifici e gadget tecnologici per restituire un senso e una portata alla vicenda dell’esistenza umana. Rileggerli oggi, a distanza di cento e più anni dalla loro prima pubblicazione, significa mettere a fuoco un momento di passaggio decisivo sulla via di formazione del fantastico contemporaneo.
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156. COMPORRE. L’ARTE DEL ROMANZO E LA MUSICA

a cura di Walter Nardon e Simona Carretta
2014, 222 pp., ISBN 978-88-8443-588-0, € 12,00

Meno indagato delle relazioni tra poesia e musica, il rapporto fra musica e romanzo risulta tanto rilevante da illuminare alcuni aspetti fondamentali dell’arte narrativa: elementi come l’intona¬zione e il ritmo rivestono, infatti, un ruolo essenziale sia nella narrazione orale, sia in quella scritta. Il tono, la cadenza e lo sviluppo di una voce narrante presentano caratteri musicali e così l’orchestrazione di voci e registri diversi, l’intreccio di varie linee narrative, l’alternarsi dei temi. Non si tratta solo di espressioni metaforiche: non a caso si parla, in entrambi gli ambiti, di composizione. I termini retorici che definiscono lo sviluppo di un brano musicale, o di un racconto, mostrano un’evidente influenza reciproca e un’invidiabile resistenza allo scorrere del tempo. Per queste ed altre ragioni gli scrittori del XX secolo hanno guardato alla musica con interesse, traendone spunti dal punto di vista tematico, stilistico e compositivo. Pensiamo a Proust, Joyce, Thomas Mann, Broch, Céline, Gadda, Beckett, Bernhard, ma anche a Cortázar, Pynchon, Foster Wallace. Alejo Carpentier ha dato prova di sé anche come musicologo, Kundera è arrivato a descrivere in dettaglio una vera e propria arte della composizione romanzesca. Partendo da un punto di vista più vicino alla pratica letteraria che alla scienza dei libri, questo volume affronta le modalità in cui la musica è presente nel romanzo. Nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuna delle due arti, scrittori, saggisti e critici letterari riflettono su numerosi aspetti del fenomeno. Come prende la parola la voce narrante e che rilievo ha il suono di questa voce? In che modo la scrittura beneficia di un’influenza musicale? Qual è il rapporto fra composizione musicale e composizione romanzesca? A questi e ad altri interrogativi rispondono, nell’ordine: Gabriele Frasca, Andrea Inglese, Walter Nardon, Simona Carretta, Massimo Rizzante, Andrzej Hejmej, Elisabeth Rallo-Dichte, Marcel Dichte e Carlo Cenini.
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155. SPARSA COLLIGERE ET INTEGRARE LACERATA. CENTONI, PASTICHES E LA TRADIZIONE GRECO-LATINA DEL REIMPIEGO TESTUALE

a cura di Maria Teresa Galli e Gabriella Moretti
2014, 240 pp., ISBN 978-88-8443-570-5, non in commercio (esaurito)

Il presente volume, che raccoglie gli atti dell’omonimo Seminario Internazionale svoltosi a Trento nel marzo 2013, si propone di offrire un contributo al dibattito – che si è andato sviluppando a partire dagli anni ’80 raggiungendo una particolare intensità proprio in questi ultimi anni – intorno al tema dei cosiddetti patchwork poems: un’etichetta, questa, che può arrivare a comprendere una vasta gamma di testi, accomunati tuttavia dalla cifra di un riuso mirato e consapevole di alcuni dei grandi auctores del passato. Il volume propone allora un itinerario che parte dall’analisi di alcuni testi di carattere più strettamente centonario, per poi dirigersi progressivamente verso i pastiches letterari e linguistici: vengono offerte così prospettive di studio di volta in volta diverse ma complementari, dove all’inquadra-mento teorico della tipologia di testo in analisi si alterna e si coniuga un approccio di carattere filologico e critico-letterario.
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154. L’OBJET D’ART ET DE CULTURE À LA LUMIÈRE DE SES MÉDIATIONS
ed. Jean-Paul Dufiet
2014, 216 pp., ISBN 978-88-8443-553-8, € 12,00

En 2012, un premier volume d’analyse sur la communication culturelle, la diffusion du patrimoine artistique, et les visites guidées a été publié par le Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici. Ce second volume prolonge et approfondit cette recherche en se concentrant sur les médiations et les discours qui entourent et accompagnent l’objet d’art ou l’objet culturel dans les expositions, les musées, et les visites. Toutes les interventions réunies ici interrogent la langue, les modalités discursives, les genres textuels et les traductions qui présentent, décrivent, racontent, commentent l’objet d’art ou l’objet culturel dans les médiations qui sont destinées aux visiteurs.
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153. UMORISMO E SATIRA NELLA LETTERATURA RUSSA. TESTI, TRADUZIONI, COMMENTI
a cura di Cinzia De Lotto e Adalgisa Mingati
2013, 358 pp., ISBN 978-88-8443-520-0, € 12,00

Il volume rappresenta un’antologia di brani tratti da opere della letteratura umoristica e satirica russa, un materiale cronologicamente collocato in un periodo che va dal Settecento ai giorni nostri e tipologicamente afferente sia ai generi in prosa, che a quelli in versi e al teatro. I testi presentati nella loro veste originale sono accompagnati dalla traduzione a fronte e da un commento, entrambi redatti da studiosi e amici di Sergio Pescatori, alla cui carriera il libro è dedicato. Il focus principale del volume riguarda la traduzione e i suoi problemi; tuttavia, nei brevi commenti si pone attenzione anche a questioni linguistico-stilistiche, nonché al contesto storico-culturale in cui ogni singola opera si colloca. Per il rigore scientifico, ma altresì per la concezione versatile e in parte divulgativa, la miscellanea può rendersi utile anche per l’attività didattica.
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152. FRONTIERE: SOGLIE E INTERAZIONI. I LINGUAGGI ISPANICI NELLA TRADIZIONE E NELLA CONTEMPORANEITÀ
Vol. I - Letteratura
a cura di Alessandro Cassol, Daniele Crivellari, Flavia Gherardi, Pietro Taravacci
2013, 630 pp., ISBN 978-88-8443-515-6, pubblicato online sul sito http://eprints.biblio.unitn.it/
Vol. II - Lingua
a cura di Maria Vittoria Calvi, Antonella Cancellier, Elena Liverani
2013, 386 pp., ISBN 978-88-8443-515-6, pubblicato online sul sito http://eprints.biblio.unitn.it/

La pubblicazione, in due volumi, raccoglie gli Atti del XXVI Convegno (Trento, 27-30 ottobre 2010) dell’Associazione degli Ispanisti italiani.
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151. OODGEROO NOONUCCAL. CON WE ARE GOING
a cura di Francesca Di Blasio - Margherita Zanoletti
2013, 264 pp., ISBN 978-88-8443-507-1, € 13,00

Il presente volume rappresenta il primo contributo critico italiano interamente incentrato sulla figura della grande poetessa australiana Oodgeroo Noonuccal. Libro ibrido e strutturalmente composito, esso ospita la prima versione italiana integrale della raccolta poetica d’esordio di Oodgeroo (all’epoca Kath Walker), We Are Going (1964). La raccolta, una delle pagine più intense della poesia di rivendicazione politica nel contesto culturale indigeno australiano, si costituisce, nel suo divenire, come una grande epica del popolo aborigeno, sospeso tra passato coloniale e passato ancestrale. Precedono il testo poetico lo studio metacritico di Francesca Di Blasio e l’analisi testuale e contestuale di Margherita Zanoletti.
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150. AVVENTURE DA NON CREDERE. ROMANZO E FORMAZIONE
a cura di Walter Nardon
2013, 220 pp., ISBN 978-88-8443-514-9, € 12,00 (esaurito).

