La Collana Labirinti ha visto la congiunta partecipazione del Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni culturali e del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici fino al numero 116.
Dal numero successivo in poi l'attività editoriale legata a questa Collana è stata curata dal Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici.

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1. L’ANGELO DELL’IMMAGINAZIONE
a cura di Fabio Rosa, 1992, 430 pp., ISBN 88-86135-08-4, € 18,08.

"Angeli di Dio, angeli ministri, angeli guerrieri, angeli musicanti... Nessuna altra figura dell'immaginario presenta una tale diffusione nel tempo e nello spazio a fronte di una varietà impressionante di forme e di funzioni (teologiche, cosmologiche, astrologiche, liturgiche, politiche, musicali, estetiche o più semplicemente decorative). Da un punto di vista antropologico gli angeli rispondono ad un'esigenza fondamentale dell'uomo, che è presente [...] in tutti i tipi di organizzazione umana: quella di assicurare una mediazione d'ordine simbolico fra la vita e la morte. [...] In particolare l'angelo ha la funzione di raccordare la terra con il cielo" (F. Rosa, Introduzione, p. 30).
Interventi di A. Aloni, D. Del Corno, G. Guidorizzi, F. Rosa, C. Moreschini, M. Tasinato, E. V. Maltese, P. Schiera, F. Zambon, S. Bellomo, D. Quaglioni, D. Vettori, P. Marsilli, R. Damiani, A. Destro, V. Loriga, A. Marchese, A. Brandalise, C. Dominici, R. Manica, P. Rauzi, M. Nicoletti.

2. ERCOLE IN OCCIDENTE
a cura di Attilio Mastrocinque, 1993, 123 pp., ISBN 88-86135-13-0, € 10,33 (esaurito).

"Il tema di Ercole è stato scelto perché è uno di quelli che meglio permettono di studiare insieme la cultura greca e la cultura dell'area occidentale del Mediterraneo. Tutto sommato si tratta di una questione relativamente poco trattata: basti pensare, ad esempio, che le prime ed ultime opere d'insieme dedicate all'Ercole italico risalgono agli anni '20. L'Ercole iberico è assai poco indagato e l'Eracle greco costituisce un argomento di ricerca inesauribile". (A. Mastrocinque, Prefazione, p. 7).
Interventi di A. Aloni, M. Giangiulio, A. Mastrocinque, D. Plácido, M. De Vos, M. Torelli, F. M. Vanni.

3. I GRANDI SANTUARI DELLA GRECIA E L’OCCIDENTE
a cura di Attilio Mastrocinque, 1993, 120 pp., ISBN 88-86135-12-2, € 10,33.

Studiosi della cultura greca e italica affrontano affascinanti questioni intorno alla funzione dei grandi santuari ellenici e alla loro importanza per lo sviluppo della religione, della mitologia, dell’arte sacra e della politica in Italia.

4. «IL MIO NOME È SOFFERENZA». LE FORME E LA RAPPRESENTAZIONE DEL DOLORE
a cura di Fabio Rosa, 1993, 410 pp., ISBN 88-86135-14-9, € 18,08.

"Come "soglia" culturale il dolore è affrontato in questo volume da punti di vista differenziati secondo una strategia interdisciplinare, che spazia dalla filologia classica (Barchiesi, Del Corno, Paduano, Paradiso, Rosa) alla filologia bizantina (Maltese), romanza (Infurna, Zambon) e semitica (Van Tongerloo); dalla letteratura italiana (Damiani, Dolfi, Galimberti), francese (Rosso) e tedesca (Destro, Filippi) alla filosofia (Farina, Nicoletti) e all'iconografia (Marsilli); dalla neurochirurgia (Ducati) e dalla storia della medicina (Sironi) agli women' studies (Faranda). [...] La varietà delle discipline e degli autori coinvolti è tale da offrire utili indicazioni al lettore, che potrà giovarsi per approcci differenziati anche della bibliografia e dell'indice dei nomi che corredano il volume" (F. Rosa, Introduzione, p. 41).

5. CARLO BATTISTI, GLOTTOLOGO E ATTORE NEOREALISTA
a cura di Emanuele Banfi., 1993, 94 pp., ISBN 88-86135-16-5, € 10,33.

"Nel citare gli studi e le concezioni di Carlo Battisti, mi sono reso conto che, da parte degli studenti universitari [...] la figura di Carlo Battisti era - ed è - pressoché sconosciuta. Soltanto pochi studenti, davvero una minoranza eccezionale, ne avevano o ne hanno sentito parlare, spesso in modo cursorio" (E. Banfi, Introduzione ai lavori, p. 8).
Interventi di E. Banfi, G. Brunetta, S. Raffaelli, F. Casetti, G. Giacomelli, C. A. Mastrelli, G. B. Pellegrini.

6. CULTI PAGANI NELL’ITALIA SETTENTRIONALE
a cura di Attilio Mastrocinque, 1994, 150 pp., ISBN 88-86135-24-6, € 10,33.

"Diverse ragioni mi avevano spinto a scegliere i culti pagani nell'Italia settentrionale come argomento di discussione: prima di tutto c'è il fatto che il primo e unico tentativo di sintesi in materia risale al 1964 [...]. Ovviamente un convegno di studi non sostituisce una monografia, ma può stimolare la discussione su problemi che erano rimasti sopiti, mentre nuovi elementi (soprattutto epigrafici ed archeologici) stavano emergendo, capaci di modificare l'intera impostazione dei problemi stessi" (A. Mastrocinque, Prefazione, p. 7).
Interventi di G. Bagnasco Gianni, M. Bonghi Jovino, G. Cresci Marrone, H. Galsterer, P. Gleirscher, G. Gorini, F. Landucci Gattinoni, A. Mastrocinque, E. Migliario, G. Sassatelli.

 

7. Paolo Bellini, LA «DESCRITTIONE DELLA POLLONIA» DI FULVIO RUGGIERI (1572)
1994, 168 pp., ISBN 88-86135-34-3, € 10,33.

"Era abitudine degli uomini della Chiesa redigere al termine del viaggio una "relazione" o "descrizione" della Polonia, che andava sovente ad aggiungersi alla corrispondenza intrattenuta, per esempio dai nunzi con il pontefice e la curia, durante la permanenza nel paese. Uno di tali ampi resoconti, che costituiscono nel loro complesso un materiale assai copioso per lo studio della storia della Polonia e dei suoi rapporti con l'Italia, è la Descrittione della Pollonia di Fulvio Ruggieri, di cui si offre qui la prima edizione commentata completa" (Introduzione generale, p. 12).

8. IMMAGINI DEL CORPO IN ETÀ MODERNA
a cura di Paola Giacomoni, 1994, 282 pp., ISBN 88-86135-33-5, € 15,49.

..."un'indagine storica sulla trasformazione di alcune immagini o concezioni del corpo che si sono succedute nella cultura occidentale all'incirca fra l'epoca del Rinascimento e la fine del XVIII secolo, in altre parole all'epoca dell'ascesa, dei grandi fasti e quindi della crisi del modello meccanicista" (P. Giacomoni, Introduzione, p. 16).
Interventi di E. Riverso, R. G. Mazzolini, P. Capitani, G. Canziani, M. Spallanzani, P. Bonvecchio, N. Pirillo, P. Giacomoni.

 

9. Paolo Gatti, SYNONYMA CICERONIS. LA RACCOLTA «ACCUSAT, LACESCIT»
1994, 88 pp., ISBN 88-86135-27-0, € 10,33.

Edizione critica della raccolta di Synonyma latini Accusat, lacescit.

10. PROBLEMI DELL’EDUCAZIONE ALLE SOGLIE DEL DUEMILA. SCRITTI IN ONORE DI FRANCO BERTOLDI
a cura di Olga Bombardelli, 1995, 384 pp., ISBN 88-86135-28-9, € 12,91.

"Sono riuniti, nelle seguenti pagine, scritti di amici e colleghi del prof. Bertoldi, riferiti a temi attuali nell'ambito degli studi di pedagogia e di didattica, trattati in un'ottica che guarda decisamente al futuro. I saggi sono idealmente collegati ad alcuni fra gli aspetti più significativi del pensiero del professore. Il motivo principale, che ispira le riflessioni condotte, è l'attenzione al mondo educativo, alla formazione di discenti e docenti, con un vivo interesse per il profilo dell'insegnante del domani (alle soglie del Duemila), in armonia col pensiero del professore, caratterizzato anche da intuizioni all'avanguardia" (Introduzione, p. 9).
Interventi di O. Bombardelli, L. Agazzi, L. Caimi, G. Raiteri, F. Ravaglioli, V. Telmon, W. Böhm, G. Dalle Fratte, E. Damiano, W. Klafki, G. Di Raimondo Giani, C. Nanni, R. Togni, S. S. Macchietti, C. Scurati, G. Beschin, G. Cattanei, G. Flores D'Arcais.

11. LA DOMANDA DI GIOBBE E LA RAZIONALITÀ SCONFITTA
a cura di Claudio Gianotto, 1995, 212 pp., ISBN 88-86135-29-7, € 12,91.

"Il personaggio e il libro biblico di Giobbe sono assurti, all'interno della cultura occidentale, a simboli di un problema angoscioso, che da sempre sfida la ragione dell'uomo: il problema della sofferenza dell'innocente, della sofferenza senza colpa. All'interno della lunga storia della tradizione filosofica e teologica, il problema si è poi dilatato fino ad investire il senso stesso di Dio, del male e dei loro rapporti. Il convegno trentino, di cui gli scritti del presente volume costituiscono gli Atti, ha voluto suggerire alcuni spunti di riflessione, muovendo dagli interrogativi radicali che pone il Giobbe biblico" (Prefazione, p. 9).
Interventi di C. Gianotto, A. Bonora, E. Lupieri, G. Sfameni Gasparro, L. Alici, M. Vannini, D. Venturelli, G. Moretto, G. Beschin.

12. FEMMINILE E MASCHILE TRA PENSIERO E DISCORSO
a cura di P. Cordin, G. Covi, P. Giacomoni, A. Neiger, 1995, 168 pp., ISBN 88-86135-31-9, € 12,91.

"Nella storia del pensiero molte e diverse sono state infatti le articolazioni della coppia maschile/femminile, sia in senso semplicemente biologico, sia da un punto di vista culturale generale, a conferma che l'opposizione/complementarità tra maschile e femminile è uno schema di ragionamento fondamentale e di grande suggestione nella nostra cultura" (Introduzione, p. 7).
Interventi di A. Cavarero, R. Braidotti, P. Giacomoni, G. Marcato, P. Cordin, M. Corona, G. Covi, M. Cutrufelli, A. Neiger.

13. POTHOS. IL VIAGGIO, LA NOSTALGIA
a cura di Fabio Rosa, Francesco Zambon, 1995, 408 pp., ISBN 88-86135-35-1, € 15,49.

"Quello del viaggio è certo uno dei grandi temi simbolici di tutte le letterature, le arti, le religioni, le mitologie. Il viaggio è ricerca della verità e della felicità, cammino verso la propria origine o la propria identità; è ritorno o fuga; è pellegrinaggio o erranza senza meta. Si viaggia per terra e per mare, in cielo o negli abissi, ma is viaggia anche dentro di sé o intorno alla propria stanza. La vita stessa, paolinamente, è un viaggio. Ma si viaggia anche nell'oltretomba, da vivi o da morti. Tappe di un viaggio sono i nostri progressi nella conoscenza di Dio come quelli nella conquista della donna amata. Ci sono poi i viaggi reali e le grandi scoperte geografiche e spaziali che hanno cancellato i limiti del mondo tradizionale e disegnato i nuovi orizzonti della modernità" (Prefazione, p. 11).
Interventi di F. Zambon, F. Rosa, A. Aloni, M. Negri, T. Civ'jan, V. Toporov, G. Chiarini, G. Moretti, C. Moreschini, G. Gianotti, A. Mosca, P. Scarpi, M. Infurna, P. Giacomoni, L. Rega, F. Fortunato, A. Prete, L. Pietromarchi, C. Maubon, M. Farnetti, P. Filippi, B. Concolino Mancini, A. Dolfi, G. Caprettini, E. Borgna.

14. VIAGGI E VIAGGIATORI NELLE LETTERATURE SCANDINAVE MEDIEVALI E MODERNE
a cura di Fulvio Ferrari, 1995, 296 pp., ISBN 88-86135-37-8, € 12,91.

Gli scritti qui raccolti e presentati costituiscono gli atti del convegno Viaggi e viaggiatori nelle letterature scandinave medievali e moderne, tenutosi presso l'Università degli Studi di Trento nei giorni 18, 19 e 20 aprile 1994 e organizzato dal Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche di questa Università. Il tema per la discussione e il confronto fra gli studiosi che si occupano di letteratura e cultura scandinava è il viaggio - tema universale e sempre presente nella vita, nel ricordo e nell'immaginazione degli Scandinavi d'ogni tempo - nella sua più ampia prospettiva, dal viaggio inteso come avventura verso terre lontane al viaggio nell'Oltretomba alla scoperta dei meandri più oscuri e misteriosi dell'anima.
Interventi di G. Chiesa Isnardi, M. Meli, P. Loikala, M. Battaglia, S. Kramarz-Bein, F. Ferrari, L. Panieri, F. D. Raschellà, M. Kjøller, I. Jonsson, M. C. Lombardi.

15. SEI LEZIONI SUL LINGUAGGIO COMICO
a cura di Emanuele Banfi, 1995, 228 pp., ISBN 88-86135-38-6, € 12,91.

"Le molteplici manifestazioni del riso, segnali primari del comico, stanno alle modulazioni del sentimento della gioia come le lacrime stanno alla sfera della tristezza e del dolore: su tali manifestazioni, epifanie fisiologiche di stati psicologici, si è scritto molto e da punti di vista diversi [...]. I saggi contenuti in questo volume si pongono, nei confronti del linguaggio comico, appunto in una prospettiva 'aperta', segnata da un sano e, credo, produttivo 'relativismo'. Si tratta di una serie di 'lezioni' nate attorno ad un'ipotesi di lavoro essenzialmente linguistica che può essere esplicitata in questi termini: "È possibile stabilire una 'grammatica' del linguaggio comico? In quali termini, e, tenendo conto delle partizioni del dibattito linguistico, rispetto a quali livelli d'analisi? Pur nella estrema varietà dei prodotti del comico, è possibile ritrovarvi elementi ricorrenti, tendenzialmente universali?"" (Introduzione, pp. 9, 11).
Interventi di E. Banfi, A. Aloni, C. Donati, R. Dalmonte, P. Giacomoni, R. Troncon.
Scheda

16. DUDONE DI SAN QUINTINO
a cura di Paolo Gatti, Antonella Degl’Innocenti, 1995, 218 pp., ISBN 88-86135-36-X, € 12,91.

"Sono qui raccolte le relazioni tenute dagli intervenuti al Convegno su Dudone di San Quintino, organizzato a Trento dal Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche dell'Università atesina il 5 e 6 maggio 1994. Si è voluto in questo modo dare più ampia diffusione a quanto un gruppo di specialisti ha presentato come frutto delle proprie ricerche su un tema generalmente poco sviluppato e del tutto assente, a mia conoscenza, dai programmi delle celebrazioni che in questo anno si sono organizzate in Italia per ricordare i Normanni. Dudone è autore difficile, senza dubbio, ma è anche il più importante per la storia delle popolazioni che mille anni orsono scesero dal Nord, venendo in più stretto contatto con il vecchio mondo della Romania" (Prefazione, p. 9).
Interventi di K. Friis-Jensen, M. Meli, F. Mora, L. B. Mortensen, B. Pabst, F. Stok; P. Stotz.

17. Jan Wladyslaw Wos, LA NONCIATURE EN POLOGNE DE L’ARCHÊVEQUE HANNIBAL DE CAPOUE (1586-1591)
1995, 100 pp., ISBN 88-86135-39-4, € 12,91.

La nunziatura apostolica di Annibale di Capua in Polonia negli anni fra il 1586 e il 1591, con riferimento alla storia della Chiesa e della Polonia.

18. LA ‘SECONDA PROSA’. LA PROSA RUSSA NEGLI ANNI ‘20 E ‘30 DEL NOVECENTO
a cura di Daniela Rizzi et al., 1995, 416 pp., ISBN 88-86135-40-8, € 15,49.