Il carattere sorprendente, a volte incredibile delle avventure scritte in un romanzo rimane anche in epoca contemporanea uno dei migliori intermediari fra l’autore e il lettore e dunque un aspetto centrale della passione romanzesca. A causa di questa passione e delle sue possibili conseguenze, dalla prima età moderna al Novecento il romanzo è stato osservato con sospetto e spesso chiamato in giudizio da parte di autorità politiche, religiose e formative che, nel caso in cui il limite tra finzione e realtà quotidiana non risultasse evidente, lo hanno imposto con forti restrizioni e con la censura. Il timore che il romanzo non fosse riconosciuto a sufficienza come ‘cosa da non credere’ si è mostrato estremamente diffuso: il rischio di identificazione e quindi di emulazione dei comportamenti dei personaggi da parte dei lettori era ritenuto troppo elevato, rischio che interessava una società poco alfabetizzata in cui le rare letture, per lo più devozionali o edificanti, di norma esortavano proprio all’emulazione. Più il romanzo si è avvicinato al realismo, più questa preoccupazione è cresciuta. Questo singolare timore per l’identificazione nei personaggi, dietro l’attenzione per le fragili coscienze dei lettori na¬sconde a stento la diffidenza nei confronti dell’autonomia di pensiero, diffidenza che trova nel romanzo un antagonista irriducibile. Per secoli trascurato, osteggiato dalle istituzioni formative e posto ai margini della cultura alta, il romanzo ha favorito l’espressione individuale e la diffusione sociale della lettura, promuovendola nel senso di una pratica silenziosa, privata e non istituzionale. In questo modo è risultato rilevante anche in termini formativi. Questo libro riflette sull’esperienza narrativa e sui suoi frutti da diverse prospettive, grazie al contributo di scrittori, saggisti e critici letterari. In che modo le avventure possono essere prese alla lettera? Qual è la lezione di queste avventure? Quale saggezza insegna il romanzo? Come influenza la nostra conoscenza del reale e la nostra espressione? A questi e ad altri interrogativi rispondono, nell’ordine: Michele Mari, Walter Nardon, Alessandro Raveggi, Giancarlo Alfano, Gianni Celati, Massimo Rizzante, Alessandro Gazzoli, Helena Janeczek, Pia Petersen ed Enrico De Vivo.
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149. Sara Culeddu, UOMO E ANIMALE: IDENTITÀ IN DIVENIRE. INCONTRI METAMORFICI IN FUGLANE DI TARJEI VESAAS E IN GEPARDENE DI FINN CARLING
2013, 216 pp., ISBN 978-88-8443-492-0, € 13,00

La metamorfosi tra uomo e animale, fenomeno della mitologia, della storia delle religioni, della letteratura fantastica, si riaffaccia nella lette¬ratura moderna e contemporanea con rinnovata potenza. In questo studio se ne evidenziano i significati filosofici ed esistenziali e se ne analizzano le forme alla luce di due romanzi norvegesi del Novecento: Gli uccelli (1957) di Tarjei Vesaas e I ghepardi (1998) di Finn Carling. Ad affiorare è una dinamica di avvicinamento dell’uomo alla creatura animale che ha i tratti dell’inseguimento dell’altro e di sé; è un percorso dell’uomo sulle tracce dell’animale segnato dal superamento di numerosi confini, fisici e ontologici; è una ricerca venatoria ed esistenziale che conduce a un incontro di natura metamorfica e di controversa narrabilità.
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148. PRO E CONTRO LA TRAMA
a cura di Walter Nardon e Carlo Tirinanzi De Medici
2012, 224 pp., ISBN 978-88-8443-461-6, € 12,00

La narrativa non può prescindere da una trama, e il romanzo, la forma narrativa più importante della modernità, non fa eccezione. Esso si è svi­luppato attraverso un dialogo costante con il proprio passato e in una prospettiva sovranazionale, adattando alle proprie necessità sistemi nar­rativi antichi o preesistenti e creandone di nuovi. Ciò ha portato a un’incredibile varietà di forme – di stili, di strutture, nonché di trame – che hanno avuto più o meno fortuna, venendo o meno riprese, codificate, riprodotte. Così la storia del romanzo mostra trame lineari, a incastro, circolari; romanzi polistorici o minimalisti. Il Modernismo ha progres­sivamente ridotto lo spazio per la trama in favore del principio architet­tonico e dell’inserto saggistico; le ondate delle avanguardie del Nove­cento hanno dimostrato, anche se a scapito della leggibilità, che è possi­bile costruire un romanzo quasi senza trama. La trama come sequenza di azioni che procede rapidamente verso la propria conclusione, che ha nella suspense il proprio principio costruttivo, è stata considerata per molti anni un dispositivo banale, caratteristico di opere d’intrattenimento senza alcuna pretesa artistica. Tuttavia, per varie ragioni – in primo luogo editoriali, ma non solo – le opere che privilegiano questo aspetto a scapito di altre componenti crescono sempre di più. È quindi opportuno interrogarsi sul ruolo degli elementi formali in questo genere e chiedersi quali siano le ragioni di quest’arte attraverso l’analisi del suo elemento più discusso e necessario. Questo libro affronta la questione grazie al con­tributo di scrittori, saggisti, critici letterari, che da diverse prospettive riflettono su numerosi aspetti del fenomeno. La trama si definisce sul filo del racconto o segue uno schema prefissato? Qual è lo spazio della composizione in un romanzo? Quanto incide, nel romanzo, il rapporto tra fabula e intreccio? Quali sono le strategie di costruzione della trama? Quali le soluzioni più significative? A questi e ad altri interrogativi ri­spondono, nell’ordine: Gianni Celati, Massimo Rizzante, Walter Nar­don, Carlo Tirinanzi De Medici, Andrea Inglese, Lakis Proguidis, Gior­gio Vasta, Simona Carretta, Wada Tadahiko, Daria Biagi, Stefano Zan­grando, Miguel Gallego Roca, Silvia Annavini e Roberto Francavilla.
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147. PERSONA FICTA. LA PERSONIFICAZIONE ALLEGORICA NELLA CULTURA ANTICA FRA LETTERATURA, RETORICA E ICONOGRAFIA
a cura di Gabriella Moretti e Alice Bonandini
2012, 392 pp., ISBN 978-88-8443-450-0, € 15,00

La personificazione, un fenomeno che le scienze cognitive legano oggi a modalità primordiali del funzionamento della mente, costituisce in letteratura uno strumento complesso e multiforme, che la retorica antica ha tentato per prima di inquadrare teoricamente nella dottrina intorno alla prosopopea. Poiché le personificazioni allegoriche giocano un ruolo importante anche nell’iconografia, il rapporto fra testi letterari e testimonianze figurative costituisce un elemento particolarmente stimolante nell’analisi del ruolo della figura, legato alle istanze di visualizzazione in-site nella creazione di un corpo e di un prosopon allegorico per concetti astratti che ne sono sprovvisti: e dunque a un’iconizzazione virtuale, che a sua volta sfrutta le convenzioni e il sistema di attese create dalla precedente tradizione iconografica. La personificazione allegorica rappresenta allora da tutti questi punti di vista un fenomeno assolutamente pervasivo nella letteratura antica, che gli Atti di questo Convegno esplorano in alcuni aspetti nodali fra teatro, oratoria, dialogo filosofico, satira menippea, tradizioni allegoriche virgiliane ed epos allegorico tardoantico. Ne emerge una straordinaria adattabilità e ubiquità dello strumento retorico: disponibile a farsi portatore in vivace forma narrativa di istanze ideologiche e dibattiti teorici, estremamente attivo ed efficace come elemento di progressiva occupazione e quindi di trasformazione dei generi letterari, e destinato, infine, a costituire un tramite essenziale per la fortuna letteraria e iconografica della cultura antica.
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146. Maria Micaela Coppola, THE IM/POSSIBLE BURDEN OF SISTERHOOD. Donne, femminilità e femminismi in «Spare Rib. A Women’s Liberation Magazine»
2012, 226 pp., ISBN 978-88-8443-446-3, € 12,00

Il mensile inglese «Spare Rib» (1972-1993) rappresentò un esempio, unico nel suo genere, di rivista politica e popolare insieme. In quanto tale, per circa venti anni riuscì a competere sul mercato editoriale con i ‘femminili’ commerciali e, al contempo, costituì uno spazio di auto-rappresentazione di donne e per le donne, dal quale diffondere le istanze culturalmente rivoluzionarie del Women’s Liberation Movement. Rileggendo criticamente i 239 numeri pubblicati si ricostruisce la storia della rivista e delle teorie e pratiche femministe coeve. Emerge con chiarezza che «Spare Rib» fu un laboratorio sul processo di simbolizzazione della donna: le ricerche condotte attraverso le sue pagine resero evidente la tensione fra la possibilità e l’impossibilità di articolare modi alternativi di pensare e rappresentare le donne, la femminilità e la sisterhood.
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145. DEMOCRACY AND DIFFERENCE: THE US IN MULTIDISCIPLINARY AND COMPARATIVE PERSPECTIVES. PAPERS FROM THE 21ST AISNA CONFERENCE
edited by Giovanna Covi and Lisa Marchi
2012, 360 pp. ISBN 978-88-8443-448-7, pubblicazione online non in commercio
2013, 360 pp. ISBN 978-88-8443-491-3, in commercio, € 12,00

The volume collects contributions stretching from the Humanities to the Social Sciences and examines the challenging conjugation of two keywords in contemporary societiesdemocracy and difference. The overall project of this collection is to share knowledges and methodologies across disciplines, languages, and national cultures in order to investigate processes of homogenization and differentiation, and to embrace transnational, intercultural, and interdisciplinary perspectives. By exploring topics that are central to American Studiesincluding race/ethnicity, sex/gender, nationality, religion, language, landscape, migration, law, status, economy, dispossession, and expansionand by engaging them both in English and Spanish, the collection aims to both foster cultural dialogue in an interconnected world and reflect the dynamism and instability of American Studies as a discipline that is constantly redrawn and redefined by a difficult yet fruitful interaction with diverse cultures, locations, and communities. This volume situates critique at the very heart of American Studies, not only to question and redraw the boundaries of this porous discipline, but also to point the way towards more hospitable configurations of the global world.
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144. GRUPPI, FOLLE, POPOLO IN SCENA. Persistenza del classico nella storia del teatro europeo
a cura di Caterina Mordeglia
2012, 220 pp., ISBN 978-88-8443-445-6, € 12,00

II coro, i gruppi, indicati o evocati, le folle, perfino i popoli costituiscono una presenza ricorrente nella storia del teatro occidentale. Ma come e con quale funzione venivano rappresentati sulla scena?
A questa domanda, con l’aiuto dei più autorevoli studiosi in materia, cerca di rispondere questo volume, che prende in esame alcune tappe fondamentali per lo sviluppo della drammaturgia europea tra i Greci e il Novecento, passando attraverso la tradizione esegetica medievale.
La base metodologica muove da premesse strettamente legate tra loro, ovvero la sempre maggiore importanza che negli ultimi decenni in sede critica viene conferita al Fortleben dei classici e l’interdisciplinarietà verso cui, di conseguenza, si è progressivamente aperto lo studio del mondo greco-latino. In tal senso l’esame del teatro antico, che contiene in nuce forme e meccanismi di quello moderno, costituisce il punto di partenza temporale e ideale dell’indagine.
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143. L’ACQUISIZIONE DEL TEDESCO PER I BAMBINI PARLANTI MÒCHENO. APPRENDIMENTO DELLA TERZA LINGUA IN UN CONTESTO BILINGUE DI MINORANZA
a cura di Federica Ricci Garotti
2012, 240 pp., ISBN 978-88-8443-444-9, € 12,00

Il bilinguismo, considerato uno svantaggio cognitivo fino alla seconda metà del Novecento, è in realtà una felice condizione cognitiva, grazie alla quale il soggetto gode di alcuni privilegi. Uno di questi, come è stato individuato da diversi studi, è un facilitato accesso ai processi di acquisizione di nuove, e diverse, lingue straniere. Questo vantaggio deriva dalla maggiore competenza procedurale e strategica del bilingue, che viene considerato un esperto linguistico.
La maggior parte degli studi sul bilinguismo si occupa di lingue nazionali o standard, anche se i primi teorici della linguistica di contatto non distinguono tra la competenza in una lingua nazionale e in una variante dialettale o di minoranza.
La ricerca presentata in questo volume esplora l’ipotesi di un vantaggio concreto, cognitivo e procedurale, di cui godrebbero bambini appartenenti a una minoranza linguistica, il cui bilinguismo dunque è composto da una lingua standard nazionale e da una lingua di minor diffusione. In particolare si sono analizzati i risultati dei bambini bilingui mòcheno-italiano nello studio di una terza lingua straniera, il tedesco. Il metodo adottato per la ricerca è comparativo e consiste nell’analisi contrastiva dei risultati di due gruppi, uno di bilingui e uno di italofoni, in lingua tedesca.
L’analisi è ulteriormente arricchita dal confronto implicatovi tra due tipologie diverse di lingue, di cui una romanza (italiano) e due germaniche (tedesco standard e mòcheno), cui va anche aggiunta la competenza comunicativa, che entrambi i gruppi di bambini possiedono, in una seconda variante di tipo romanzo, il dialetto trentino.
I risultati di ricerca non attengono solo alla sfera degli studi sulle lingue di minoranza, ma alla teoria generale dell’acquisizione linguistica con particolare riferimento all’apprendimento della terza lingua, nonché agli studi sul bilinguismo. A margine, ma non da ultimo, la ricerca fornisce motivazioni concrete e tangibili per l’esplorazione dei vantaggi dati dall’appartenenza, dallo studio e dalla difesa delle lingue di minoranza.
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142. Serenella Baggio, «NIENTE RETORICA». LIBERALISMO LINGUISTICO NEI DIARI DI UNA SIGNORA DEL NOVECENTO
2012, 636 pp., ISBN 978-88-8443-443-2, € 15,00