"Il volume raccoglie [in lingua russa], gli atti del convegno internazionale "La 'seconda prosa'. La prosa russa negli anni '20 e '30 del Novecento", tenutosi a Mosca nei giorni 19-22 dicembre 1994 presso la Ran (Accademia Russa delle Scienze) e analizza quella zona della letteratura russa novecentesca, ampia e ancora in buona parte inesplorata, che è la prosa tra le due guerre: ne sono oggetto una serie di prosatori 'marginali' operanti nella letteratura russa, sovietica ed émigré, in un arco cronologico che va dalla rivoluzione allo scoppio della seconda guerra mondiale" (Premessa, p. 11).

19. VISIONI E ARCHETIPI. IL MITO NELL’ARTE SPERIMENTALE E DI AVANGUARDIA DEL PRIMO NOVECENTO
a cura di F. Bartoli, R. Dalmonte, C. Donati, 1996, 460 pp., ISBN 88-86135-44-0, € 15,49 (esaurito).

"[...] non è facile definire la presenza e la funzione del mito nell'arte contemporanea [...]. Si può forse iniziare da una constatazione preliminare che riguarda la crisi di legittimazione che investe la società moderna fra la fine dell'Ottocento ed i primi del nostro secolo. Una crisi di valori che è connessa, da un lato, al repentino mutamento dei modelli economici e dei rapporti di potere in seno alla società e, dall'altro, all'avvertita insufficienza del pensiero filosofico di fronte al problema metafisico [...]. Il bisogno di vivere il mondo come dotato di senso, di credere nella persistenza e nella continuità dei valori umani, tende a risolversi, dunque, in una fuga dalla storia sui sentieri dell'irrazionale. In tal senso il mito trascxende l'esperienza finita del proprio essere nel mondo in quanto, lungi dal descriverla, la pone in relazione a delle realtà che non si connettono ad un ordine logico" (Prefazione, p. 8).
Interventi di W. Krysinski, B. Van Den Bossche, N. Lorenzini, A. Luzi, A. Saccone, G. Bosetti, G. Moretti, G. Baroni, C. Corti, S. Cenni, M. Rizzante, F. B. Mâche, R. Dalmonte, J. Sarno, M. Russo, T. Pecker Berio, G. Vinay, F. Bartoli, F. Trebbi, U. Artioli, R. Alonge, F. Orsini, A. T. Ossani, A. Tinterri; A. Costa.

20. I SILENZI DEI TESTI E I SILENZI DELLA CRITICA
a cura di Carla Locatelli, Giovanna Covi, 1996, 265 pp., ISBN 88-86135-46-7, € 15,49 (esaurito).

"È un suono inaspettato questo del silenzio che, pur conservando la propria caratteristica di intraducibilità in forma di parola, produce significato in un discorso al quale proprio la sua presenza mai consente la riduzione a mero linguaggio. I saggi qui raccolti mettono in evidenza che esiste la possibilità di articolare un concetto [...] di silenzio che pur muovendosi in una prospettiva epistemologica di semiotica della cultura [...] tuttavia non implichi la repressione del discorso ontologico" (Introduzione, p. 19-20).
Interventi di M. Pagnini, C. Murray, G. Jung, M. Garber, B. Johnson, R. Gasché, C. Locatelli, E. A. Matter, C. Corti, S. Wolosky, T. Kemeny, M. Meli, A. Dolfi, R. Ducornet, G. Covi.

 21. Luca Pietromarchi, LA QUÊTE DE JOIE DI PATRICE DE LA TOUR DU PIN
1995, 278 pp., ISBN 88-86135-45-9, € 15,49.

"Nella poesia di La Tou du Pin, carica di effluvi sensuali, aperta da squarci di puro misticismo, di volta in volta scandaglio interiore e sonda lanciata verso il cielo, non è facile individuare dei sicuri punti di contatto con Valéry, con Rilke o con il Surrealismo [...]. Che sia la nozione di poesia pura, il rapporto fra poesia e conoscenza, fra la funzione mimetica e quella maieutica della parola poetica, ognuno di questi temi è presente nella Quête" (Introduzione, p. 14).

22. ANALISI E CANZONI
a cura di Rossana Dalmonte, 1996, 410 pp., ISBN 88-86135-54-8, € 15,49.

"Il Convegno Analisi e canzoni nasce come ideale proseguimento della sessione dedicata all'analisi della popular music durante il Secondo Convegno Europeo di Analisi Musicale (Trento ottobre 1991). Continuando l'indagine a tutto campo sui metodi e sui repertori che quell'incontro internazionale proponeva, nel Convegno di cui qui si pubblicano gli atti si è cercato di restringere il ventaglio delle possibilità di approccio per giungere in una di esse ad un maggior approfondimento. In concreto: si è voluto isolare dal fenomeno-canzone la canzone-come-testo per poter intervenire su di essa con gli strumenti specifici delle diverse discipline chiamate in causa dalle sue componenti. La riflessione infatti è stata rivolta all'aspetto verbale da linguisti, critici letterari e operatori didattici, mentre musicologi e critici musicali hanno analizzato la veste musicale" (Prefazione, p. 7).
Interventi di R. Dalmonte, L. Coveri, G. Montecchi, P. Postacchini, M. Baroni, C. Locatelli, E. Banfi-D. Winkler, U. Fiori, A. Pasquali, F. Fabbri, M. Russo, F. Minganti, G. Stefani, R. Agostini, F. La Polla, L. Marconi, A. Erra, L. Costamagna, P. Diadori.

23. Lady Mary Montagu, LETTERE SCELTE
a cura di Giovanna Silvani, 1996, 168 pp., ISBN 88-86135-53-X, € 12,91.

L'epistolario di Lady Mary Montagu (1689-1762) si inserisce in quel particolare genere letterario che si compone di memorie, lettere e diari di cui è ricca la letteratura del Settecento e che consentiva anche alle donne, rigidamente condizionate e limitate nelle loro espressioni letterarie, di fare udire la loro voce. La vastissima produzione epistolare di Mary Pierrepont, futura moglie di Edward Worley Montagu, si offre come una sorta di autobiografia, sia pure frammentaria, di un'aristocratica di quell'epoca, colta es emancipata, che ebbe una vita avventurosa, segnata da scelte non convenzionali: la fuga dalla casa paterna in giovane età per sposare Worley, la matura infatuazione per il giovane scienziato italiano Francesco Algarotti, il lungo, solitario soggiorno in Italia fino a pochi mesi prima della morte.

24. DALL’INDO A THULE. I GRECI, I ROMANI, GLI ALTRI
a cura di Antonio Aloni, Lia de Finis, 1996, 426 pp., ISBN 88-86135-56-4, € 13,94 (esaurito).

Interventi di A. Aloni, M. Di Marco, J. Kolendo, G. B. Lanfranchi, F. M. Fales, G. Cipriani, A. Mastino, L. Belloni, H. Galsterer, A. Lippold, M. Meli, B. Luiselli, G. Bagnasco Gianni, P. Fontanini, S. Magnali, A. Mastrocinque, M. Zaninovicv, T. Mantovani, M. L. Guardini.

25. MISCILLO FLAMINE. STUDI IN ONORE DI CARMELO RAPISARDA
a cura di Antonella Degl’Innocenti, Gabriella Moretti, 1997, 352 pp., ISBN 88-86135-60-2, € 15,49.

Interventi di A. Aloni, G. Andreotti, E. Banfi, L. Belloni, G. Beschin, C. Bevegni, F. Boldrer, S. Carrai, A. Cavarzere, A. Degl'Innocenti, M. Di Marco, A. Fambrini, F. Ferrari, P. Gatti, E. V. Maltese, E. Migliario, G. Moretti, A. Neiger, L. Nosarti, A. Perutelli, A. Russo, N. Scivoletto, G. Silvani, A. Tessier, G. M. Varanini, J. W. Wos, L. Zurli.
Questo volume raccoglie i contributi che membri del Dipartimento di Scienze filologiche e storiche (cui si sono aggiunti, numerosi, amici e colleghi di altre Università) hanno voluto dedicare a Carmelo Rapisarda, come testimonianza di stima e di affetto per lo studioso che è stato anche fra gli iniziatori della nostra Facoltà.

26. LA MEMORIA PIA. I MONUMENTI AI CADUTI DELLA I GUERRA MONDIALE NELL’AREA TRENTINO-TIROLESE
a cura di Gianni Isola, 1997, 398 pp., ISBN 88-86135-63-7, € 15,49.

Il volume è il risultato della raccolta di una parte dei testi redatti dagli allievi per il Seminario dell'a.a. 1992-93. Il tema del monu-mento ai caduti, così peculiare in area trentina, ha contribuito a rinnovare lo studio della prima guerra mondiale e dei suoi effetti di lungo periodo nell'immaginario collettivo nazionale.

27. ATTI DEL SECONDO INCONTRO INTERNAZIONALE DI LINGUISTICA GRECA
a cura di Emanuele Banfi, 1997, 570 pp., ISBN 88-86135-62-9, € 18,08.

Il volume raccoglie gli Atti dell'omonimo Convegno che si tenne a Trento nel settembre del 1995 e che era dedicato in forma programmatica all'analisi dell'insieme degli aspetti che costituiscono la complessa vicenda della lingua indoeuropea d'Europa che vanta le più antiche attestazioni.

28. ARCHIVIO ITALO-RUSSO
a cura di Daniela Rizzi, Andrej Shishkin, 1997, 626 pp., ISBN 88-86135-66-1, € 18,08.

Il volume raccoglie 12 contributi sulla fortuna e l'immagine della cultura italiana in Russia in varie epoche: dalla fase russo-antica al 700, dal secolo d'oro al Novecento a cui è dedicata la maggior parte del volume.

29. PARALLELA 6. ITALIANO E TEDESCO A CONTATTO E A CONFRONTO
a cura di P. Cordin, M. Iliescu, H. Siller Runggaldier, 1998, 582 pp., ISBN 88-86135-71-8, € 15,49.

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale italo-austriaco dei linguisti Parallela VII, che si è svolto a Innsbruck nei giorni 17-19 ottobre 1996. Nei numerosi contributi presentati il confronto e il contatto tra le due lingue, italiana e tedesca, ieri come oggi, è esplorato e messo a fuoco nei diversi livelli dell'analisi linguistica, dalla morfologia alla sintassi, dal lessico alla costruzione del testo.

30. CRITICAL STUDIES ON THE FEMINIST SUBJECT
Edited by Giovanna Covi, 1997, 370 pp., ISBN 88-86135-70-X, € 12,91.

La raccolta (in inglese) ha lo scopo di evidenziare articolazioni femministe che ci sono offerte da artiste impegnate ad interrogarsi sulla questione della differenza sessuale nella strutturazione della soggettività. I saggi consentono di spaziare tra teoriche, critiche, scrittrici postmoderniste e di fantascienza, poete, cineaste e performance artists; anziché 'usare' la teoria per interpretare le opere di scrittrici e artiste, questi scritti situano l'espressione artistica sullo stesso piano della concettualizzazione filosofica con l'intento di attraversare limiti disciplinari e di rivedere parametri retorici.

31. TRA EDIFICAZIONE E PIACERE DELLA LETTURA. LE VITE DEI SANTI IN ETÀ MEDIEVALE
a cura di Antonella Degl’Innocenti, Fulvio Ferrari, 1998, 196 pp., ISBN 88-86135-72-6, € 12,91.

Le Vite dei santi rappresentano sicuramente uno dei generi letterari più diffusi, se non il più diffuso, del Medioevo. Testi rivolti all'edificazione, le agiografie assumono nel corso della storia caratteristiche che ne permettono una lettura non esclusivamente concentrata sul messaggio religioso: la presenza del meraviglioso, la descrizione di passioni amorose e politiche, la rilettura di avvenimenti storici e la presentazione di scenari esotici pongono questa categoria di testi al centro di un nodo di interessi devoti, storiografici e letterari di particolare interesse per l'indagine della cultura medievale e del mondo di credenze e rappresentazioni agli albori delle letterature nazionali. A questo complesso di problemi sono dedicati i contributi qui pubblicati, originariamente presentati alle giornate di studio organizzate il 22 e il 23 ottobre 1996 dal Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche dell'Università di Trento.
Contributi di P. Chiesa (Il contributo dei testi agiografici alla conoscenza dell'Oriente nel medioevo latino); G. Ciappelli (Edificazione e politica nella nascita (tardiva) di un culto. La Vita di S. Andrea Corsini); A. Degl'Innocenti (Storie di santità femminile nell'agiografia medievale); F. Ferrari (Modelli di santità e di eroismo nella 'Knyvtlinga saga'); C. Laner (Il miracolo di Teofilo di Gautier de Coincy: leggenda e storia sacra); P. Maggioni (Storie malvagie e vite di santi. Storie apocrife, cattivi e demoni nei leggendari condensati del XIII secolo); E. Paoli (Il 'Liber epilogorum' di Bartolomeo da Trento: edificazione e piacere della scrittura); G. Ziffer (L'agiografia cirillometodiana e la letteratura slava orientale).

32. DESCRIZIONI E ISCRIZIONI: POLITICHE DEL DISCORSO
a cura di Carla Locatelli, Giovanna Covi, 1998, 378 pp., ISBN 88-86135-73-4, € 15,49.

Il volume raccoglie gli Atti dell'omonimo convegno svoltosi a Trento nel marzo 1995. I contributi che lo costituiscono rivelano una feconda pluralità d'approcci, spaziando dalla retorica alla semiotica, dalla filosofia alla psicanalisi, dai &laqno;gender studies» ai &laqno;cultural studies», e la ricchezza del ventaglio metodologico di riferimento si apre su nuove prospettive ermeneutico-critiche.
Lo scopo principale di questo volume è proprio quello di rivisitare un silenzio critico, sia per spostarlo, sia forse per legittimarlo, tramite una risemantizzazione e/o decostruzione dei termini dell''ambito descrittivo'.
Le recenti innovazioni teoriche sulla natura dei testi, sulla produzione dell'opera d'arte, e sulla sua ricezione, giustificano pienamente il rinnovarsi dell'attenzione critica nei confronti di concetti cui l'ambito della descrizione è tradizionalmente legato, concetti quali, ad esempio: &laqno;denotazione» e &laqno;nominazione»; 'definizione', 'mimesi', 'rappresentazione', ed anche 'performatività'.
La maggior parte dei contributi qui raccolti sviluppa discussioni legate all'estetica e all'ermeneutica letteraria, ma, come si è detto, essi sollevano anche problemi semiotici, analitici, ed epistemologici.

33. DALLA TARDA LATINITÀ AGLI ALBORI DELL’UMANESIMO: ALLA RADICE DELLA STORIA EUROPEA
a cura di Paolo Gatti, Lia de Finis, 1998, 464 pp., ISBN 88-86135-78-5, € 15,49.

Ogni nostra considerazione sull'età classica e su tutto ciò che la caratterizza non può prescindere dal lungo periodo che intercorre tra il tardo antico e l'età moderna. La nostra cultura, la moderna civiltà europea, dipendono naturaliter dalla cosiddetta 'età di mezzo'. Gli interventi qui pubblicati, caratterizzati dalla loro interdisciplinarità, prendono in considerazione vari aspetti di questo periodo, sia con l'illustrazione di caratteri generali, sia con l'approfondimento di particolari fenomeni. In questi atti mancano purtroppo le relazioni di Bruno Luiselli, Vincenza Zangara, Sante Bortolami che non sono pervenute in tempo utile per la loro pubblicazione.

34. Francesco Bartoli, FIGURE DELLA MELANCONIA E DELL’ARDORE. SAGGI DI ERMENEUTICA TEATRALE
1998, 554 pp., ISBN 88-86135-81-5, € 15,49.

I saggi, dislocati su circa un ventennio di attività, sono stati raccolti attorno a tre temi principali che danno origine alle tre sezioni del libro. Nella prima, che comprende quattro articoli attorno a temi artaudiani, Bartoli indaga le corrispondenze fra teatro e pittura grazie ad una non comune familiarità con l'una e l'altra prassi compositiva.
I due studi che compongono la seconda sezione, accanto al &laqno;teatro muto» della pittura, convocano altre rischiose marginalità fra poesia e musica. La terza parte, costituita da dodici saggi, s'apre e si sofferma sulla marionetta come topos del teatro del Novecento, indi percorre &laqno;paesaggi fantastici in scena» e termina con figure simboliche dannunziane.
Chiudono il volume una Notizia bio-bibliografica a cura di Umberto Artioli e una Postfazione di Roberto Tessari.

35. Theodor Storm, ‘IMMENSEE’ E ALTRE NOVELLE
a cura di Fabrizio Cambi, 1998, 276 pp., ISBN 88-86135-82-3, € 15,49.

L'itinerario letterario del poeta e narratore Theodor Storm (1817-1888), calato nella storia e nella cultura dello Holstein, si rivela esemplare del processo evolutivo della letteratura tedesca nella seconda metà dell'Ottocento, riflettendo la profonda crisi di valori e di prospettive che caratterizza il mondo della vecchia borghesia di provincia. La lotta per il recupero di valori e sentimenti, il culto dell'amore coniugale e familiare, la conservazione delle proprie radici, il ricordo come antidoto alla violenza del tempo e della natura rinsaldano la volontà di vivere divenendo materia di cronaca di situazioni e vicende umane.
La scelta di sette famose novelle, qui presentate in una nuova traduzione con apparato critico, consentono di ridisegnare la parabola dall'idillio biedermeieriano, in cui dominano il ricordo e il sentimento doloroso dell'irrevocabilità del passato (Immensee, Rose tardive), a novelle che hanno per tema l'irresolutezza amorosa (Nel castello, Viola tricolor), il meraviglioso o il grottesco, magistralmente rappresentati in chiave realistica, (Casa Bulemann, La fata della pioggia), fino al noto racconto de L'uomo dal cavallo bianco, straordinaria epopea del destino, che, come scrisse Thomas Mann, trasmette &laqno;quell'elementare potere che lega la tragicità della vita degli uomini al segreto selvaggio della natura».
Scheda

36. PAUSE, INTERRUZIONI, SILENZI. UN PERCORSO INTER–DISCIPLINARE
a cura di Emanuele Banfi, 1999, 174 pp., ISBN 88-86135-83-1, € 15,49.

Pause, interruzioni e silenzi formano il tessuto connettivo di ogni scambio interazionale: l'analisi linguistica di un pur minimo frammento di comunicazione verbale permette di cogliere le dinamiche che intercorrono tra il manifestarsi della catena fo-nica, inserita entro precisi contorni intonativi, e gli 'spazi' (misurabili lungo l'asse del tempo) in cui essa cede il passo alla sua absentia: la quale, lungi dall'essere priva di forza significante risulta, al contrario, portatrice di numerose e complesse valenze di senso. Studiare le dinamiche presenti negli scambi interazionali significa, anche e necessariamente, cogliere il rapporto che si stabilisce, nel farsi di un evento comunicativo, tra fenomeni segmentali e fenomeni non segmentali, dipendenti da elementi di natura prossemica o, in molti casi, extralinguistica: ma, soprat-tutto, obbliga il ricercatore di cose linguistiche a confrontarsi con altre 'epifanie' del silenzio: nel linguaggio musicale, nella ri-flessione filosofica, nella strumentazione retorica.

37. Friedrich Hebbel, SCHNOCK. UN DIPINTO OLANDESE
a cura di Alessandro Fambrini, 1998, 60 pp., ISBN 88-86135-84-X, € 12,91.

Schnock, una delle rare prove narrative di Friedrich Hebbel (1813-1863), che qui viene presentata in prima traduzione italiana, è definita dal suo autore &laqno;dipinto olandese»: dichiarazione di ge-nere, che indica programmaticamente una traccia jeanpauliana, ripercorribile nella asistematicità del testo, nella sua comicità eccentrica, nel linguaggio immaginifico, nell'uso della digressione e della divagazione.
La novella di Hebbel (&laqno;il mio piccolo romanzo», la definì il suo autore) dipana sul filo del grottesco motivi di per sé fantastici se non proprio orrorifici: baci e sangue, omicidi non consumati, presenze spettrali e apparizioni diaboliche si alternano alle mi-serie quotidiane della vita di un falegname in una cittadina tede-sca, stemperandosi tuttavia nel segno di una comicità che li attrae in orbita realistica. Schnock, opera giovanile, finisce così per marcare la strada al passaggio fra un meraviglioso che porta con sé ancora echi tardo-romantici, e una sensibilità tipicamente hebbeliana, pervasa da un malessere che sa già di modernità e reca in nuce l'impronta di quelle che saranno le grandi tragedie dell'autore tedesco.

38. Elena Rosanna Marino, GLI SCOLÎ METRICI ANTICHI ALLE ‘OLIMPICHE’ DI PINDARO
1999, 242 pp., ISBN 88-86135-86-6, € 12,91.

L'indagine proposta in questo libro coinvolge molteplici aspetti di quelle che furono le teorie metrico-ritmiche dell'antichità classica, in base alle quali furono colizzati e analizzati i testi poetici. Ad un'analisi degli scolî metrici e della messa in pagina della poesia di Pindaro, così come compare sui manoscritti più importanti delle Olimpiche, si accompagna un commento approfondito e un ampio confronto di alcuni termini chiave della teoria antica che ci è stata trasmessa dagli scolî e dai trattati di metrica.

39. REINVENTARE LA NATURA. RIPENSARE IL FEMMINILE
a cura di P. Cordin, G. Covi, P. Giacomoni, A. Neiger, 1999, 164 pp., ISBN 88-86135-99-8, € 12,91.

Il riesame critico del binomio donna-natura come ripensamento del femminile, unito a una reinvenzione della natura, richiede il contributo di competenze e prospettive diverse. Negli scritti qui raccolti ci si interroga sul legame del femminile con la corporeità dislocata nel tempo e nello spazio della tecnologia contemporanea.

40. PERCORSI SOCIO- E STORICO-LINGUISTICI NEL MEDITERRANEO
a cura di Emanuele Banfi, 1999, 437 pp., ISBN 88-86135-87-4, € 15,49.

I saggi raccolti in questo volume analizzano le dinamiche linguistiche proprie della macro-area del Mediterraneo, con particolare attenzione, in un'ottica sistemica, per alcune sue sub-aree particolarmente articolate e complesse: la penisola balcanica, il Maghreb, l'Anatolia turcofona.

41. L’OCCHIO, IL VOLTO. PER UN’ANTROPOLOGIA DELLO SGUARDO
a cura di Francesco Zambon, Fabio Rosa, 1999, 288 pp., ISBN 88-86135-89-0, € 15,49.

Il volume raccoglie la maggior parte degli interventi presentati al convegno L'occhio, il volto. Per un'antropologia dello sguardo, tenutosi a Trento nel marzo 1996. Si studiano le forme e le metamorfosi del tema dello sguardo - tra religione, letteratura e arti figurative - attraverso un lungo arco di tempo che va dall'antichità classica fino al '900. Particolare attenzione è stata dedicata al rapporto fra sguardo ed esperienza amorosa, a partire dalle concezioni medievali del cosiddetto «amore cortese».

42. Ignazio Macchiarella, INTRODUZIONE AL CANTO DI TRADIZIONE ORALE NEL TRENTINO
1999, 336 pp., ISBN 88-86135-92-0, € 15,49.

Il volume raccoglie i primi risultati della ricerca etnomusicologica avviata nel 1996 dal Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche. Dopo una panoramica sulla letteratura esistente viene sviluppato un approccio analitico in grado di evidenziare alcuni elementi strutturali del patrimonio etnico trentino e vengono prospettate le linee per l'estensione dell'indagine ai repertori delle altre regioni alpine.

43. DALLA LIRICA AL TEATRO: NEL RICORDO DI MARIO UNTERSTEINER (1899-1999)
a cura di Luigi Belloni -Vittorio Citti, Lia de Finis, 1999, 456 pp., ISBN 88-86135-95-5, € 15,49.

Il volume presenta una struttura a dittico. Nato come ricordo di Mario Untersteiner nel centenario della nascita, rievoca del Maestro, nella sua terra natale, lo scrupolo del filologo e l'attualità dell'insegnamento.
L'occasione è stata propizia per riprendere nel Convegno indirizzi di ricerca perseguiti da Mario Untersteiner, grazie ai contributi di numerosi studiosi che hanno sviluppato tematiche proprie dei generi letterari nell'età arcaica.

44. Michio Fujitani, SHINKYOKU, IL CANTO DIVINO. LEGGERE DANTE IN ORIENTE
2000, 116 pp., ISBN 88-86135-96-3, € 12,91.

Michio Fujitani, studioso giapponese della Divina Commedia ha tenuto, a Trento nel marzo del 1999 e non lontano dal sito della celebre ruina ricordata da Dante (Inf. XII 4), una avvincente lezione su che significa, per un giapponese e più in generale per un orientale, leggere il sommo poema dantesco.
In questo volume compaiono, oltre al testo della lezione trentina, un ulteriore saggio che il Fujitani ha espressamente dedicato ai problemi che pone ad un orientale la lettura della prima cantica del poema sacro e, infine, una splendida antologia iconografica: vivide rappresentazioni dell'inferno buddistico nell'arte medievale giapponese, dalle quali emergono impressionanti sintonie con la concezione dell'inferno nella cultura occidentale.

45. GIUSEPPE FRACCAROLI (1849-1918): LETTERATURA, FILOLOGIA E SCUOLA FRA OTTO E NOVECENTO
a cura di Alberto Cavarzere, Gian Maria Varanini, 2000, 362 pp., ISBN 88-86135-97-1, € 15,49.

Il volume raccoglie gli atti del seminario di studio (Verona, ottobre 1998) dedicato a Giuseppe Fraccaroli, uno dei più autorevoli classicisti italiani tra Otto e Novecento. La figura di Fraccaroli, nell'interpretazione corrente legata quasi esclusivamente alla reazione contro un certo tipo di cultura positivistica e alla polemica contro Girolamo Vitelli e la sua scuola filologica fiorentina, nonché a una tarda adesione alla corrente nazionalistica di Ettore Romagnoli, emerge da queste pagine assai più ricca e complessa. Oltre che essere un grande maestro, capace di suscitare fermenti anche in campi disciplinari lontani dai suoi, Fraccaroli ebbe infatti un profondo interesse per la scuola italiana e per la sua funzione civile, assumendo responsabilità significative a livello nazionale e influendo in modo incisivo sulle trasformazioni cui essa andò incontro nel periodo precedente la prima guerra mondiale.

46. TUTTI I LUNEDÌ DI PRIMAVERA
a cura di Rossana Dalmonte, Ignazio Macchiarella, 2000, 264 pp., ISBN 88-8443-000-3, € 13,94.

Il volume raccoglie le relazioni presentate presso la Facoltà di Lettere di Trento da dieci esperti di musica etnica, invitati a confrontarsi su temi riguardanti il canto popolare nelle varie regioni dell'arco alpino.
Come una montagna cambia profilo e fisionomia a seconda del luogo da cui la si guarda, così il canto alpino rivela caratteri diversi a seconda delle prospettive di ricerca e col mutare degli accenti dialettali.
Naturalmente si possono rilevare tratti che rimangono invariati dalle Alpi svizzere a quelle croate, anzi alcuni relatori hanno sottolineato i problemi di fondo comuni non solo ai repertori dell'arco alpino, ma a tutti i campi dell'Etnomusicologia e perfino a quelli della Musicologia generale (non a caso, infatti, il volume si apre con l'inquietante interrogativo di Jean Jacques Nattiez «Che cosa è la musica?»). Tuttavia quando un oggetto culturale - in questo caso il canto di tradizione orale delle regioni alpine - viene osservato nel microscopio dello specialista, i caratteri distintivi appaiono in tutta la loro evidenza, per cui non è più possibile considerare sotto un'unica etichetta l'intero repertorio, ma si devono piuttosto rilevare le cadenze e gli accenti particolari che hanno contribuito a delineare la fisionomia unica e irrepetibile di una certa valle attraverso secoli di storia.

47. CO(N)TEXTS: IMPLICAZIONI TESTUALI
a cura di Carla Locatelli, 2000, 378 pp., ISBN 88-8443-099-2, € 15,49.

La problematica del rapporto tra testi e contesti, e quella del rapporto tra testi diversi e variamente collegati da rapporti intertestuali e interculturali, ossia i «co-testi», è al centro di questa raccolta di saggi, che ambisce ad arricchire il dialogo critico tra orientamenti in apparenza assai diversi, come quelli «poststrutturalisti» o «storicisti».

48. Jan W. Wos, POLITICA E RELIGIONE NELLA POLONIA TARDO MEDIEVALE
2000, 226 pp., ISBN 88-8443-098-4, € 12,91.

Sullo sfondo di un panorama storico che ricostruisce il generale contesto dell'Est europeo tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, il volume fa luce su alcuni temi cruciali della storia polacca, con particolare riferimento al conflitto con l'Ordine Teutonico e alla vivace polemica che contrappose le due parti durante il concilio di Costanza. Ad essa si legarono il tema della guerra giusta, dell'attività missionaria e del diritto dei popoli all'autodeterminazione. In quell'occasione vennero presentati scritti di alcuni illustri maestri dell'Università di Cracovia che con le loro opere difesero la causa polacca e contribuirono alla riforma della Chiesa «in capite et in membris».

49. IL PROSIMETRO NELLA LETTERATURA ITALIANA
a cura di Andrea Comboni, Alessandra Di Ricco, 2000, 574 pp., ISBN 88-8443-095-X, € 15,49.

L'intento del volume che raccoglie gli Atti dell'omonimo convegno svoltosi a Trento nel 1997 è quello di colmare almeno parzialmente il vuoto d'indagine su una tipologia testuale che ebbe ingente fortuna in Italia tra Medioevo e Ri-nascimento e poi, dopo una flessione secentesca, ancora per tutto il Settecento. Una riflessione su tale filone di testi misti di prosa e poesia, analoga a quella condotta nel settore mediolatino da Bernard Pabst, non è mai stata tentata se non per sottoinsiemi (i prosimetri quattrocenteschi).

50. RUS AFRICUM. TERRA ACQUA OLIO NELL’AFRICA SETTENTRIONALE
a cura di Mariette de Vos, 2000, 208 pp., ISBN 88-8443-003-8, € 18,08.

Il volume presenta i primi risultati della ricerca condotta negli anni 1994-1999 nelle campagne di Dougga (Tunisia) dall'Institut National du Patrimoine di Tunisi e dall'Università di Trento, nell'ambito di una indagine sulle condizioni di vita e sull'ambiente di lavoro degli agricoltori in alcune zone dell'Africa proconsularis. L'obiettivo della ricerca è la ricostruzione del paesaggio antico e dei modelli di insediamento rurale; la ricognizione intensiva del terreno e la documentazione dei resti di attività e occupazione umane permettono una ricostruzione dettagliata del processo di trasformazione dei modi d'uso della terra.

51. UN’ARTISTICA RAPPRESENTAZIONE DI ESMOREIT, FIGLIO DEL RE DI SICILIA
a cura di Fulvio Ferrari, 2001, 190 pp., ISBN 88-8443-005-4, € 15,49.

Un saggio mago d'Oriente legge nelle stelle che un principe siciliano, nato quella stessa notte, costituisce un pericolo mortale per il suo signore. Nello stesso momento, in Sicilia, il cugino del principe neonato, furente nel vedersi sfuggire la successione al trono del re ormai vecchio, trama la sua morte.
Ha così inizio l'artistica rappresentazione di Esmoreit, uno dei più antichi testi teatrali d'Europa a carattere profano, che non si propone di indurre gli spettatori al riso, ma li guida nel mondo rarefatto della fiaba e del romanzo cavalleresco.
Un interessante frutto della civiltà nederlandese del XIV se-colo, e una sorprendente testimonianza della varietà del teatro medievale europeo.

52. LA SCUOLA ALLA PROVA
a cura di Olga Bombardelli, Marco Dallari, 2001, 182 pp., ISBN 88-8443-008-9, € 12,91 (esaurito).

Le ricerche e i dati raccolti nel presente volume riguardano le possibilità di migliorare la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento nelle scuole, come mezzo per prevenire l'insuccesso scolastico e l'abbandono degli studi. Al lavoro hanno collaborato esperti a livello nazionale ed internazionale.
Troppi ragazzi ancor oggi sperimentano fallimenti scolastici, raggiungono rendimenti bassi rispetto alle loro possibilità e lasciano la scuola senza una preparazione adeguata, con gravi danni personali e costi sociali in un'epoca in cui sono richieste a tutti grandi competenze e consapevolezze. Gli autori del volume si sono posti questi interrogativi nel corso di un convegno, hanno riportato i risultati delle indagini più significative sulla tematica (i rapporti fra psicoanalisi ed educazione, le ansie da fallimento, le difficoltà di apprendimento) ed hanno avanzato proposte di intervento adatte alla realtà scolastica quotidiana.