Elena Carandini Albertini, nipote di Giuseppe Giacosa e figlia di Luigi Albertini, direttore del «Corriere della sera», scrisse per tutta la vita diari non sentimentali e di poche ambizioni letterarie, destinati a rimanere in famiglia e a documentare, con straordinaria precisione, eventi e opinioni, valori, progetti, incontri. Dall’archivio di famiglia sono usciti finora i diari della guerra e dell’immediato dopoguerra e, a seguito dell’edizione degli anni 1948-1950, curata da O. Longo e introdotta da S. Baggio (ed. Il Poligrafo, Padova 2007), è maturato il progetto di uno studio storico e storico-linguistico su un testo che è parso emblematico di un tempo e di una condizione sociale. I diari riflettono una formazione borghese e lo stile di vita di un clan liberale crociano-gobettiano, elitista, anglofilo. Cittadina di tre patrie (la piccola patria piemontese, l’Italia nazione risorgimentale, l’Europa degli stati uniti d’Europa), Elena aveva molte lingue; parlava e viveva «senza retorica», nello stile della sua «gente». Liberale era anche la pedagogia con cui venne educata, in casa, per un pregiudizio contro la scuola pubblica. Più che la scuola furono le letture e le frequentazioni a formare una lingua che, nella scrittura dei diari, appare chiara, svelta, naturalmente elegante, capace di competere con le lingue straniere. Se c’è stata sull’asse diastratico dell’italiano una varietà estrema opposta all’italiano popolare, una varietà di ‘italiano elitario’, essa è ben rappresentata nei diari della Carandini e nelle abitudini linguistiche del suo gruppo sociale, orgogliosamente diverse da quelle piccoloborghesi dei ceti medi.
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141. IL PRISMA DI PROTEO. RISCRITTURE, RICODIFICAZIONI, TRADUZIONI FRA ITALIA E SPAGNA (SEC. XVI-XVIII)
a cura di Valentina Nider
2012, 576 pp., ISBN 978-88-8443-442-5, € 13,00

I saggi che qui si raccolgono nascono dalla convinzione che in epoca moderna i diversi livelli di riscrittura di un testo, dalla traduzione alla trasposizione intersemiotica, si inscrivano in una rete di relazioni complesse da indagare in una prospettiva interdisciplinare. Tale presupposto, condiviso da Anna Bognolo, Fausta Antonucci, Valle Ojeda e Marco Presotto, promotori, con la scrivente, del convegno internazionale svoltosi a Trento dal 5 al 7 ottobre 2011: «Il Prisma di Proteo. Riscritture, ricodificazioni, traduzioni fra Italia e Spagna (sec. XVI-XVIII)», è stato accolto con entusiasmo dai partecipanti al Progetto PRIN 2008, «Relazioni intertestuali fra Spagna e Italia: riscritture e traduzioni» coordinato da Giulia Poggi dando poi vita al presente volume. La ricerca parte dalla constatazione che il panorama geografico e culturale di riferimento è fondamentalmente policentrico: oltre ai luoghi e istituzioni dell’Italia spagnola e all’asse che unisce Madrid e la curia romana, emerge l’importanza di altri centri di irraggiamento e di interconnessione, fra i quali spicca ovviamente Venezia, ma anche Firenze per il ruolo svolto nella sedimentazione del repertorio spagnolo in Italia. Ricordiamo fra le altre tre principali direttrici nell’indagine sottesa agli studi presentati: l’accento sulle relazioni biunivoche fra le letterature italiana e spagnola come contesto privilegiato in cui sorgono nuovi generi e contaminazioni che vanno ben al di là dell’orizzonte del Siglo de Oro; lo studio delle traduzioni e adattamenti, condotto approfondendo sia la prospettiva linguistica e teorica sia il contesto storico ed editoriale, e la presentazione di risultati che documentano un’attenzione più consapevole da parte del mondo editoriale italiano verso la letteratura spagnola dei Secoli d’Oro e la sua proiezione europea.
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140. LA COMPRENSIONE. STUDI LINGUISTICI
a cura di Serenella Baggio e del Gruppo di Italiano scritto del Giscel trentino
2012, 262 pp., ISBN 978-88-8443-418-0, € 12,00

Il tema della comprensione continua ad essere la cenerentola degli studi linguistici, tanto di quelli teorici che di quelli storici; lo si delega ai glottodidatti e ai pragmalinguisti, come un problema di linguistica applicata. Eppure l’allargamento del nostro orizzonte linguistico al mondo globalizzato e i contatti con lingue diverse e lontane nell’esperienza quotidiana dell’emigrazione ci pongono di fronte continuamente a problemi di comprensione reciproca, linguistica e culturale. Rapidi cam-biamenti dei comportamenti linguistici collettivi rischiano d’altro canto di rendere la tradizione letteraria sempre più straniera alle nuove generazioni. Ce lo mostrano i test universitari di Italiano scritto, dove le difficoltà di comprensione lessicale sono secondarie rispetto all’intuizione della struttura della frase e delle funzioni logiche dei suoi costituenti.
L’eccezionalità della situazione attuale non deve farci dimenticare che parlarsi è sempre tradursi. Nello sforzo di rendersi comprensibili è coinvolta la totalità dell’atto di parola. Si esce dalla ordinaria amministrazione in momenti critici della storia linguistica, quando l’estraneità dell’altro ci costa più sforzo comunicativo, o quando ci diamo una lingua comune. 
Per l’attenzione che rivolge ai problemi della comprensione in contesti comunicativi didattici, scolastici, universitari, anche di apprendimento di L2, il libro è rivolto primariamente agli insegnanti. Nondimeno non vuole essere un aiuto a buone pratiche di insegnamento, ma uno stimolo a riflettere sulla funzione sociale del linguaggio, di cui la comprensione è la chiave di volta.
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139. Nicola Ribatti, ALLEGORIE DELLA MEMORIA. TESTO E IMMAGINE NELLA PROSA DI W. G. SEBALD
2012, 240 pp., ISBN 978-88-8443-414-2, € 12,00

Uno dei tratti formali più caratteristici della prosa dello scrittore tedesco W. G. Sebald è costituito dalla presenza delle immagini all’interno del continuum testuale. Esse non sono tuttavia finalizzate a una mera esemplificazione visiva del testo: la relazione intermediale e interdiscorsiva tra testo e immagine è elemento centrale di una strategia estetica che sviluppa una articolata e complessa riflessione sui modi di rappresentazione della storia, sul ruolo del visuale nella società di massa, sul destino della memoria individuale e culturale, sulla trasmissione memoriale degli eventi traumatici che hanno segnato la storia occidentale negli ultimi secoli. Il presente saggio cerca di indagare le molteplici modalità con cui viene declinato il rapporto testo-immagine nelle quattro prose dell’autore individuando nell’allegoria benjaminiana una fondamentale categoria ermeneutica.
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138. LES VISITES GUIDÉES. DISCOURS, INTERACTION, MULTIMODALITÉ
éd. Jean-Paul Dufiet
2012, 232 pp., ISBN 978-88-8443-419-9, € 12,00