53. Georg Brandes, RADICALISMO ARISTOCRATICO E ALTRI SCRITTI SU NIETZSCHE
a cura di Alessandro Fambrini, 2001, 142 pp., ISBN 88-8443-009-7, € 12,91.

Georg Brandes (1842-1927), danese, critico letterario e studioso di fama internazionale, fu il capofila di un movimento che proiettava la cultura nordica ai vertici dell’avanguardia europea nel fin de siècle. Il suo saggio su Nietzsche, Radicalismo aristocratico (1889), non è soltanto il primo di una lunga teoria di testi che nel volgere di pochi anni segneranno l’immensa fortuna critica del filosofo tedesco, ma anche la voce ora distaccata ora appassionata di chi per Nietzsche rappresentava un modello critico e un esempio intellettuale e fu al tempo stesso un’isola di serenità e comprensione nel periodo che precedette il crollo psichico del gennaio 1889.

54. Jan W. Wos, SILVA RERUM. SULLA STORIA DELL’EUROPA ORIENTALE E LE RELAZIONI ITALO-POLACCHE
2001, 258 pp., ISBN 88-8443-011-9, € 12,91.

Sono passati ormai quasi settant’anni da quando Jaroslav Bildo, al VII congresso internazionale degli storici riunito a Varsavia nel 1933, si chiedeva “che cos’è la storia dell’Europa orientale”, e il suo interrogativo attende ancor oggi una risposta precisa e definitiva. Le conclusioni cui gli storici sono pervenuti nel tentativo di presentare in modo unitario le vicende di questi paesi posti a oriente dell’Oder, a sud dei Carpazi e nella regione balcanica, sono tante quanti i criteri assunti per definire il concetto stesso di Europa orientale: geografico, storico-culturale, etnico-religioso, politico-economico. In tredici saggi Jan Wladislaw Wos muove da puntuali approfondimenti sui rapporti tra Italia e Polonia, con un particolare riguardo per la storia religiosa, per tentare una nuova risposta al sempre attuale interrogativo di Bildo. E sostiene tale tentativo con una serie di ritratti tutti tesi a illuminare l’inutilità di definire l’Europa orientale senza far riferimento all’idea di Europa in generale. Sfilano, tra gli altri, nell’ideale galleria di un Vecchio Continente segnato dalla nostalgia di un’unità perduta: il missionario Adalberto, patrono di Boemia, Polonia e Ungheria; Stanislao, vescovo di Cracovia e simbolo dell’ordine morale della Chiesa polacca; Alessandro di Masovia, approdato da Plock a Trento; Adam Mickiewicz; Samuel Tyszkiewicz, tipografo in Firenze.

55. Paolo Gatti, UN GLOSSARIO BERNENSE (BERN, BURGERBIBLIOTHEK, A. 91 [18]).
Edizione e commento 2001, 84 pp., ISBN 88-8443-012-7, € 11,36.

Sei foglietti pergamenacei, in 12°, risalenti al IX secolo e conservati attualmente nella Burgerbibliothek (a 91 [18]) di Berna, sono quanto ci è pervenuto di uno o due glossari latini, probabilmente allo stato di compilazione non ultimata. Scritti su due colonne, i foglietti presentano a sinistra i lemmi e sulla colonna di destra le corrispondenti interpretazioni. I sei foglietti sono preceduti da un altro foglietto contenente il frammento di un glossario, bilingue questo, greco-latino, e ricopiato nello stesso periodo; essi sono inoltre seguiti da un ultimo foglietto che tramanda l’inizio di una delle redazioni del glossario Absida: lucida. L’edizione qui offerta è critica, commentata e provvista dell’indice dei vocaboli spiegati. Il testo, finora inedito, costituisce in parte un chiaro esempio di come, attraverso aggiunte successive, da un glossario primitivo si possa ottenere un esemplare più ricco e sviluppato.

56. LE RIVISTE DELL’EUROPA LETTERARIA
a cura di Massimo Rizzante, Carla Gubert, 2002, 318 pp., ISBN 88-8443-016-X, € 15,49.

Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale sulle “Riviste dell’Europa letteraria” che, grazie anche all’importante appoggio organizzativo del Catalogo Informatico delle Riviste Culturali Europee (C.I.R.C.E.), si è tenuto a Trento alla fine del 1999. Si è trattato di un simposio unico nel suo genere: per la prima volta in Italia, critici e studiosi di valore internazionale si sono incontrati per analizzare il ruolo e la funzione esercitati nel corso del XX secolo dalle riviste letterarie in Europa. Ne è nato un dialogo cosmopolita, ricco di spunti interpretativi, che ha messo in luce figure, temi e rapporti intellettuali spesso ignorati dalle diverse storiografie nazionali. Questo a conferma e in sintonia con lo spirito di tutti i partecipanti alle giornate di studio. La rivista letteraria, infatti, è uno dei luoghi privilegiati e più rappresentativi che l’Europa moderna abbia inventato per poter accedere, al di là delle differenze storiche e politiche dei diversi paesi, ad una comune e democratica possibilità di pensare se stessa, i suoi valori, la sua cultura.
Sommario: Massimo Rizzante, Premessa; Lakis Proguidis, Un lettore, nient’altro che un lettore; François Livi, Tra avanguardia e classicismo. La letteratura italiana nelle riviste parigine all’inizio del ‘900; Elisabeth Galvan, Una rivista femminile controcorrente nel Terzo Reich: “Die Deutsche Kämpferin” (1933-1937); Alessandro Fambrini, Il marchio di Caino. Erich Mühsam e le riviste; Marina Vitale, Le riviste letterarie inglesi del primo Novecento tra insularismo e internazionalismo; Giuseppe Langella, Passaporto per “La Ronda”; Miguel Gallego Roca, Estetica ed etica delle riviste: “The Criterion” (1922-1939) e “Revista de Occidente” (1923-1936); Marina Camboni, “The Freewoman”-“The Egoist”. Trasformazioni di una rivista tra femminismo britannico e modernismo letterario angloamericano; Renato Barilli, Il “Verri” e le origini della neoavanguardia; Fabrizio Cambi, La rivista “Sinn und Form” e la mediazione culturale del redattore Peter Huchel; Gloria Manghetti, Appunti per l’europeismo solariano e oltre; Carla Gubert, Il ruolo di Nino Frank nella mediazione culturale tra Italia e Francia e il tentativo mancato di “Bifur”; Valeria Ferraro, Dalla “ lingua transmentale” alla “letteratura del fatto”: l’avanguardia russa tra “Lef” e “Novyj Lef”; Carla Locatelli, Gertrude Stein e “TRANSITION”: alterne vicende di una relazione modernista; Mauro Martini, Il disgelo in una rivista sola: il “Novyj mir” di Aleksandr Tvardovskij; Clara Rocha, “Orpheu”, “Portugal futurista”, “Contemporanea” e altre riviste fatte “espressamente per civilizzare la gente”; Serge Safran, Breve panorama delle riviste letterarie francesi dal 1970 ai giorni nostri.

57. ZEHN JAHRE NACHHER. POETISCHE IDENTITÄT UND GESCHICHTE IN DER DEUTSCHEN LITERATUR NACH DER VEREINIGUNG
Fabrizio Cambi und Alessandro Fambrini (Hrsg.), 2002, 370 pp., ISBN 88-8443-018-6, € 16,00.

Il volume in lingua tedesca raccoglie gli atti del Convegno su “Identità poetica e storia nella letteratura tedesca dopo l’unificazione”, tenutosi a Trento nel maggio 2000. In occasione del decennale della caduta del Muro i germanisti di vari paesi e gli scrittori Volker Braun e Richard Pietraß hanno compiuto un primo bilancio del panorama letterario tedesco contemporaneo non disgiunto da una rivisitazione critica del recente passato della Repubblica Democratica Tedesca.
Verzeichnis: Klaus R. Scherpe, Die Demission der Helden. DDR-Literatur nach der DDR; Fabrizio Cambi, „Ist eine Welt zu denken, eine Zeit, in die ich passen würde“. Subjektivität und Geschichtsbewußtsein in der deutschen Literatur nach der Wende; Rainer Rosenberg, Nach der Wiedervereinigung: Wiedervereinigung der deutschen Literaturgeschichte?; Matteo Galli, „Schließlich sind wir alle mit denselben Serien aufgewachsen...“: Jurek Beckers „Wir sind auch nur ein Volk“; Susanna Böhme-Kuby, Die sogenannte Wiedervereinigung. Kritische Stellungnahmen zur deutschen Frage 1980-2000; Antonella Gargano, Die Wende der Frauen: Identität, Vereinigung und Schrift; Peter Kammerer, Wiedergeburt aus den Panzern? Metamorphose einer Metapher; Domenico Mugnolo, Autobiographien, Memoiren, Erinnerungen; Elena Agazzi, Die Geschichte vom einfachen Leben. Minimalismus und Verdrängungstrategien in der jüngsten Berliner Literatur; Werner Biechele, Das Prinzip Hoffnung – Utopie und gesellschaftliche Realität in der deutschen Literatur der neunziger Jahre; Wolfgang Emmerich, Zur Genealogie der DDR-Moral und ihren (fast) spurlosen Verschwinden. Gedanken beim Wiederlesen von Hermann Kants „Die Aula“; Alessandro Fambrini, „Das Güldene Zeitalter“. Harald Gerlachs Romane nach der Wende; Ian Wallace, „Die gehaßte, aber vertraute Vergangenheit“: das Bild der DDR bei Brussig und de Bruyn; Alessandro Costazza, Die Stasi als Metapher in Wolfgang Hilbigs Prosawerk; Rhys W. Wiliams, Die Geographie des Erzählens: Der Schriftsteller Hans-Ulrich Treichel; Eva Banchelli, Topographie der Wende, Topographie des Gedächtnisses. Zu Günter Grass’ „Ein weites Feld“; Mario Zanucchi, Die Sprache des Schweigens. Zur späten Prosa Stephan Hermlins; Anna Chiarloni, Zwischen den Himmeln. Die deutsche Lyrik nach der Wende; Gabriella Aimassi, „Und mir gefällt die Sache der besiegten“. Volker Braun zur Zeit Johnny Walkers; Massimo Bonifazio, Heinz Czechowski und Richard Pietraß: zwei Poetiken im Vergleich.

58. GUIDO PIOVENE TRA REALTÀ E VISIONE
a cura di Massimo Rizzante, 2002, 160 pp., ISBN 88-8443-017-8, € 11,50.

A quasi trent’anni dalla sua morte, Guido Piovene è ancora un autore che affascina. Non solo per i molteplici registri della sua attività di scrittore, saggista e giornalista, ma anche perché egli è stato, lungo un periodo che va dagli anni del ventennio fascista alla metà degli anni Settanta, un testimone eccentrico e al contempo un protagonista esemplare di tensioni morali e contraddizioni storiche di un intero paese. Con i suoi romanzi, da Lettere di una novizia a Le Furie, fino agli esiti sconsolati di Le stelle fredde e di Verità e menzogna, e con i suoi saggi e reportages di viaggio, lo scrittore ha sempre saputo guardare con occhi attenti il suo tempo, anche a costo di mettere a nudo e scontare pubblicamente i propri errori. Il presente volume, che raccoglie gli interventi di alcune delle voci più autorevoli dell’attuale interpretazione critica, è un’importante occasione di rilettura dell’opera di Piovene e un bilancio, alla luce delle più recenti pubblicazioni, della sua influenza letteraria e culturale su molti aspetti della nostra realtà contemporanea.
Sommario: Massimo Rizzante, Un ricordo improbabile; Luciano Simonelli, Il messaggio di Guido Piovene; Simona Mazzer, Biografia e letteratura in Piovene; Monica Giachino, Versi giovanili di Guido Piovene; Paola Mazzucchelli, “Il ragazzo di buona famiglia”, prova generale della narrativa di Guido Piovene; Clelia Martignoni, Per un profilo di Piovene narratore; Ricciarda Ricorda, Guido Piovene tra narrativa e saggistica; Ilaria Crotti, “De America”: la visione rifratta; Mauro Martini, “Mon nom est Fedor Dostoevskij”.

59. Valeria Ferraro, PROBLEMI DI DESCRIZIONE DELLA LETTERATURA
2002, 188 pp., ISBN 88-8443-022-4, € 11,36.

La descrizione, come tutte le altre operazioni che possono essere condotte sul testo letterario (lettura, spiegazione, interpretazione, valutazione ecc.), ha uno statuto epistemologico incerto. Essa venne utilizzata e valorizzata, in quanto operazione che più di ogni altra pare rispettare le differenze e le distanze tra discorso critico e testo-oggetto, soprattutto nel clima di rinnovamento degli studi letterari in America e Russia all’inizio del Novecento, con il “New Criticism” e il formalismo. Il problema della descrizione si inserisce nella teoria dello straniamento, trasposta da Viktor Šklovskij dal dominio filosofico a quello dello studio della letteratura, là dove occorre possedere gli strumenti capaci di individuare quei procedimenti formali che sono stati ideati per favorire la visione delle cose. Il meccanismo dello straniamento viene considerato fondamentale nella conoscenza del mondo. La descrizione cerca di capire il suo funzionamento nella letteratura.

60. Jan W. Wos, WOKÓl SPRAW WlOSKO-POLSKICH [INTORNO ALLE QUESTIONI ITALO-POLACCHE]
2002, 228 pp., ISBN 88-8443-026-7, € 11,36.

Il volume, intitolato Intorno alle questioni italo-polacche, contiene undici conferenze in lingua polacca, tenute dall’autore per i suoi connazionali, soprattutto all’estero. L’ambito cronologico va dal tardo Medioevo all’età contemporanea e i temi affrontati sono la difesa della Corona polacca ai tempi del concilio di Costanza (1414-18) effettuata dal giurista Paulus Wladimiri di Brudzen e le origini della tolleranza religiosa in Polonia, Alessandro di Masovia vescovo di Trento (1423-44), Pio II (1458-64) e i suoi Commentarii, le relazioni italo-polacche nel XVI secolo (Annibale di Capua, Giovanni Paolo Mucante, Alessandro Cilli, Emilio Pucci, Stanislaw Hozjusz), la fondazione dell’Ospizio polacco a Roma (1910), il soggiorno del principe Adam Sapieha presso la corte pa­pale (1906-11) e infine il patriottismo nell’insegnamento del primate di Polonia card. Stefan Wyszynski (1948-81).

61. I FILOSOFI E LA CITTÀ
a cura di Nestore Pirillo, 2002, 300 pp., ISBN 88-8443-030-5, € 14,50.

Il volume raccoglie i testi di lezioni, seminari e incontri pub­blici promossi dall’area filosofica della Facoltà di Lettere in occa­sione dell’insediamento del corso di laurea in Filosofia presso l’Università di Trento. Le relazioni sono state raggruppate secondo tre tematiche: a) Psicoanalisi, Nichilismo e Teoria critica b) Diritto, Morale, Antropologia. La scienza tedesca: Kant e Hegel, c) La storia della filosofia tra tradizione nazionale, mondi locali e globalizzazione, Hanno partecipato all’iniziativa giovani ricercatori, studiosi di fama internazionale, esponenti di prestigiose istituzioni e scuole di ricerca: Remo Bodei e Silvestro Marcucci; (Università di Pisa) Paolo Cristofolini (Scuola Normale Superiore di Pisa), Giuseppe Cacciatore e Giuseppe Cantillo della scuola storicistica dell’Uni­versità di Napoli Federico II, Giorgio Penzo (Università di Padova), Walter Tega (Università di Bologna), Cecilia Albarella (Società Psicoanalitica Italiana) etc.

62. ELEARNING. DIDATTICA E INNOVAZIONE IN UNIVERSITÀ
a cura di Patrizia Ghislandi, 2002, 398 pp., ISBN 88-8443-032-1, € 13,00.

Il volume racconta l’esperienza che nell’anno accademico 2001-2002 alcuni docenti della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli studi di Trento hanno vissuto partecipando al progetto Didattica Online e raccoglie le riflessioni sulla sperimentazione effettuata in collaborazione con il Laboratorio di ateneo sull’innovazione didattica. Il libro è destinato ai docenti universitari che desiderano iniziare una sperimentazione didattica con l’online e anche a coloro che, avendo già al proprio attivo una certa esperienza, hanno piacere di confrontarsi con colleghi che in altri ambiti stanno percorrendo questo non facile cammino. È destinato a chi, in università, ha il compito di definire il contesto che rende possibili le ricerche sulla innovazione didattica. È destinato alle amministrazioni locali che guardano con attenzione ai nuovi percorsi che l’accademia sta tracciando. È destinato soprattutto agli studenti che desiderano sapere dove sta andando l’università che frequentano o alla quale si vogliono iscrivere: è per offrire loro una didattica di qualità che è stata fatta la ricerca, la sperimentazione e la riflessione che l’opera presenta.

63. Annapaola Mosca, AGER BENACENSIS. CARTA ARCHEOLOGICA DI RIVA DEL GARDA E DI ARCO (IGM 35 I NE-I SE),
2003, 170 pp. + 2 tavole IGM, ISBN 88-8443-034-8, € 13,00.

Nel volume vengono analizzate le modalità dell’insediamento antico in base alle fonti scritte e ai dati archeologici e topografici nella piana arcense e rivana, area geografica che svolse naturalmente una funzione di cerniera tra pianura e montagna, tra lago e terra, ma soprattutto tra mondo alpino centroeuropeo e mondo mediterraneo. Quest’area è stata interessata dall’insediamento umano e dai traffici a largo respiro, che hanno lasciato quelle tracce che un paziente lavoro di recupero ci permette ora finalmente di avere sottomano come tessere di un mosaico che si viene ricomponendo. Il volume si presenta come uno studio analitico dei dati riguardanti l’insediamento di età romana dalla fine del I secolo a.C. al periodo tardoantico, nella conca del Basso Sarca e nella corona delle alture circostanti.

64. L'ELEGIA NELLA TRADIZIONE POETICA ITALIANA
a cura di Andrea Comboni, Alessandra Di Ricco, 2003, 340 pp., ISBN 88-8443-035-6, € 13,00.

Mentre sul versante della poesia latina, anche umanistica, la storia e le coordinate del filone elegiaco sono state studiate ampiamente, su quello dell’elegia volgare si è tentato per la prima volta di avviare una ricerca sistematica, e di fare il punto sul genere, durante il convegno di studi tenutosi a Trento nel dicembre 2000. Il presente volume ne raccoglie gli atti, fornendo un quadro di grande interesse e novità. Le indagini disegnano infatti un percorso che muove dai prodromi dell’elegia italiana fra Duecento e Trecento, si sofferma ampiamente sulle esperienze rinascimentali, procedendo poi, attraverso la ripresa settecentesca, nella direzione di Leopardi, e, ancora oltre, in quella dell’elegia barbara di Carducci, Pascoli e d’Annunzio, fino a toccare la poesia di Montale e di Zanzotto.
Sommario: Stefano Carrai, Appunti sulla preistoria dell’elegia volgare; Natascia Tonelli, I “Rerum vulgarium fragmenta” e il codice elegiaco, Paola Vecchi Galli, Percorsi dell’elegia quattrocentesca in volgare; Antonia Tissoni Benvenuti, Boiardo elegiaco e Tito Vespasiano Strozzi; Paola Morossi, Presenze elegiache nel primo canzoniere di Cariteo; Gaia Gentili, Il capitolo in terza rima in Niccolò da Correggio: non solo elegia; Andrea Comboni, Le elegie di Giovanni Filoteo Achillini; Claudia Berra, Un canzoniere tibulliano; le elegie di Luigi Alamanni; Alessandra Di Ricco, L’elegia amorosa nel Settecento; Guido Capovilla, Forme dell’elegia a fine Ottocento (Carducci, Pascoli, D’Annunzio); Antonio Girardi, Le elegie leopardiane; Francesco Zambon, L’elegia nella “notte del mondo”: Montale e Rilke; Jean Nimis, Elegia e ritmo nella poesia di Zanzotto.

65. FARE LETTERATURA OGGI
a cura di Carla Locatelli e Oriana Palusci, 2003, 216 pp., ISBN 88-8443-036-4, € 10,00.

«Fare letteratura» non è soltanto una pratica produttiva mate­riale, ma anche la forma stessa del pensare. In quest’ottica, le voci che animano il volume Fare letteratura oggi attestano la vitalità e la varietà umana dei «modi di fare il mondo» e la singolarità di soggetti ed eventi. Scrittori e scrittrici provenienti da diversi paesi –Austria, Francia, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna – parlano di sé e della propria riflessione estetica. Ogni voce è preceduta dall’introduzione di un critico che presenta l’autore. L’ultima parte del volume esplora le implicazioni peda­gogiche del «fare letteratura». «Fare letteratura» significa dunque rappresentarsi e al con­tempo pensare la rappresentazione. «Fare letteratura» significa produrre sapere e scoprirne le condizioni formali di possibilità; «fare letteratura» significa articolare le storie ed apprendere la storia, sospendendo l’incredulità. «Fare letteratura» significa abi­tare la transitività della riflessione, senza desiderio di saturazione logica, ma – forse – con la nostalgia della poesia.
Sommario: Carla Locatelli, Fare letteratura: la scrittura ne viene; la scrittura lo fa; Michele Stanco, Erri de Luca: la parola narrativa come luogo della memoria; Erri de Luca, Un redattore di storie; Mauro Martini, Carmine Abate, la rivincita della periferia; Carmine Abate, Io, nomade di lingua in lingua; Oriana Palusci, Bernardine Evaristo e la poesia della Londra multiculturale; Bernardine Evaristo, Tra culture; Elena Liverani, Juan Bonilla e la letteratura di difesa; Juan Bonilla, Particolari di sé; Massimo Rizzante, Un altro esilio; Sylvie Rychterova, “Vai, non so dove. Porta, non so cosa”; Mauro Martini, Polonia, due generazioni dopo il 1989; Beata Plonka, La solitudine delle boe; Fabrizio Cambi, Memoria ed estraneità nella narrativa di Anna Mitgutsch; Anna Mitgutsch, Invenzione e ricordo; Massimo Rizzante, L’antidoto romanzesco; François Taillandier, Il romanzo e la Storia; Marco Dallari, L’identità personale e il sapere narrativo; Carla Locatelli, Anna Santoro: dar forma allo sguardo; Anna Santoro, Lo sguardo della scrittura; Enrico Testa, Tre appunti e una poesia.

66. Paul Scheerbart, LA GRANDE LUCE. MÜNCHHAUSIADI RIUNITE
a cura di Stefano Beretta, 2003, 248 pp., ISBN 88-8443-039-9, € 10,00.

Nel 1905, nella Berlino industrial-moderna in cui si sta preparando l’esplosione dell’avanguardia espressionista, ricompare d’improvviso, quando ha ormai raggiunto l’incredibile età di centottant’anni, il barone Münchhausen. Passato indenne attraverso le aride distese positivistiche, il vecchio fanfarone sposa senza indugi la causa di una rivoluzione tecnologica che comporta anche una palingenesi morale e spirituale dell’umanità europea, sulla scorta dell’esempio delle nuovissime, grandiose realizzazioni artistiche di cui è stato testimone visitando l’esposizione universale di Melbourne, nella remota Australia, e che ora rivivono, in una inquietante dimensione parallela, nella lussuosa villa dei conti Rabenstein, alle porte della capitale del Reich guglielmino. Nel racconto delle contemplazioni estetiche del vecchio barone e dei viaggi intorno al mondo che questi compie con la battagliera contessina Clarissa Rabenstein la fantasia di Paul Scheerbart (1863-1915) accende il tripudio di stupefatte visioni multicolori che esprimono la radicale avversione nutrita da questo poeta anarchico ed eccessivo nei confronti di ogni convenzione realista.

67. Brigitte Foppa, SCHREIBEN ÜBER BLEIBEN ODER GEHEN. DIE OPTION IN DER SÜDTIROLER LITERATUR 1945-2000, mit einem Vorwort von Leopold Steurer und einem Nachwort von Birgit Alber,
2003, 580 pp., ISBN 88-8443-041-0, € 15,00.

Die Option der Südtiroler 1939 ist, wie die Zeit der nationalsozialistischen Besetzung Südtirols, lange Zeit aus dem historischen Gedächtnis verdrängt worden. Worüber lange nicht gesprochen wurde, war andererseits ein beliebtes Motiv für Romane, Theaterstücke und Autobiografien von Südtiroler Autoren. Die vorliegende Untersuchung befasst sich mit der Entwicklung des literarischen Sujets «Option», sie versucht aber auch, die Wechselwirkungen aufzuspüren, die zwischen der Vergangenheitsauseinandersetzung in der Gesellschaft und der literarischen Bearbeitung eines konfliktreichen historischen Stoffes bestehen. Eingerahmt und vervollständigt wird die Analyse von einem historischen Vorwort von Leopold Steurer und einem linguistischen Beitrag von Birgit Alber.

68. VOCI FEMMINILI CARAIBICHE E INTERCULTURALITÀ
a cura di Giovanna Covi, 2003, 162 pp., ISBN 88-8443-042-9, € 10,00.

Con l’affermarsi dei mercati finanziari globali e il conseguente incremento dei flussi migratori, la configurazione delle società europee sembra venire ad assomigliare sempre più a modelli consolidatisi nelle Americhe, dove la colonizzazione e il genoci­dio dei nativi e la deportazione e riduzione in schiavitù degli afri­cani hanno prodotto processi di meticciamento, creolizzazione, liminalità. In parallelo, si sta sviluppando una cultura critica post­coloniale rivolta sia a decostruire una concezione essenzialista dell’alterità che a contrastare le forze assimilazioniste tese rinno­vare il sogno americano della melting-pot. I contributi qui raccolti propongono una riflessione sull’intercultura a partire dalla lettura di testi in prosa e poesia di scrittrici caraibiche. Voci femminili caraibiche e interculturalità, con in Appendice il libretto d’opera Imoinda di Joan Anim-Addo, conduce oltre la definizione della specificità culturale caraibica, per interrogarsi sui linguaggi che permettono a tale diversità di incidere su nuovi contesti condivisi. Gli interventi in forma di saggio, prosa, poe­sia, traduzione di Joan Anim-Addo, Gianfranca Balestra, Tullia Boschi, Maurizio Dini Ciacci, Merle Collins, Giovanna Covi, Odile Ferly, Beryl Gilroy, Elisabetta Nones, Chiara Pedrotti, Thelma Perkins, Carla Piacente, Velma Pollard, Nicoletta Re Cecconi, e Milena Rodella offrono modi e linguaggi diversi – musicale, cor­poreo, poetico, lingua italiana, inglese, francese, spagnola, e varie forme di patois – per mettere in gioco identità etniche e razziali differenti e affrontare il tema nel suo duplice aspetto di fonte di conoscenza della unicità caraibica e di spunto di riflessione epi­stemica rivolta alla complessità contemporanea.

69. L'OFFICINA ELLENISTICA. POESIA DOTTA E POPOLARE IN GRECIA E A ROMA
a cura di Luigi Belloni, Lia de Finis, Gabriella Moretti, 2003, 492 pp., ISBN 88-8443-044-5, € 13,00 (esaurito).

L’Officina Ellenistica si propone di storicizzare una poesia che per più motivi può definirsi ‘sperimentale’, soprattutto per il modo in cui si accosta agli antichi generi letterari. Le forme dell’epica, della lirica e del teatro vengono riprese per essere destinate a un pubblico colto, a dotti lettori che si sono gradualmente sostituiti all’uditorio dell’età arcaica e classica. Nondimeno anche questa poesia serba una sua memoria storica, in grado di coniugare il nuovo e l’antico. La suggestione della performance non va completamente perduta, la sua matrice ‘popolare’ coesiste accanto alla dottrina che permea la nuova poesia; l’arte allusiva, inoltre, genera forme letterarie che sono all’origine del moderno concetto di ‘letteratura’, concepite nello spazio della biblioteca, dove interessi molteplici si trovano a confronto e si integrano a vicenda.

70. Jan W. Wos, SANTA SEDE E CORONA POLACCA NELLA CORRISPONDENZA DI ANNIBALE DI CAPUA (1586-1591)
2004, 320 pp., € 11,00.

Rispetto ad altri lavori già pubblicati dall'autore su Annibale di Capua, che fu nunzio apostolico in Polonia fra il 1586 e il 1591 ed è stato a lungo oggetto delle sue ricerche, il presente volume amplia significativamente il quadro con nuovi contributi sulla diplomazia pontificia e il suo funzionamento nel XVI secolo, sulla pratica diplomatica dell'arcivescovo napoletano, sulla complessa situazione nello stato polacco lituano nell'età postridentina, con particolare riferimento al ruolo dell'episcopato polacco e all'azione dei gesuiti nel processo di ricattolicizzazione della nobilità, sul problema della tolleranza religiosa e infine sulla stampa e fattività tipografica, che fiorì soprattutto a Cracovia.
La corrispondenza diplomatica di Annibale costituisce così il punto di partenza per l'approfondimento di alcuni aspetti e protagonisti di questo periodo critico della storia polacca ed europea.

71. OBSCURITAS. RETORICA E POETICA DELL'OSCURO - Atti del XXIX Convegno Interuniversitario di Bressanone (12-15 luglio 2001)
a cura di Giosuè Lachin, Francesco Zambon, 2004, 661 pp., ISBN 88-8443-053-4, € 11,00.

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Interuniversitario tenutosi a Bressanone nel luglio 2001. Il tema prescelto – l’obscuritas – ripristina un binomio – retorica e poetica – cui s’ispirarono molti dei primi convegni diretti da Folena e a cui s’intitolò per qualche tempo la stessa serie dei “Quaderni” del Circolo. La categoria stessa di ‘oscurità’, in senso tecnico – obscuritas -, si sviluppa e si afferma del resto proprio come categoria della retorica, in opposizione alla virtus primaria della perspicuitas. Quello che all’origine era, manualisticamente, un vitium si è poi progressivamente trasformato, anche attraverso l’apporto del discorso religioso e filosofico, non si dirà nel suo contrario, ma certo in una componente peculiare e sostanziale dell’espressione artistica in genere, e dell’espressione poetica in particolare. Al punto che per esempio oggi la nostra percezione della poesia moderna – per lo meno dopo Rimbaud e Mallarmé – non può assolutamente prescindere dalla categoria dell’oscuro, del difficile, dell’impenetrabile, dell’ambiguo.

72. Kvetoslav Chvatik, IL MONDO ROMANZESCO DI MILAN KUNDERA postfazione di Massimo Rizzante. In appendice quattro dialoghi di Milan Kundera,
2004 , 224 pp., ISBN 88-8443-055-0-5, € 10,50.

Chvatik, saggista di origine ceca e émigré di fama nei paesi di lingua tedesca, analizzando con chiarezza e profondità la struttura dei romanzi kunderiani, ne descrive sistematicamente la genesi con l'aiuto di fatti e testi inediti. I lettori, anche quelli più fedeli a questo mondo romanzesco, avranno modo di scoprire qui molti aspetti inesplorati, entrando così in contatto con l'atelier dell'autore, con i suoi temi e maestri. Avranno inoltre la possibilità, attraverso lo sguardo liberatore che l'analisi di Chvatik getta sulla ricezione dei romanzi, di smascherare diversi malintesi ideologici e critici che hanno ridotto e continuano a ridurre la comprensione e la portata storica dell'opera dell'autore dello Scherzo. In questa che è la prima monografia che si pubblica in Italia sull'opera di Milan Kundera, Chvatik si dimostra in grado di rinnovare il piacere della critica senza per questo rinunciare alla sfida teorica ed estetica che fu dei suoi .maestri strutturalisti. Il suo è un gesto di sovrana inattualità e di grande fiducia nell'arte del romanzo.

73. ARCHEOLOGIA DEL TERRITORIO. METODI MATERIALI PROSPETTIVE MEDJERDA E ADIGE: DUE TERRITORI A CONFRONTO
a cura di Mariette de Vos, 2004, 579 pp., ISBN 88-8443-061-5, € 25,00.

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale, dal titolo omonimo, tenutosi a Trento dal 23 al 25 novembre 2000. Si tratta di relazioni sui sei anni di scavi nei dintorni di Dougga (Tunisia)-dove sono state poste le premesse per un parco rurale che vengono messe a confronto con gli esiti degli studi effettuati nella valle dell’Adige partendo dai siti paleolitici e giungendo fino all’archeologia delle fortificazioni medievali alpine.