La visite guidée est une activité sociale qui s’accomplit principalement par la parole, et qui jusqu’à présent a été bien moins étudiée que d’autres pratiques orales, telles que l’interaction commerciale, la conversation familière, ou l’entretien d’embauche. Même la très riche réflexion sur la communication touristique s’est souvent plus intéressée aux formes écrites du discours touristique qu’à l’expression orale de la visite guidée. Toutes les contributions de ce volume étudient exclusivement des visites authentiques, et en caractérisent les propriétés essentielles aux plans : linguistique, discursif, interactionnel, mimogestuel et spatial.
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137. UOMINI, OPERE E IDEE TRA OCCIDENTE E MONDO SLAVO. SCRITTI OFFERTI A MARIALUISA FERRAZZI
a cura di A. Mingati, D. Cavaion, C. Criveller
2011, 622 pp., ISBN 978-88-8443-394-7, € 15,00

Questa miscellanea di studi offerti a Marialuisa Ferrazzi raccoglie i saggi di un gruppo di docenti e studiosi – cui si aggiungono i nomi di alcuni giovani allievi – che nel corso degli anni ha condiviso con lei interessi scientifici, progetti di ricerca o, semplicemente, la vita e l’esperienza dell’insegnamento all’università. All’interno dei vari contributi trovano spazio molte delle questioni sulle quali Marialuisa Ferrazzi ha incentrato la propria attività di studio: si vedano, ad esempio, le peculiarità del percorso evolutivo della letteratura russa moderna, ivi comprese le problematiche inerenti la definizione dei vari generi letterari; il particolare interesse nei confronti della drammaturgia del XVIII secolo, nonché di vari aspetti della prosa russa dell’Ottocento; i rapporti culturali russo-italiani e, più latamente, slavo/europeo-occidentali. Anche il titolo scelto per il volume rispecchia una delle caratteristiche di fondo dell’approccio di ricerca di Marialuisa Ferrazzi, caratterizzato da un’attenzione costante per quell’intenso dialogo tra componenti culturali variegate che ha contribuito, secondo modalità e itinerari diversi, alla formazione e allo sviluppo della civiltà russa moderna.
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136. Sabrina Fusari, «FLYING INTO UNCHARTED TERRITORY»: ALITALIA’S CRISIS AND PRIVATIZATION IN THE ITALIAN, BRITISH AND AMERICAN PRESS
2011, 200 pp., ISBN 978-88-8443-383-1, € 13,00

What are language corpora? What is their role in discourse analysis? How are they useful for a study of news discourse? Can they provide meaningful data on how the same news event is covered in different countries and cultures? This book attempts to answer these questions by relating the findings of a corpus study of the way in which the Italian, British, and US American press represented the financial crisis and privatization of the Italian flag carrier, Alitalia. The corpora contain all the articles that were published on this news event by Repubblica, Corriere della Sera, The Times, The Financial Times, The Guardian, The Washington Post, and The New York Times during the six months (August 2008-January 2009) that led to the privatization of Alitalia and its acquisition by CAI, a consortium of entrepreneurs coming from different fields of the Italian business community. Through an analysis of keywords, metaphors and Anglicisms, the main characteristics of the news discourse on Alitalia’s crisis and privatization are identified and discussed.

135. LA POESIA DELLA PROSA
a cura di Massimo Rizzante, Walter Nardon, Stefano Zangrando
2011, 152 pp., ISBN 978-88-8443-385-5, € 10,00

Il Seminario Internazionale sul Romanzo (SIR), nato nel 2006 nel Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, è un’iniziativa nella quale romanzieri, prosatori, critici letterari, filologi, traduttori italiani e stranieri sono chiamati a dialogare sul romanzo, la forma letteraria propria della modernità, sempre in discussione, sempre oggetto di anatemi, e ciononostante sempre più diffusa, onnivora e capace di incorporare qualsiasi forma. Giunto alla sua terza edizione (delle prime due edizioni si possono leggere i risultati in Finzione e documento nel romanzo, Università degli Studi di Trento, 2008 e in Al di là del genere, Università degli Studi di Trento, 2010) e mantenendo la sua prerogativa di ciclo di incontri con autori italiani e stranieri, il Seminario ha esplorato in questa occasione la relazione tra poesia e prosa. Gli interventi qui raccolti (Lakis Proguidis, Andrea Inglese, Michael Krüger, Franco Stelzer, Walter Nardon, Stefano Zangrando, Miguel Gallego Roca, Giuseppe Montesano), sebbene analizzino autori e opere molto diversi, sono accomunati dalla consapevolezza che dopo l’epoca romantica, nello stesso momento storico in cui per la poesia si biforcano i sentieri inaugurati da Baudelaire (petits poèmes en prose) e Mallarmé (arcipoesia), anche il romanzo può essere concepito come poesia. La poesia del romanzo non consiste tanto nella liricizzazione della prosa o nell’enfasi posta sull’aspetto linguistico dell’opera romanzesca, quanto nella densità semantica legata all’idea che ogni parola in prosa assume lo stesso valore che in poesia, cosa che permette di rinnovare concettualmente alcune categorie narrative come, ad esempio, quelle di dettaglio, motivo, tema, stile e composizione.

134. DEUTSCHSPRACHIGE LITERATUR UND DRAMATIK AUS DER SICHT DER BEARBEITUNG: EIN HERMENEUTISCH-ÄSTHETISCHER ÜBERBLICK
a cura di Fabrizio Cambi e Fulvio Ferrari
2011, 244 pp., ISBN 978-88-8443-365-7, € 12,00

Der Sammelband stellt die Beiträge von Germanisten der Universität Innsbruck und der Universität Trento zusammen, die im Dezember 2010 in Trento an der Tagung zum Thema Deutschsprachige Literatur und Dramatik aus der Sicht der Bearbeitung teilgenommen haben. Grundlage und Mittelpunkt der Aufsätze ist der Begriff der Be- und Überarbeitung von literarischen Stoffen und Traditionen sowie von poetischen Werken in ihrer gattungsgeschichtlichen Entwicklung. Das Eingreifen der Autoren in das Literaturgut der Vergangenheit setzt mit Neubearbeitungen und Umschreibungen einen kommunikativen und hermeneutischen Prozess in Gang, der der Literatur eine Kontinuität durch ihren Funktionswandel gewährleistet.
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133. Ferruccio Bertini, INUSITATA VERBA. STUDI DI LESSICOGRAFIA LATINA RACCOLTI IN OCCASIONE DEL SUO 70° COMPLEANNO
2011, 342 pp., ISBN 978-88-8443-364-0, € 13,00

A partire dagli studi sul grammatico Nonio Marcello pubblicati agli esordi della sua carriera, la lessicografia latina, di età tardoantica, medievale e umanistica, ha sempre occupato un posto di rilievo tra i filoni di ricerca della multiforme attività scientifica di Ferruccio Bertini.
Nel presente volume Paolo Gatti e Caterina Mordeglia, in occasione del settantesimo compleanno dello studioso, raccolgono 14 saggi di argomento lessicografico da lui pubblicati tra il 1967 e il 2009 su riviste o miscellanee italiane e straniere, che hanno costituito importanti tappe metodologiche e scientifiche per questo settore.
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132. Adalgisa Mingati, VLADIMIR ODOEVSKIJ E LA SVETSKAJA POVEST’. DALLE OPERE GIOVANILI AI RACCONTI DELLA MATURITÀ
2010, 184 pp., ISBN 978-88-8443-363-3, € 12,00