74. TEATRI DEL MEDITERRANEO. RISCRITTURE E RICODIFICAZIONI TRA ’500 E ’600
a cura di Valentina Nider, 2004, 309 pp., ISBN 88-8443-067-4, € 12,00.

Il confronto con le tematiche legate alla riscrittura e alla rico­dificazione, con le più varie dinamiche intertestuali e interdiscorsive, con i rapporti transtestuali, è un percorso ineludibile per chi si dedichi allo studio della letteratura teatrale cinquecentesca e secentesca. La proiezione internazionale nel corso del ’500 e del ’600 è certamente facilitata dalle circostanze politiche, dall’esistenza dell’Impero, ma non è solamente e direttamente riconducibile ad esse. Alla potenza politica e militare della Spagna si accompagna infatti un crescente prestigio culturale, ben documentabile non solo nei paesi in cui l’influenza politica è diretta, come l’Italia, ma anche in Inghilterra, dove i testi spagnoli si leggono, si traducono, si imitano; e d’altra parte, l’ispanizzazione della corte viennese inizia già all’epoca di Carlo V. Fonda­mentale in questo senso fu il ruolo di mediazione svolto dall’Italia o spesso dalla Francia o, in molti casi, dalla cultura tardo-umanistica; per la diffusione del teatro, tuttavia, a margine delle traduzioni e dei rifacimenti, il ruolo principale è svolto dalle compagnie di attori che portavano con sé il loro repertorio.

75. Christian Weise, LA SINGOLARE COMMEDIA DEL VILLANO OLANDESE
a cura di Stefano Beretta, 2004, 121 pp., ISBN 88-8443-066-6, € 10,00.

In una rielaborazione barocca del motivo del re per un giorno, Filippo il Buono, duca di Borgogna, concede a Mierten, un villano ubriaco sorpreso a dormire in un vicolo, di godere per qualche ora degli sfarzi e delle gozzoviglie della corte, illudendolo di essere un principe suo ospite, e facendolo poi rivestire per il secondo risveglio con i suoi soliti abiti. Tra crisi d’identità e forzati scambi di ruoli sociali le comiche conseguenze della burla si confondono con i crescenti dubbi del vero principe e dei suoi cortigiani sugli incerti confini tra sogno e realtà in questa pericolosa mascherata.
Tra i numerosi drammi che Christian Weise (1642-1708) compone per le annuali recite dei ginnasiali della cittadina lusaziana di Zittau La singolare commedia del villano olandese è quello più ricco di tratti sperimentali. Weise rivela qui tutta la potenza del suo pessimismo secolarizzato, fino a sfiorare la satira politica, complice un sottile gioco di seduzione psicologica ordito intorno all’imponderabilità insita nella dimensione onirica.

76. LE LINGUE E LE LETTERATURE GERMANICHE FRA IL XII E IL XVI SECOLO. ATTI DEL XXIX CONVEGNO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI FILOLOGIA GERMANICA. Trento, 5-7 giugno 2002
a cura di Fulvio Ferrari e Massimiliano Bampi, 2004, 426 pp., ISBN 88-8443-065-8, € 13,00.

Le lingue e le letterature germaniche fra il XII e il XVI secolo raccoglie i contributi presentati al XXIX convegno organizzato dall’Associazione Italiana di Filologia Germanica, tenutosi a Trento nel giugno del 2002. L’ampiezza del periodo preso in considerazione, la vastità del territorio in cui si parlavano lingue germaniche in epoca tardo medievale, la varietà dei generi letterari e la ricchezza delle tradizioni giustificano l’ampio spettro di argomenti affrontati nel volume: dalla mitografia alla letteratura scientifica, dall’interferenza linguistica alla fonologia, dalla letteratura di viaggio alla lessicografia, per non fare che qualche esempio. Ne esce un quadro variegato e composito, sempre vitale e interessante, delle ricerche e degli interessi dei filologi germanici italiani, delle peculiarità dei loro approcci metodologici e dei risultati cui perviene la disciplina.

77. Serenella Baggio, PREZIOSO E DIMESSO. LA LINGUA DI ARTURO LORIA AL TEMPO DI "SOLARIA",
295 pp., ISBN 88-8443-076-3, € 11,00.

Arturo Loria (1902-1957), carpigiano di nascita, fiorentino di formazione, è stato una delle figure più rappresentative della rivi­sta «Solaria», vicino ad Alessandro Bonsanti e a Eugenio Mon­tale. Tra il 1928 e il 1932 pubblicò tre raccolte di racconti (Il cieco e la Bellona, Fannias Ventosca, La scuola di ballo) in cui spe­rimentò anche forme lunghe, senza però approdare alla stesura del romanzo che si attendeva da lui. Dopo quello splendido esordio, anzi, la sua produzione narrativa si fece carsica, preferendo forme diaristiche e il destino dell’inedito. Le tre raccolte giovanili furono però anche un laboratorio linguistico. Loria cercò una lingua moderna, europea, per la prosa, con un’attenzione quasi ossessiva alle scelte lessicali e sintattiche. Ne uscì una scrittura tormentata e difficile, che Montale definì «pre­ziosa e insieme dimessa», per la coesistenza di tensioni opposte (l’eccellenza dello stile, la medietà linguistica; registri diversi per la narrazione e per il dialogo; rapporti ambigui con la grammaticalità della lingua e con l’uso vivo). Nell’arco dei pochi anni che separano la prima dalla terza raccolta varie ipotesi vennero percorse e bruciate. In questo studio si analizzano le scelte dello scrittore in una prospettiva storico-linguistica.

78. MEMORIA POETICA, RETORICA E FILOLOGIA DELLA MEMORIA - Atti Del Convegno Interuniversitario Di Bressanone (18-21 luglio 2002),
a cura di Gianfelice Peron, Zeno Verlato, Francesco Zambon, 620 pp., ISBN 88-8443-081-X, € 12,00.

Nel presente volume sono riunite le relazioni del XXX Convegno Interuniversitario, svoltosi a Bressanone nel luglio 2002, nell’ambito dell’attività annualmente conclusiva del Circolo Filologico Linguistico Padovano. Oltre a rappresentare un traguardo importante nella serie di quei colloqui, l’incontro coincise con il decennale della morte del loro fondatore G. Folena. Anche per queste ragioni fu scelto un tema significativo e ricco di implicazioni come quello della memoria, orientato su tre direttive – poetica, retorica e filologia – legate per tradizione alle tematiche dei convegni bressanonesi. I saggi vertono sul modo di trattare il tema della memoria in singoli scrittori o nel confronto tra scrittori diversi, su tipologie antitetiche (affettiva - coatta, volontaria - involontaria) o aspetti individuali della memoria (culturale, collettiva, storica ecc.), sulle svariate modalità attraverso cui la memoria si manifesta nell’opera letteraria, sugli usi della memoria poetica in relazione a fenomeni di intertestualità o in settori culturali e geografici lontani come l’Africa. I diversi contributi, disposti cronologicamente, vanno dall’antichità (Aristotele) all’inizio del XXI secolo (Robbe-Grillet, Grass, Handke), riguardano il medioevo (Chanson de Roland, Chrétien de Troyes, Ovide moralisé, letteratura sapienziale castigliana), il Due-Trecento (R. Lullo, Petrarca), l’età umanistico-rinascimentale (Erasmo da Rotterdam), il Sette-Ottocento, con Rousseau e Stendhal e una schiera di importanti autori italiani (Alfieri, Foscolo, Goldoni, Leopardi, Manzoni), il Novecento, con un consistente numero di analisi dedicate a scrittori sia italiani (Bertolucci, Brancati, Calvino, Gadda, Luzi, Pavese, Quasimodo, Saba, Svevo, Vittorini) che stranieri (F. Ayala, Brecht, A. S. Byatt, Celan, Proust, M. Zambrano).

79. Nestore Pirillo, LA METAFORA DEL TRIBUNALE. TRA PRUDENZA E COSCIENZA: L'IMMAGINE DEL TRIBUNALE NELLA FILOSOFIA KANTIANA. In appendice le trascrizioni delle lezioni di antropologia di Kant,
243 pp., ISBN 88-8443-088-7, € 11,00.

Nei lavori raccolti in questo volume è stata condotta un’indagine intorno alle costellazioni concettuali attraverso cui Kant costruisce le relazioni tra pragmatico e pratico, tra antropologia e morale, tra tribunale della prudenza e tribunale della virtù. I testi posti in appendice, inediti in italiano, riguardano le trascrizioni delle lezioni di antropologia pragmatica e hanno lo scopo di documentare concetti e dottrine emersi in alcuni esiti della ricerca in Italia.

80. Claudia Demattè, REPERTORIO BIBLIOGRAFICO E STUDIO INTERPRETATIVO DEL TEATRO CAVALLERESCO SPAGNOLO DEL SEC. XVII,
180 pp., ISBN 88-8443-090-9, € 10,00.

L’autrice analizza la vocazione della materia cavalleresca spagnola ad essere ripresa attraverso altri codici letterari ed in particolare la capacità che la struttura narrativa dei libros de caballerías possiede di improntare di sé altri generi non narrativi, nella fattispecie il teatro del Siglo de Oro. Viene proposta una classificazione delle dinamiche di transtestualità riscontrabili nel corpus individuato che mirano a teorizzare tale fenomeno non solo per l'ambito cavalleresco ma anche per altre tematiche del genere novelesco che entrano nel teatro. Per ogni opera viene evidenziato il legame con il genere cavalleresco o con un libro di cavalleria in particolare.

81. Ilario Tancon, LO SCIENZIATO TITO LIVIO BURATTINI (1617-1681) AL SERVIZIO DEI RE DI POLONIA,
193 pp., ISBN 88-8443-091-7, € 10,00.

Un italiano al servizio dei re di Polonia: Tito Livio Burattini, mezzo avventuriero e mezzo scienziato. Il suo nome è legato, nella storia della scienza, alla definizione della «Misura Universale», il «metro». Ma la vita di quest'uomo è molto di più: studio e invenzioni, attività diplomatica e imprenditoriale, costruzioni architettoni­che e imprese militari. Il tutto, sullo sfondo della Polonia del XVII secolo.

82. DEUTSCHKOMPETENZEN IM UNIVERSITÄREN BEREICH,
a cura di Federica Ricci Garotti, 113 pp., ISBN 88-8443-092-5, € 10,00.

Il volume nasce da una ricerca empirica condotta sulle competenze linguistiche di un consistente numero di studenti universitari di lingua tedesca all’interno del corso di studi Mediazione Linguistica per le Imprese ed il Turismo della Facoltà di Lettere dell’Università di Trento. I risultati della ricerca, che si configura come fase di un progetto scientifico e didattico intrapreso nell’ambito della lingua tedesca, hanno una ricaduta ulteriore rispetto al progetto stesso, dal momento che rendono espliciti metodi e procedure, prodotti e processi relativi all’acquisizione linguistica riferiti a competenze alte e medio-alte. La competenza argomentativa, la produzione scritta ed orale, l’elaborazione di testi configurano il contorno epistemologico della ricerca e del volume, lasciando aperti ad ulteriori esplora­zioni i punti di criticità emersi. Attraverso l’analisi critica dei risultati di ricerca il volume offre la possibilità a ciascun docente e studente di lingua tedesca di confrontarsi in chiave metacognitiva con il proprio profilo scientifico e linguistico, ma soprattutto di intraprendere un percorso di attribuzione di significati epistemologici, che si presume altresì non definitiva, allo studio della lingua tedesca

83. Tommaso Traetta, I LIBRETTI DELLA 'RIFORMA'. PARMA 1759-1761,
a cura di Marco Russo, 277 pp., ISBN 88-8443-102-6, € 11,00.

Il volume presenta i libretti delle quattro opere prodotte du­rante il tentativo di riforma del melodramma italiano effettuato a Parma dal 1759 al 1761, su impulso del ministro francese Guil­laume du Tillot. I protagonisti di tale esperienza furono il com­positore pugliese Tommaso Traetta, di scuola napoletana, il poe­ta di corte Carlo Innocenzo Frugoni ed il nobile letterato Jacopo Antonio Sanvitale, incaricati di realizzare una commistione con la tradizione operistica francese, particolarmente gradita alla corte, in cui la vocalità italiana si coniugasse con l’uso dei cori e della danza degli spettacoli d’oltralpe.
La lettura dei quattro testi teatrali, per quanto non omogenei, permette comunque di verificare l’impegno e la coerenza drammaturgica dell’iniziativa, mentre l’introduzione del curatore contestualizza storicamente la genesi dei melodrammi e ne indivi­dua i principali caratteri espressivi.

84. L'ARCHIVIO LESSICALE DEI DIALETTI TRENTINI,
a cura di Patrizia Cordin, 120 pp., ISBN 88-8443-110-7, 25,00

L’Archivio lessicale dei dialetti trentini - ALTR è un progetto nato nel 1999 per valorizzare il patrimonio lessicale dei dialetti della provincia di Trento: con l’ALTR si intende raccogliere sistematicamente e rendere confrontabili in un’unica opera (in versione informatica) le voci contenute nei principali dizionari dialettali relativi alle singole aree del Trentino, per ricostruire, seguendo il filo delle parole (in parte ancora vive, in parte dimenticate), storie, tradizioni, culture.
Il volume rende conto – attraverso le voci dei diversi collaboratori alla ricerca – della nascita del progetto, delle sue finalità, dei criteri di selezione delle opere, dei problemi affrontati nella redazione, delle soluzioni adottate per la versione informatica del vocabolario.
Alla pubblicazione è allegato un Cd-Rom, che contiene una prima parte della banca-dati ALTR; sono qui raccolte e possono essere facilmente interrogate secondo diversi criteri le voci di cinque vocabolari dialettali trentini, relativi alle aree di Trento (Groff), della val di Cembra (Aneggi), del Primiero (Tissot), della Valsugana (Prati, lettere A-C), delle valli di Non e di Sole (Quaresima, lettere A-C), per un totale di oltre 30.000 schede lessicali.

85. JACOPO ACONCIO. IL PENSIERO SCIENTIFICO E L'IDEA DI TOLLERANZA,
a cura di Paola Giacomoni e Luigi Dappiano, 305 pp., ISBN 88-8443-115-8, € 15,00.

Jacopo Aconcio: un intellettuale di origine trentina che ha girato l’Europa all’epoca della Riforma e molto ha fatto parlare di sé attraverso scritti filosofici e teologici ma anche per diverse opere di ingegneria. Ciò nonostante, il personaggio è oggi ancora semisconosciuto, poco studiato, poco presente nel dibattito cul­turale e anche nella cultura locale, che gli ha dedicato in passato un certo interesse ma mai uno studio davvero innovativo. Sono stati alcuni studiosi stranieri e diversi intellettuali italiani della grande scuola fiorentina di studi sul rinascimento a collocarlo nella giusta luce di vero umanista. Certamente si tratta di una personalità sfumata e complessa che, proprio per la sua inclina­zione alla ricerca più che al possesso della verità, è apparsa sfuggente o addirittura evanescente, sottraendosi a facili schemi che l’avrebbero fatta maggiormente risaltare. Il suo ideale di tolleranza religiosa, pur strettamente legato all’epoca in cui è nato, ha tuttavia contribuito a preparare il terreno alle più ampie e articolate trattazioni dell’età illuministica. Motivo in più questo per rivalutare oggi il personaggio, in un momento in cui i vecchi criteri di giudizio sicuramente non bastano più
I testi che pubblichiamo qui – presentati in gran parte ad un convegno tenuto tra Trento e Ossana nel 2003, cui, oltre a gio­vani studiosi, hanno partecipato alcuni dei maggiori specialisti dell’argomento – tentano di rimediare a questo oblio. Indagano, con tagli e interpretazioni diverse, i vari aspetti degli scritti e dell’attività di Aconcio, propongono approfondimenti su testi ‘minori’, si interrogano sul contesto da cui nacquero e sulle in­fluenze prodotte. Fanno il punto più aggiornato sulla ricerca in corso e ricollocano questo autore al livello che gli compete. Riguadagnano una nuova valutazione anche in seno alla cultura locale. La ripresa degli studi consente oggi una nuova riflessione sulle idee di fondo presenti negli scritti di Aconcio: il loro carattere, comunque lo si voglia giudicare, riacquista interesse e produce stimoli anche per la discussione filosofica, storica e religiosa di oggi.

86. GLOSSAE NONII LEIDENSES. LA PRIMA SERIE,
a cura di Paolo Gatti, 176 pp., ISBN 88-8443-120-4, € 13,00

Si pubblica criticamente il primo dei due glossari noniani tramandati dal codice Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Voss. lat. 8° 15. L’edizione, preceduta da un’introduzione, è accompagnata da un breve commento e da un indice dei lemmi e delle parole notevoli.

87. Francesca Di Blasio, THE PELICAN AND THE WINTAMARRA TREE. VOCI DELLA LETTERATURA ABORIGENA AUSTRALIANA,
100 pp., ISBN 88-8443-113-1, € 12,00

Questo lavoro – inserendosi in un panorama critico-letterario sostanzialmente inedito in Italia – vuole offrire un quadro organico della letteratura aborigena australiana contemporanea, in particolare della scrittura autobiografica delle donne. Il silenzio che tutt’oggi avvolge le contro-storie degli Aborigeni australiani è una cortina che va squarciata. Consegnare queste storie alla scrittura e fermarle nella mente dei lettori sono importanti segnali di rinascita del popolo aborigeno, la cui letteratura diviene specchio della riappropriazione di spazi e tempi che sono ormai recuperabili solo attraverso la memoria, ma che nonostante questo, o forse proprio per questo, devono diventare e restare un vivo e prezioso patrimonio culturale comune.

88. ERODOTO E IL 'MODELLO' ERODOTEO. FORMAZIONE E TRASMISSIONE DELLE TRADIZIONI STORICHE IN GRECIA,
a cura di Maurizio Giangiulio, 396 pp., ISBN 88-8443-118-2, € 15,00.

I contributi raccolti nel volume intendono nel loro complesso discutere soprattutto il problema della formazione delle tradizioni arcaiche greche, della loro cristallizzazione e trasmissione, nonché della loro ricezione in sede storiografica, con specifico ri­guardo alla storiografia erodotea. In effetti, non può prescindere da Erodoto qualsiasi riflessione che miri a tentare di compren­dere le dinamiche della tradizione orale arcaica. Il punto naturalmente è come concretamente si debba procedere a dipanare i fili della testualità erodotea allo scopo di identificare tradizioni preesistenti, di cui poi naturalmente andrà discussa la natura comunicativa, la struttura, il significato.
A questi temi sono dedicati la maggior parte degli studi raccolti nel volume; precedono due contributi che inquadrano aspetti chiave dell’opera erodotea, soprattutto le modalità di pre­senza della stessa nel contesto culturale ateniese e lo statuto culturale e comunicativo che all’interno delle Storie rivestono oralità e scrittura; chiudono due contributi dedicati a Eforo e Pausania in quanto debitori, in modi e forme diversi, di un ‘modello erodoteo’, i quali però illuminano anch’essi, sia pur retrospettivamente, vale a dire attraverso la ricezione di Erodoto, aspetti centrali delle problematiche al centro della riflessione collettiva proposta in questa sede.

89. Jan Wladislaw Wos, «FLORENZA BELLA TUTTO IL VULGO CANTA». TESTIMONIANZE DI VIAGGIATORI POLACCHI,
190 pp., ISBN-10: 88-8443-126-3 ISBN-13: 978-88-8443-126-4, € 20,00

Il volume intende illustrare i secolari rapporti tra la Polonia e Firenze, o per meglio dire la presenza polacca nella città toscana, un tema vastissimo e ricco di personaggi che hanno un posto di rilievo nella storia e nella cultura della Polonia. Il libro vuole essere anche un segno di gratitudine verso la città che per lunghi anni ha ospitato il suo autore.

90. TRANSLATING TOURISM LINGUISTIC/CULTURAL REPRESENTATIONS,
a cura di Oriana Palusci e Sabrina Francesconi, 198 pp., ISBN-10: 88-8443-127-1 ISBN-13: 978-88-8443-127-1, € 15,00

Translating Tourism seeks to explore and deepen our understanding of the unpredictable, continuous dialogue between tourism and linguistics by creating a network of different academic perspectives within the field of English studies. Its aim is to raise awareness of the conceptual, disciplinary and procedural complexity of translation, with specific reference to its connection to tourism. This complexity is not solved but purposely enhanced, first of all, through the mixing of two highly-problematic notions (i.e. that of ‘translation’ and that of ‘tourism’) and then through the vital, mutual questioning of tourism through translation and of translation through tourism.
Translating Tourism is a collection of essays by M. Gotti, O. Palusci, S. Francesconi, M. Maffi, S. Hornstein, S. Bertacco, E. Federici, A. Lazzari, G. Poncini, C. Riley and M. M. Coppola.

91. SPAZI/O: TEORIA, RAPPRESENTAZIONE, LETTURA,
a cura di Francesca Di Blasio e Carla Locatelli, 209 pp., ISBN-10: 88-8443-166-2 ISBN-13: 978-88-8443-166-0, € 22,00

Lo «spazio» è il dispiegamento materiale della nostra intuizione del mondo reale ed in quanto tale una matrice di elaborazione del senso dell’«essere-nel-mondo», vale a dire una delle premesse filosofiche centrali del pensiero dell’identità. Esso è il luogo irrinun­ciabile, metaforico e metonimico, del dispiegarsi della cognizione, ciò che rende possibile il ‘muoversi’ della mente, e allo stesso tempo l’ambito della persistenza delle immagini del ‘reale’, in ter­mini sia di materialità che di rappresentazione. I testi compresi in questo volume costituiscono una serie di proposte ermeneutiche e nello stesso tempo una panoramica delle problematiche legate al concetto di «spazio» secondo le amplissime potenzialità di significazione che il concetto stesso convoglia e che si esprimono in termini sia eminentemente teorici che applicativi. Il volume è altresì una specifica illustrazione dell’esito del lavoro di ricerca svolto dagli studenti del Dottorato in Narratività e Letterature Comparate dell’Università di Trento (a partire dal XX ciclo divenuto Scuola di Dottorato in Letterature Comparate e Studi Linguistici) e del loro confrontarsi con diverse testualità, tradizioni letterarie e griglie ermeneutiche sulla base del paradigma spaziale.

92. Stefano Zangrando, ASPETTI DELLA TEORIA DEL ROMANZO. ORTEGA Y GASSET, LUKÁCS, BACHTIN,
248 pp., ISBN-10: 88-8443-140-9 ISBN-13: 978-88-8443-140-0, € 22,00

La teoria del romanzo è rimasta per lungo tempo ai margini degli studi comparatistici italiani; solo in tempi recenti è andata ridestandosi anche nel nostro paese l’attenzione per un’area di ricerca che, riconoscendo nel più importante genere letterario della modernità uno strumento di conoscenza originale del mondo, impiega le categorie della critica letteraria, dell’estetica e della filosofia per individuarne le possibili costanti.
Questo saggio propone una ricognizione critica della riflessione poetologica pre-novecentesca sul romanzo nata nel XVII secolo con l’abate Huet, per poi affrontare analiticamente le prime grandi opere teoriche sul romanzo del XX secolo. La trattazione comparata dei testi di José Ortega y Gasset, le cui Meditazioni del Chisciotte vengono qui poste all’origine dell’odierna ricerca, e la ripresa dei più celebri saggi di György Lukács, ap­prodano a un inedito chiarimento del rapporto tra queste opere e la ‘crisi’ che investì il romanzo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Chiude il volume un’analisi sistematica dei saggi di Michail Bachtin, che mira a restituire all’opera del pensatore russo la complessità che in passato le teorie letterarie di matrice strutturalista avevano in parte ridotto, così da proporre a chi legge un ritratto fedele e decisamente attuale del «più grande teo­rico del romanzo che il XX secolo abbia prodotto».

93. Alessandro Miorelli, ANCORA NELLA CAVERNA. RISCRITTURE NARRATIVE TARDO-NOVECENTESCHE DEL MITO PLATONICO DELLA CAVERNA,
238 pp., ISBN-10: 88-8443-143-3 ISBN-13: 978-88-8443-143-1, € 22,00

Cavus, Cavernam, Cave significante della lettera C, come concavità, rientranza, dove l’essere umano e i suoi racconti si ripiegano su se stessi per comprendersi e comprendere il mondo.
Quando ogni caverna ‘reale’ sembra essere esplorata o esplorabile e quindi privata della propria potenzialità simbolica, lo spazio della caverna riaffiora nelle forme del mito e della narrativa come campo-immagine della conditio humana.
Attraverso Le Dépeupleur (1970-71) di Samuel Beckett e Der Winterkrieg in Tibet (1981) di Friedrich Dürrenmatt si scopre che il racconto tardomoderno della caverna affonda le sue radici nell’esempio più fragoroso di metafora legata a quest’immagine: l’incipit del VII libro della Repubblica di Platone. Due spazi narrativi postmoderni che ripropongono il mito dello spelaion, proiettando all’indietro, «sulla parete di fondo», il testo di Platone in controluce, riscrivendolo e reinventandolo, entrando ancora una volta nella caverna per comprendere la tempestosa condizione umana tardonovecentesca e le sue condizioni di rappresentabilità.

94. Italo Michele Battafarano, COLA DI RIENZO. MITO E RIVOLUZIONE DI ENGELS, GAILLARD, MOSEN E WAGNER,
162 pp., ISBN-10: 88-8443-148-4 ISBN-13: 978-88-8443-148-6, € 22,00

Sollecitati dal romanzo Rienzi. The Last of the Roman Tribunes (1835) dell’inglese Edward George Bulwer-Lytton, quattro giovani autori tedeschi elaborano in forme teatrali la figura del tribuno Cola di Rienzo (1313-1354) e la sua rivoluzione a Roma durante l’assenza dei Papi, in cattività ad Avignone dal 1304 al 1377, men­tre la città è vittima della tirannia della nobiltà.
Questi drammi – Cola Rienzi (1837) di Julius Mosen; Cola di Rienzi (1841) di Friedrich Engels; Rienzi, der Letzte der Tribunen (1842) di Richard Wagner; Cola Rienzi (1846) di Carl Gaillard – riportano all’attenzione la libertà e l’uguaglianza come ideali della rivoluzione, la legalità e la giustizia sociale come fondamenti del nuovo ordine sociale in una cornice costituzionale, il pericolo del ritorno della restaurazione e quello della trasformazione del tribuno in tiranno.
Rivelando originalità nella costruzione drammatica, nell’elabo­razione della concettualità politica e nella scelta metaforica, questi quattro autori tedeschi scrivono un capitolo importante di storia civile europea, attraverso un esempio italiano. Essi contri­buiscono così in maniera decisiva alla creazione di una mitologia popolare ancora oggi molto produttiva: Cola di Rienzo, figura eroica della letteratura tedesca, è il visionario propugnatore di una nuova Roma repubblicana, fondata su libertà e giustizia, protagonista carisma­tico della Rivoluzione, vittima, infine, di meschine rivalità e del conflitto che si sviluppa tra affetti privati e interesse pubblico, dopo la conquista del potere.

95. I 'TEST DI SCRITTURA' E I CORSI DI ITALIANO SCRITTO. DESCRIZIONE, COMMENTO E RIFLESSIONI, DIDATTICA,
a cura di Vito Maistrello e del Gruppo di 'Italiano scritto' con una Prefazione di Patrizia Cordin e un'Introduzione di Serenella Baggio, 178 pp., ISBN-10: 88-8443-150-6 ISBN-13: 978-88-8443-150-9, € 25,00

Il volume è uno studio documentato sullo stato delle carenze e dei bisogni di scrittura degli studenti universitari, anche se ‘limitato’ a quelli di una sola facoltà e di un solo ateneo.
In apertura vengono illustrate le principali iniziative avviate nelle università italiane in fatto di scrittura. Si passa poi a descrivere le prove dei test assegnati presso la Facoltà di Lettere, a Trento (Parte prima) e, più in generale, la struttura e i percorsi didattici che si attuano nei Corsi di Italiano scritto (Parte terza), istituiti in quella facoltà nel 2001-2002 e articolati in due moduli, per consolidare e integrare le competenze di scrittura degli studenti.
Il test di scrittura è stato introdotto nel curriculum degli studenti dei sei corsi di laurea attivati presso la Facoltà di Lettere e Filosofia a Trento nel 2004-2005, e viene proposto a ogni inizio di anno accademico. Chi lo su­pera accede al secondo dei due moduli, evitando la frequenza del primo.
La sezione più importante del volume è dedicata all’analisi delle prove degli oltre settecento studenti che hanno affrontato quel primo test, da cui emergono criticità precise e dif­fuse: ne risulta una ‘mappa’ composita e attendibile per (ri)progettare i Corsi di Italiano scritto, con attenzione ai bisogni che emergono da ricerche come questa, condotte costante­mente sui materiali prodotti (Parte seconda).
Nella Parte terza alcuni docenti del Gruppo di Italiano scritto presentano, commentandole opportunamente, esercitazioni e prove d’esame da loro stessi assegnate nei Corsi.
Per i tipi di problemi linguistici che affronta e per le testualità che presenta (curriculum, lettera, saggio breve, parafrasi, riassunto, transcodificazione, analisi critica, relazione ‘scientifica’, ecc.), il volume si propone non solo come occasione di riflessione teorica su fatti, usi e abusi linguistici in atto, ma come interessante ‘repertorio’ critico di scritture professionalizzanti.

96. A MEZZANOTTE DORMONO I BORGHESI. ANARCHIA E CABARET NELLA GERMANIA DEL PRIMO NOVECENTO,
a cura di Alessandro Fambrini e Nino Muzzi, 218 pp., ISBN-10: 88-8443-169-7 ISBN-13: 978-88-8443-169-1, € 22,00

Questo volume raccoglie un esempio significativo dei contributi che l’anarchia ha dato a una forma politico-letteraria, quella del cabaret, particolarmente rilevante in Germania nel primo scorcio del ventesimo secolo. Al di là della stretta appartenenza ideologica di ciascuno degli autori dei quali sono qui raccolti i testi, aleggia in essi uno spirito comune che li raggruppa nel territorio anarchico. Tale spirito fu particolarmente compatto e coinvolgente nel periodo che va tra la fine dell’Ottocento e la repubblica di Weimar e si rifletté in ogni settore della vita artistica di cui il cabaret rappresentò una sintesi colta e popolare insieme. Gli autori che si alternano sulla scena del cabaret e su quella della vita di bohème in quegli anni sono tra i più noti, come Erich Mühsam, Hugo Ball o Frank Wedekind, e i meno noti, come Peter Hille o Joachim Ringelnatz: tutti accomunati da una vena dissacrante e trasgressiva che traduce in espressione letteraria una riflessione complessa e profonda sul ruolo dell’uomo nella società e nel mondo e sull’utopia di una diversa, più autentica forma di convivenza civile.

97. POSTCOLONIAL STUDIES. CHANGING PERCEPTIONS,
edited by Oriana Palusci, 2006, 378 pp., ISBN 978-88-8443-175-2, € 27,00.

Postcolonial Studies: Changing Perceptions deals with postcolonial studies following the golden thread of cultural memory (remembering, forgetting, dis-remembering, nostalgia) and with the ways in which the theoretical assumptions of a young, but well-established field of studies have germinated a discursive post-Eurocentric map focused on the representations of memory. The proceedings collected in this volume conjugate postcolonial studies and cultural memory in a wide range of contemporary texts belonging to literature, and also to visual arts and cinema, outlining the need to reconsider the notions of remembering/forgetting both from a theoretical perspective and from a range of social, historical and linguistic points of view.

98. SAPERI E LINGUAGGI A CONFRONTO. ATTI DEI SEMINARI INTERDISCIPLINARI SUI LINGUAGGI DELLE SCIENZE UMANE E DELLE SCIENZE FISICHE,
a cura di Maria Luisa Martini e Silvia Defrancesco, 2006, 236 pp. ISBN 978-88-8443-172-1, € 22,00.

Aprire un dialogo interdisciplinare tra le scienze fisiche e i saperi umanistici – in particolare la riflessione filosofica – per trovare spazi di confronto ed elementi di un linguaggio comune: con questa finalità il Dipartimento di Fisica e il Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni culturali dell’Università di Trento hanno promosso nel marzo del 2005 un ciclo di Seminari, in cui scienziati e umanisti si sono confrontati su alcuni temi che caratterizzano oggi i rispettivi campi di indagine. Questo volume presenta i testi degli interventi, raccolti intorno alle parole-chiave e alle costellazioni problematiche che hanno caratterizzato i lavori. Viene così documentata la fecondità, insieme alle oggettive difficoltà, di un percorso di ricerca a più voci, sempre stimolante e fecondo di implicazioni teoretiche.