A partire all’incirca dalla metà degli anni Venti dell’Ottocento, in un periodo cruciale di radicali trasformazioni per il sistema delle lettere russe, la prosa comincia ad incalzare la poesia, fino a quel momento dominatrice della scena letteraria. Tra i generi prosastici in primo piano balza la povest’ (‘racconto lungo’ o ‘romanzo breve’), una forma narrativa che accomuna opere anche molto diverse tra loro per sjužet, stile e contenuto. All’epoca particolare successo riscuotono, oltre alle povesti storiche e fantastiche, quelle che ritraggono la vita dell’alta società russa (lo svet). È a questo specifico paradigma narrativo che il principe Vladimir Fedorovic Odoevskij rivolge la propria attenzione, sperimentando elementi tematici e moduli espressivi che contribuiscono a gettare le basi della moderna prosa russa. Nel presente lavoro vengono prese in esame le caratteristiche precipue della svetskaja povest’, le sue radici storico-culturali e i suoi legami con la coeva letteratura europea. Vengono inoltre analizzati i principali testi che si riferiscono sia al periodo giovanile di attività dello scrittore – un settore complessivamente poco studiato della narrativa di Odoevskij – sia a quello della maturità.
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131. L’ALLEGORIA: TEORIE E FORME TRA MEDIOEVO E MODERNITÀ
a cura di Fulvio Ferrari
2010, 262 pp., ISBN 978-88-8443-357-2, € 13,00

Il volume raccoglie i contributi all’incontro di studio organizzato sul tema dell’allegoria, nel dicembre 2009, dalla Scuola di dottorato in Studi Letterari, Linguistici e Filologici dell’Università di Trento.
Intento principale dell’iniziativa era fornire un’occasione di dibattito interdisciplinare su uno degli argomenti più affascinanti e discussi della teoria letteraria, mettendo a confronto elaborazioni e metodologie di analisi differenti e favorendo un approccio che non sacrificasse alcun punto di vista o specificità, ma permettesse una discussione ampia e feconda.
Il numero e la qualità degli interventi come anche la varietà dei problemi, dei testi e dei periodi trattati testimoniano l’interesse e la vivacità di una discussione che rappresenta senza dubbio un importante contributo alla riflessione teorica sull’allegoria, sia nel mondo tardo-antico e medievale sia in quello moderno e contemporaneo.
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130. Alice Bonandini, IL CONTRASTO MENIPPEO: PROSIMETRO, CITAZIONI E COMMUTAZIONE DI CODICE NELL’APOCOLOCYNTOSIS DI SENECA. CON UN COMMENTO ALLE PARTI POETICHE
2010, 560 pp., ISBN 978-88-8443-359-6, € 15,00

La cifra stilistica principale del genere menippeo è quella del contrasto, che viene perseguito accostando segmenti di testo dissonanti, e che appare come il corrispettivo formale della poetica, tipicamente menippea, del seriocomico. Nelle tre parti di questo studio sono state prese in esame le tecniche che contribuiscono maggiormente a conferire tale effetto di eterogeneità: l’introduzione di citazioni, in primis poetiche ('il contrasto letterario’); la commutazione di codice, ovvero l’inserimento di parole in greco ('il contrasto linguistico’); infine l’alternanza tra prosa e versi, contrassegno per eccellenza del genere menippeo ('il contrasto prosimetrico’).

In quest’ultima parte ha trovato spazio un ampio e approfondito commento alle sezioni poetiche della satira e alle porzioni di testo in prosa che le incorniciano. Tale commento non solo mette in luce i meccanismi attraverso i quali Seneca costruisce il suo effetto di prosimetria, ma permette anche di dipanare e di illustrare i molteplici livelli allusivi che contraddistinguono l’Apocolocyntosis, con i suoi continui rimandi intertestuali alla tradizione letteraria e di genere e i numerosi riferimenti all’attualità, calati nel contesto parodico della simbologia saturnalizia.
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129. Gerardo Acerenza, DES VOIX SUPERPOSÉES. PLURILINGUISME, POLYPHONIE ET HYBRIDATION LANGAGIÈRE DANS L’ŒUVRE ROMANESQUE DE JACQUES FERRON
2010, 248 pp., ISBN 978-88-8443-346-6, € 13,00

Loin de se présenter sous une forme définitive, l’œuvre de l’écrivain québécois Jacques Ferron ressemble, du point de vue de la langue, à ce qu’il nomme lui-même « son pays incertain » quand il parle du Québec. Qu’on ait lu un ou plusieurs des textes qu’il a envoyés aux journaux, qu’on ait grappillé à travers ses Contes d’un pays incertain, ou feuilleté quelques-uns de ses romans, en franchissant les seuils de l’œuvre ferronienne on s’aperçoit instantanément qu’on est invité à participer à un grand festin langagier. L’écriture a d’abord été pour Jacques Ferron un espace de jeu. L’auteur québécois a toujours « joué » avec les mots. Il a exploré plusieurs langues (français, anglais, etc.), variétés de langue (français québécois, français standard, français acadien), registres de langue (du plus soutenu au plus vulgaire). Il s’est plu à explorer la langue française dans toute son étendue historique et géographique. Il a plié à sa convenance les contraintes imposées par la norme du français standard afin de donner à lire une écriture qui se veut d’abord et avant tout québécoise, destinée par conséquent à un public québécois. C’est pour toutes ces raisons que ses romans présentent un coefficient de « freinage linguistique » parfois énorme pour des lecteurs non avertis. Jacques Ferron a usé et a abusé de toutes les possibilités que la langue française a mises à sa disposition. Cet ouvrage étudie la langue d’écriture, les « faits », les « effets de langue » et leurs implications stylistiques dans trois romans de Jacques Ferron : Le Ciel de Québec (1969), Le Salut de l’Irlande (1970) et Les Roses sauvages (1971). Ces trois textes en particulier se prêtent à une telle approche parce qu’ils ont été écrits et publiés au Québec vers la fin des années soixante et le début des années soixante-dix, pendant une période qui a marqué pour toujours l’histoire de la société québécoise, notamment d’un point de vue linguistique.

128. LE IMMAGINI NEL TESTO, IL TESTO NELLE IMMAGINI. RAPPORTI FRA PAROLA E VISUALITÀ NELLA TRADIZIONE GRECO-LATINA
a cura di L. Belloni, A. Bonandini, G. Ieranò, G. Moretti
2010, 526 pp., ISBN 978-88-8443-361-9, € 15,00 (esaurito).

I complessi rapporti che possono instaurarsi fra testo ed immagine hanno da tempo attirato uno straordinario interesse, tanto a livello teorico quanto nel confronto diretto con i testi letterari e iconografici. I contributi qui raccolti intendono esplorare tali intersezioni nella cultura antica e nella sua fortuna: sia sul versante delle immagini, che accolgono talvolta scritte e didascalie che interferiscono con la rappresentazione figurata, sia sul versante dei testi letterari, dove gli intrecci fra visualità e letteratura si rivelano molteplici, e disposti su piani plurimi e sfalsati.
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127. Andrea Rota, TRA SILENZIO E PAROLA. RIFLESSIONI SUL LINGUAGGIO NELLA LETTERATURA TEDESCO-ORIENTALE DOPO IL 1989. CHRISTA WOLF E KURT DRAWERT
2010, 188 pp., ISBN 978-88-8443-343-5, € 13,00

Dopo la caduta del Muro per gli intellettuali dell’Est tedesco la difficile transizione da un passato familiare, per quanto controverso, a un domani riunificato e ancora sconosciuto costituisce lo sfondo su cui, come già in altri momenti di svolta della storia tedesca contemporanea, la scrittura letteraria è indotta a interrogarsi intorno allo strumento per eccellenza dell’agire intellettuale, artistico e sociale: la lingua. Il saggio sceglie due autori che, nonostante la diversa appartenenza generazionale, sono parimenti esemplari di questa problematica cruciale: Christa Wolf (1929), massima rappresentante della letteratura tedesco-orientale, e Kurt Drawert (1956), fino al 1990 vicino alla scena anarco-intellettuale di Prenzlauer Berg. I loro testi pubblicati tra il 1989 e il 1996 si rivelano un lucido affondo nella crisi e poi nella scomparsa del mondo tedesco orientale, assumendo le parole stesse come luogo privilegiato del proprio scandaglio. Le riflessioni sulla lingua e sulla sua espressione più elevata, la letteratura, si inseriscono in tal modo all’interno dell’indagine letteraria ed esistenziale di chi, come Wolf e Drawert, si concentra sui codici della propria storia e del proprio presente per sondare se stesso e il mondo circostante.
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126. IL MONDO CAVALLERESCO TRA IMMAGINE E TESTO
a cura di Claudia Demattè
2010, 222 pp., ISBN 978-88-8443-345-9, € 15,00

Il volume Il mondo cavalleresco tra immagine e testo nasce dalla collaborazione tra vari studiosi che da tempo si occupano non solo di letteratura cavalleresca ma anche dei legami con le arti figurative che sorgono tra la fine del Medioevo e il Rinascimento. Risulta infatti di gran interesse osservare come gli episodi descritti nei romanzi cavallereschi colpirono immediatamente l’immaginario dei lettori dell’epoca e si trasformarono ben presto in realtà visiva: possiamo solo immaginare quale sia stato lo spettacolo che si presentava durante i viaggi reali attraverso l’Europa del XVI secolo quando i nobili venivano accolti nelle varie tappe con ricevimenti trionfali di tema cavalleresco, alloggiati in dimore e manieri con affreschi che ritraevano le gesta di famosi cavalieri mentre suntuosi pasti venivano serviti in stoviglie che rappresentavano la storia d’amore di Amadís e Oriana. Lo studio delle relazioni tra i singoli episodi letterari e la loro rappresentazione nelle diverse dimensioni artistiche sono l’obiettivo degli studi raccolti in questo volume accompagnati da un significativo supporto iconografico.
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125. Mirko Casagranda, TRADUZIONE E CODESWITCHING COME STRATEGIE DISCORSIVE DEL PLURILINGUISMO CANADESE
2010, 160 pp., ISBN 978-88-8443-327-5, € 12,00

Traduzione e codeswitching come strategie discorsive del plurilinguismo canadese esplora le rappresentazioni testuali del plurilinguismo attraverso la traduzione e il codeswitching come strategie con cui codificare il discorso canadese sulla pluralità linguistica e culturale da una prospettiva interdisciplinare che intreccia i translation studies con la sociolinguistica e la psicolinguistica, il discourse analysis con i postcolonial studies e i cultural studies. Punto di partenza è il Canada come paese multiculturale e ufficialmente bilingue in cui i parlanti in inglese e/o francese e in una delle heritage languages rivestono un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità canadese contemporanea. I testi selezionati sono sperimentazioni che ricorrono alla traduzione (intesa come divisione della pagina in più lingue o come self-translation) e al codeswitching (nella forma di passaggi disseminati di vocaboli in una lingua altra o scritti alternando continuamente più lingue) per articolare un discorso sul e del plurilinguismo che instaura un dialogo con i cotesti del bilinguismo ufficiale, in particolare con le due versioni dell’Official Languages Act del 1969 e del 1988.
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124. AL DI LÀ DEL GENERE
a cura di M. Rizzante, W. Nardon, S. Zangrando
2010, 122 pp., ISBN 978-88-8443-319-0, € 10,00

Il volume Al di là del genere raccoglie gli interventi che si sono tenuti tra l’autunno del 2007 e la primavera del 2008 nel quadro del Seminario Internazione sul Romanzo (SIR) svoltosi presso il Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici dell’Università degli Studi di Trento. Dopo la prima edizione, conclusasi nel 2008 con la pubblicazione in questa stessa collana del volume Finzione e documento nel romanzo, la seconda edizione del SIR, che ha visto la partecipazione di romanzieri, uomini di teatro, scrittori, saggisti italiani e stranieri quali Fernando Arrabal, Keith Botsford, Marek Bienczyk, Dubravka Ugrešic, Benoît Duteurtre, Ermanno Cavazzoni, e l’organizzazione di un simposio in onore di Milan Kundera (con proiezioni cinematografiche tratte dalle sue opere e la messa in scena della sua pièce teatrale Jacques e il suo padrone), ha ruotato intorno a una domanda: è possibile tracciare i confini dell’arte del romanzo? Ciò che ha orientato il Seminario è stata la volontà di esplorare le relazioni tra il romanzo e le altri arti, in particolare, il teatro, la musica, il saggio, il racconto, la narrazione orale, il cinema, tenendo tuttavia ben presente l’idea che il romanzo moderno è un’arte con una sua data di nascita, una sua storia, una sua autonomia estetica e un suo modo specifico di conoscere il mondo. La sfida, perciò, è stata quella di cercare di comprendere e di segnare la frontiera delle diverse arti, piuttosto che soccombere all’ideale, oggi tanto in voga quanto illusorio, della loro contaminazione.

123. Cassiodoro Senatore, COMPLEXIONES IN EPISTULIS PAULI APOSTOLI
a cura di Paolo Gatti
2009, 98 pp., ISBN 978-88-8443-312-1, € 10,00

Edizione critica della prima parte delle Complexiones di Cassiodoro, quella dedicata alle lettere di san Paolo. Il testo si basa sull’unico manoscritto conosciuto, Verona, Biblioteca Capitolare, XXXIX, manoscritto che potrebbe essere stato rivisto dall’autore in persona.

122. STORICITÀ DEL TESTO, STORICITÀ DELL'EDIZIONE
a cura di Fulvio Ferrari e Massimiliano Bampi
2009, 366 pp., ISBN 978-88-8443-310-7, € 15,00

Un intenso dibattito ha avuto luogo, nel corso degli ultimi decenni, sui modi e le finalità della pratica ecdotica. Lo studio delle particolari modalità di trasmissione e di comunicazione dei testi medievali e protomoderni ha infatti messo in evidenza la necessità di tenere conto dell’interazione tra scrittura e oralità. È stata così messa in rilievo la peculiare ‘instabilità’ del testo medievale, la tendenza a modificarlo a seconda delle finalità del singolo atto di comunicazione, delle conoscenze e della formazione culturale e ideologica del copista, delle aspettative del pubblico e del committente del codice.
Il convegno Storicità del testo, storicità dell’edizione è stato organizzato – in conclusione di un progetto biennale di ricerca che ha visto coinvolti soprattutto studiosi di filologia germanica – al fine di confrontare i risultati ottenuti con la discussione svolta in altri ambiti di studio, dalla filologia romanza alla letteratura latina medievale, dall’ispanistica alla semitistica. L’incontro tra le diverse tradizioni disciplinari ha suscitato una discussione ampia e stimolante, testimoniata dalle relazioni che presentiamo ora raccolte in un volume che segna una tappa importante nel dibattito italiano sull’ecdotica, sul suo senso e sulle sue prospettive nel nuovo secolo.
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121. Italo Michele Battafarano, VON ANDREAS GRYPHIUS ZU UWE TIMM. DEUTSCHE PARALLELWEGE IN DER AUFNAHME VON ITALIENS KUNST, POESIE UND POLITIK
2009, 254 pp., ISBN 978-88-8443-309-1, € 24,00

Deutsche Parallelwege in der Aufnahme von Italiens Kunst, Poesie und Politik beabsichtigen das Italien-Bild aufgrund von jeweils zwei Texten deutscher Autoren, vornehmlich des späten 18. und des 19. Jahrhunderts zu untersuchen. Es wird z. B. die Bewertung der Kunst der italienischen Renaissance bei Goethe und Wackenroder thematisiert oder der deutsche Blick auf italienische Politik von zwei grundverschiedenen Autoren wie Karl Grün und Heinrich Hansjakob sowie als Nachklang bei Uwe Timm im späten 20. Jahrhundert behandelt. Ziel der Textanalyse ist weniger ein wertender Vergleich der beiden ausgewählten Autoren als vielmehr die Differenzen und Ähnlichkeiten sowohl in der literarischen Darbietung als auch im Blick auf Italien bei einem gleichen Thema klarer zum Vorschein kommen zu lassen.
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120. MÉMOIRE OBLIGE. RIFLESSIONI SULL'OPERA DI PRIMO LEVI
a cura di Ada Neiger
2009, 250 pp., ISBN 978-88-8443-308-4, € 13,00

Nella visione di Avishai Margalit, il testimone morale, scampato a un naufragio esistenziale, attinge alla propria esperienza, non vuole sprofondarla nell’oblio.
Non smemorato, ma memorioso, così lo definirebbe Alberto Cavaglion, Primo Levi incarna la figura del testimone morale che si adopera per conservare le tracce del proprio vissuto e metterle al servizio della memoria collettiva. Attorno a questo superstite che è grande anche come poeta traduttore, novelliere, saggista e pubblicista, si intrecciano le riflessioni qui raccolte in volume.
Scheda

119. ON EDITING OLD SCANDINAVIAN TEXTS: PROBLEMS AND PERSPECTIVES
ed. by Fulvio Ferrari and Massimiliano Bampi
2009, 128 pp., ISBN 978-88-8443-307-7, € 12,00

The problems concerning the edition of Old Norse texts, their analysis, the investigation of the textual traditions and the interpreting practices have been intensively discussed during the 1990s and the first-half of the 2000s, bringing forth interesting and stimulating results, which, however, in no way can be considered as conclusive, and which are still to be taken into systematic consideration.
Italian studies in the field of medieval Scandinavian literature have strongly improved both in quantity and in quality during the last decades, and the time was ripe for a confrontation with colleagues who work in Scandinavian cultural institutions on the specific issues of textual criticism and editorial praxis, paying particular attention to the new possibilities opened by digital technology. This volume presents the proceedings of a round-table conference held in Trento, and is intended as a contribution to the international debate on these subjects.

118. Paolo Tamassia, SARTRE E IL NOVECENTO
2009, 170 pp., ISBN 978-88-8443-301-5, € 13,00

Dopo essere stato oggetto di esaltazioni incondizionate fin quasi all’infatuazione, con l’affermarsi delle posizioni strutturaliste in Francia Sartre ha sofferto di un deciso ostracismo da parte di illustri esponenti del dibattito culturale che lo hanno accusato di essere teorico obsoleto: incapace di comprendere il proprio tempo. A trent’anni dalla sua scomparsa è più facile evitare questi atteggiamenti estremi che porterebbero oggi al rifiuto o all’agiografia. In questa prospettiva è stato molto proficuo ricostruire dei dialoghi fra Sartre e alcuni protagonisti del pensiero del Novecento molto distanti dal suo quadro concettuale se non, in alcuni casi, a lui apertamente ostili. Si tratta di dialoghi “non compiuti”: da una parte perché non hanno avuto luogo nella realtà, ma solo in filigrana nei loro testi, dall’altra perché si sono interrotti. Così grazie ad una lettura in parallelo delle loro opere, che ne sollecita spesso passaggi meno noti, Sartre, Bataille, Foucault, Nancy, Spanos e Lyotard rivelano degli inattesi punti di contatto nonostante i diversi sviluppi delle loro speculazioni. Pur coinvolgendo, data la particolare fisionomia degli autori considerati, la loro riflessione filosofica ed estetica, l’indagine ha come punto focale il confronto delle loro posizioni sul rapporto fra la letteratura e il reale. Ne emerge un Sartre profondamente ancorato al Novecento: in grado di affrontarne le problematiche più urgenti e scottanti, nonché capace di rileggere il passato all’interno dell’attualità, come rivela il suo confronto, qui analizzato, con Euripide e la tradizione culturale italiana.

117. DE LOS SONETOS, CANCIONES, MANDRIALES Y SEXTINAS DEL GRAN POETA Y ORADOR FRANCISCO PETRARCA TRADUZIDOS DE TOSCANO POR SALOMÓN USQUE (VENECIA: 1567)
Estudio preliminar y edición crítica de Jordi Canals, 2009, 324 pp., ISBN 978-88-8443-287-2, € 15,00

Los Sonetos, canciones, mandriales y sextinas del gran poeta y orador Francisco Petrarca (1567), constituyen el primer intento de verter a la lengua española el Canzoniere del poeta toscano en su integridad. Pese a esta preeminencia en el tiempo, la traducción que llevó a cabo Salomón Usque ha permanecido en la sombra desde la fecha de su impresión. En ella se vislumbran interferencias con la tradición exegética que se había tejido en torno a los Rerum vulgarium fragmenta y con la que Usque demuestra estar familiarizado. Es ésta una característica que, unida al excepcional conocimiento de la lengua fuente por parte del traductor, singulariza su proyecto frente a las restantes versiones quinientistas en lengua española. En el estudio que precede a la edición crítica del texto se circunscribe este desafío interpretativo y se enmarca en lo que fue la tarea de divulgación de la poesía del aretino en la Península Ibérica a lo largo del siglo XVI, al tiempo que se indaga en los principios teóricos que guiaron el esfuerzo de Usque al intentar amoldar al castellano el texto y el lenguaje petrarquistas. Asimismo se documentan las circunstancias biográficas del traductor de origen sefardí, que pasó por el Ducado Estense y por Venecia antes de recalar en la capital del Imperio Otomano, lo que ha permitido reconstruir las vicisitudes de un humanista al que la diáspora forzó a entrar en contacto con heterogéneas tradiciones culturales y al que todas ellas acabaron impregnando.
Scheda