99. ARABS
a cura di Paolo Gatti, 2007, 122 pp., ISBN 978-88-8443-176-9, € 22,00.

Edizione critica, traduzione e commento dell’Arabs, poemetto latino in distici elegiaci del XIII secolo. Si tratta del rifacimento in versi di due exempla sull’amicizia tratti dalla Disciplina clericalis di Pietro Alfonsi.

100. Charles Bauter, LA RODOMONTADE,
texte établi, annoté et présenté par Laura Rescia, 2007, 186 pp., ISBN 978-88-8443-196-7, € 15,00.

«Rodomonte che racchiude in sé lo spirito sfaccettato del poema, la sua sonora baldanza, la sua melanconia, la sua inesausta riserva di energie, s’accommiata, avvitandosi in una lenta spirale verso il buio Acheronte del silenzio» (I. Calvino).
C’est au début du XVIIe siècle que Charles Bauter, dramaturge parisien méconnu, redonne la parole au personnage le plus gaillard, mais aussi le plus pathétique de l’épopée ariostesque, dans la tragédie que nous présentons ici.
Suivant les modèles de Pietro Aretino, déjà imité par Philippe Desportes, et de Robert Garnier, Bauter met en scène l’amour contrasté qui unit Roger et Bradamante, le duel entre Roger et Rodomont, la mort et la descente aux Enfers du colosse païen, sa lutte pour conquérir le Royaume des Morts. Mais, une fois de plus, la puissance de l’Amour triomphera de lui, le laissant livré à son destin d’errance malheureuse.
Héritier de la tradition chevaleresque, le Rodomont de Charles Bauter est un héros dramatique en pleine métamorphose: soumis à l’influence de la Commedia dell’Arte, il prendra bientôt les traits du Matamore cornélien. Le déplacement des héros de l’Orlando Furioso sur les scènes européennes aux XVIe et XVIIe siècles est un phénomène de contamination des genres, et d’influences entre les littératures, dont cette pièce témoigne, montrant ainsi le goût pour la réécriture et la continuation des aventures ariostesques.

101. Walter Nardon, LA PARTE E L’INTERO. L’EREDITÀ DEL ROMANZO IN GIANNI CELATI E MILAN KUNDERA,
2007, 300 pp., ISBN 978-88-8443-178-3, € 23,00.

Quando la tradizione del romanzo diventa oggetto di studio e di riflessione critica per gli stessi autori – come nel caso di Gianni Celati e di Milan Kundera – il risultato può giungere a integrare gli scenari prodotti dalla storia letteraria e dalla critica teorica. In questi casi la poetica storica degli autori sembra tornare a muovere l’indirizzo degli studi del fenomeno letterario – come ha scritto Lakis Proguidis – «dal desiderio (di scrivere o di leggere) al piacere dell’opera finita (piacere che si prova nello scriverla come nell’ammirarla)». Le due letture della tradizione del romanzo prese in esame in questo libro, considerate sia per quanto concerne l’aspetto saggistico che per il modo in cui emergono dalla produzione narrativa degli autori, si traducono in due genealogie del romanzo ad un tempo personali e immaginarie, due genealogie che illuminano i caratteri principali di questo genere e che ne identificano a loro modo alcune costanti. In questa prospettiva, nonostante i grandi risultati raggiunti, il XIX secolo non è affatto da considerare il periodo più luminoso nella storia del romanzo, ma al contrario una fase di impoverimento delle sue possibilità formali. La presenza di queste opzioni estetiche, di una marcata linea di continuità segnata dall’opera dei propri predecessori offre nell’opera di Kundera e di Celati un’immagine dinamica e persuasiva della tradizione di questo genere. Del resto, è nell’ambito concreto, quotidiano di una pratica narrativa che l’arte letteraria può valutare davvero l’eredità del romanzo: nelle sue continue riformulazioni. Un’eredità multiforme, a volte «denigrata», impoverita che non si può accettare senza discutere.

102. Carlo Brentari, LA NASCITA DELLA COSCIENZA SIMBOLICA. L’ANTROPOLOGIA FILOSOFICA DI SUSANNE LANGER,
2007, 280 pp. ISBN 978-88-8443-179-0, € 23,00.

Questo volume si propone di esplorare il nucleo fondamentale della concezione filosofico-antropologica di Susanne Langer: la nascita della coscienza simbolica nella filogenesi della specie umana. Langer intende per coscienza simbolica l’organizzazione mentale basata su rappresentazioni simboliche e strumenti linguistici; tale organizzazione dischiude all’uomo inaudite possibilità di esperienza e lo differenzia qualitativamente dagli altri animali. La coscienza simbolica è dunque un’innovazione evolutiva che, pur genealogicamente connessa alla configurazione vitale dell’animale, non è però riducibile a essa. Non a caso in Langer l’utilizzo delle categorie evolutive tradizionali è accompagnato da un profondo bisogno di riformularle per renderle più adeguate alla specificità dell’uomo. Se l’approccio antropologico di Langer è quindi principalmente cognitivo, va sottolineato però che i problemi affrontati non possono non portare a frequenti sconfinamenti nella psicoanalisi, nella psicologia e nell’etica. A questo proposito, l’autore dedica particolare attenzione alla ricostruzione langeriana dello sviluppo culturale dell’uomo e alla preoccupazione dell’autrice per l’eccessiva logicizzazione e per lo spietato disincantamento che sono propri della moderna visione del mondo.

103. Omar Brino, L’ARCHITETTONICA DELLA MORALE. TEORIA E STORIA DELL’ETICA NELLE GRUNDLINIEN DI SCHLEIERMACHER,
2007, 416 pp., ISBN 978-88-8443-197-4, € 20,00.

Wilhelm Dilthey considerava le Grundlinien einer Kritik der bisherigen Sittenlehre (Lineamenti di una critica della dottrina morale finora avutasi), pubblicate da Schleiermacher nel 1803, «il più importante contributo critico nella storia della dottrina morale»; Rudolf Haym vi vedeva l’«inizio di una nuova epoca per la scienza etica». Studiosi più recenti hanno ribadito il valore dell’opera, definendola tra l’altro «uno dei libri di etica più importanti del pensiero classico tedesco» (C. Cesa) e «lavoro chiave» nel percorso del suo autore (E. Herms). Nonostante queste e altre lusinghiere valutazioni, le Grundlinien restano un’opera ancora singolarmente poco studiata in un contesto che vede al contrario un notevole interesse internazionale per la filosofia di Schleiermacher in generale e per la sua etica in particolare. Questo libro, facendo ricorso alla recente edizione critica delle Grundlinien (2002), cerca di inserire tale opera nel quadro delle dottrine morali del suo tempo e del suo autore, indagando in particolare l’interpretazione complessiva della storia dell’etica che vi emerge, a partire dalla quale acquistano pieno significato i ricchi confronti teorici di Schleiermacher con autori antichi (Socrate, Platone, Aristotele, Cirenaici, Stoici, Epicurei), moderni (Spinoza, gli Illuministi inglesi, francesi e tedeschi, Kant) e della sua generazione (Fichte, Schelling, Hegel).

104. AMMINISTRARE UN IMPERO: ROMA E LE SUE PROVINCE,
a cura di Anselmo Baroni, 2007, 224 pp., ISBN 978-88-8443-236-0, € 20,00.

Il volume raccoglie i contributi presentati alla prima giornata di studio su ‘Amministrare un impero’ tenutasi a Trento il 28 aprile 2005. Studiosi di varia provenienza e formazione culturale si confrontano con aspetti importanti del sistema imperiale romano, dall’esistenza o meno di uno stato burocratico alle attività tipiche dell’imperatore at work, dalla possibilità di applicare all’impero il modello dello stato giudiziale alle funzioni del governatore provinciale, alla natura della vita politica nelle città greche del mondo romano.

105. NARRAZIONE E STORIA TRA ITALIA E SPAGNA NEL SEICENTO,
a cura di Clizia Carminati e Valentina Nider, 2007, 486 pp., ISBN 978-88-8443-206-3, € 20,00.

Gli studi qui raccolti testimoniano la vitalità e la molteplicità degli approcci nell’indagine delle relazioni tra storia e retorica, storia e narrazione, racconto storico e racconto d’invenzione. Tali relazioni da sempre rappresentano un nodo centrale nel dibattito degli storici: ad essere discussa è la nozione di “verità” nel metodo storiografico, messa in pericolo dal relativismo e dallo scetticismo che derivano dall’accento posto da Hayden White e dalla sua scuola sulle caratteristiche narrative e finzionali del racconto storico. Entro questo quadro, uno studio dell’intreccio tra storia e narrazione nell’ambito della cultura secentesca europea si è rivelato quanto mai necessario, non solo e non tanto perché sinora tale ambito è stato poco indagato, ma perché in quei decenni la storiografia e la letteratura mutano, spesso delimitandosi a vicenda, nella ricerca di una sistemazione teorica diversa da quella rinascimentale e di una nuova relazione con la realtà. Così, in quella stagione, ancora al di qua dell’affermazione della storiografia erudita, è parso di trovare le radici di un dibattito vivo ancor oggi. A contributi di carattere generale sulla narrativa secentesca italiana e spagnola si è deciso di affiancare saggi che a un valore metodologicamente esemplare aggiungano un’indagine minuta di problemi, autori, testi particolari, nella convinzione che occorra mantenere nei limiti debiti le formule generalizzanti e portare l’attenzione sui caratteri propri delle soluzioni di volta in volta escogitate per stabilire il rapporto tra storia e narrazione e tra storia e finzione, sempre allargando lo sguardo dal singolo testo a quell’orizzonte che occorre per meglio intenderlo nella sua storicità.

106. Italo Michele Battafarano, MIT LUTHER ODER GOETHE IN ITALIEN IRRITATION UND SEHNSUCHT DER DEUTSCHEN,
2007, 174 pp., ISBN 978-88-8443-199-8, € 20,00.

Im reichen Italien-Schrifttum der Neuzeit lassen sich zwei große Gestalten isolieren, weil sie in unterschiedlicher Weise zur Formierung der Italien-Bildlichkeit im deutschen Kulturraum entscheidend beitrugen: Martin Luther und Johann Wolfgang von Goethe. Auf Martin Luther geht die kritisch-zersetzende Interpretationsmethode der Italien-Erfahrung seiner Landsleute zurück. Er stilisierte in den späteren Tischreden für seine ihn befragenden Anhänger seinen dreimonatigen Rom-Aufenthalt in jungen Jahren (1510-1511) nachträglich zu einer für die Reformation entscheidenden Erfahrung, indem er Italien und speziell Rom als Residenz des Antichristen beschrieb, wo nicht christlicher Glaube, sondern Aberglaube und sittlicher Verfall herrsche.
Anders reflektierte Goethe über das von seinem Vater positiv tradierte Italien-Bild, das er selbst in einem langen Aufenthalt zwischen September 1786 und Mai 1788 verifizierte und erst nach dreißig Jahren in literarischer Form zu gestalten begann. Bis zum Ende seines Lebens hörte er nie mehr auf, darüber zu reflektieren, wie anders er geworden war, seitdem er Italien als Arkadien und die Sehnsucht danach stets als geistige Lebenskraft erlebt hatte. Diese an zwei der herausragendsten Gestalten der deutschen Kulturgeschichte fixierbare Polarität in der deutschen Literatur macht besonders deutlich, wie präsent Italien in der Bildlichkeit der Deutschen war und immer noch ist.
Scheda

107. EPIGRAFIA DELLE ALPI. BILANCI E PROSPETTIVE
a cura di Elvira Migliario e Anselmo Baroni, 2007, 374 pp., ISBN 978-88-8443-223-0, € 23,00.

I lavori qui raccolti – opera di alcuni dei maggiori specialisti del settore – rispondono all’esigenza di delineare lo stato attuale della ricerca antichistica sulle Alpi, presentando un panorama completo dei numerosi studi originati dal recente ed enorme incremento delle evidenze archeologico-epigrafiche provenienti dalle aree alpine, prealpine e transalpine. I vari contributi permettono di valutare sistematicamente e comparativamente le testimonianze epigrafiche considerate, che a fronte della complessiva scarsità delle fonti storiografico-letterarie sulle Alpi antiche costituiscono gli strumenti primari della ricostruzione storica, e concorrono a tracciare un quadro generale della storia delle Alpi come parte integrante e integrata della ‘grande’ storia dell’impero.

108. SARTRE E LA FILOSOFIA DEL SUO TEMPO
a cura di Nestore Pirillo, 2008, 508 pp., ISBN 978-88-8443-244-5, € 25,00.

Espressione peculiare dell’apocalisse moderna, l’opera di Sartre si rivela, al sorgere del nuovo secolo, tanto più interessante quanto più è indagata nel quadro storico europeo e italiano della “filosofia della crisi”. Negli anni centrali del Novecento l’autore pone il problema della morale, della letteratura e della storia, aldilà di un orizzonte antropocentrico, idealistico e naturalistico. Nella coscienza filosofica fa capolino il crollo dell’ideale giudaicocristiano della natura umana.
Il convegno internazionale Sartre e la filosofia del suo tempo si è tenuto in occasione del centenario della nascita del filosofo e scrittore francese. All’iniziativa hanno partecipato studiosi provenienti dalle Università di Firenze, di Palermo, di Pisa, di Roma, di Salerno, di Trento, di Verona, dall’Università Federico II di Napoli, dalla Sorbona di Parigi, da Berlino, dall’Università di Vienna, dall’École Normale Supérieure de Lyon, dall’Università di Grenoble, dall’Università di Poitiers.

109. FINZIONE E DOCUMENTO NEL ROMANZO
a cura di Massimo Rizzante, Walter Nardon, Stefano Zangrando, 2008, 236 pp., ISBN 978-88-8443-247-6, € 20,00.

Perché il «documento» concorre in misura sempre più invasiva nella creazione? Un tempo non molto lontano il romanzo inglobava il saggio. Oggi sembra avvenire il contrario: è il saggio che ingloba il romanzo. Ciò dipende dal fatto che la nostra percezione fantastica si sta sempre più indebolendo, o meglio, è sempre più oppressa e sterilizzata dalla percezione documentaria dei fatti e delle informazioni tanto che non riusciamo più a concepire un romanzo come un luogo ludico, una finzione? La serietà dei fatti ha vinto sulla non serietà dell’arte? È per questa ragione che gli scrittori oggi preferiscono quello che Salman Rushdie chiama il «saggio narrativo», quando non si dedicano con accanimento al reportage, all’inchiesta, al racconto di viaggio? Siamo poi davvero sicuri che un reportage, un racconto diretto dei fatti, ci dica di più sulla realtà di quanto possa fare un romanzo? Queste e altre domande si rincorrono e si richiamano nei testi qui raccolti, dando vita a un dialogo a distanza su uno dei temi fondamentali della creazione letteraria dei nostri anni, tema che è stato il fulcro del primo anno di attività del Seminario Internazionale sul Romanzo tenutosi presso il Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici dell’Università degli Studi di Trento e che ha visto la partecipazione da novembre 2006 a maggio 2007 di alcuni tra i più importanti scrittori italiani ed europei, fra i quali Eraldo Affinati, Gianni Celati, Antonio Moresco, Giacomo Sartori, Ornela Vorpsi, Bozidar Stanisi, e Ingo Schulze.

110. QUANDO LA VOCAZIONE SI FA FORMAZIONE - Atti del Convegno in memoria di Franco Bertoldi
a cura di Olga Bombardelli, Gino Dalle Fratte, 2008, 196 pp., ISBN 978-88-8443-252-0, € 15,00.

Il presente volume raccoglie le relazioni e gli interventi al Convegno Nazionale Quando la vocazione si fa formazione, tenutosi in ricordo del professor Franco Bertoldi, fondatore della Cattedra di Pedagogia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. L’incontro è stato costituito da un susseguirsi di riflessioni di colleghi, allievi ed amici, riferiti ai tempi ed ai luoghi della sua vita: la scuola, l’università, le istituzioni, la cultura, il giornalismo, la fede. Sono stati sottolineati l’intenso e proficuo lavoro ed una tensione mai spenta al conoscere che hanno caratterizzato la vita professionale di Bertoldi. Nel volume si fa riferimento costante alla sua attività poliedrica, ai temi che egli ebbe occasione di affrontare, con l’intento di mantenere vivi il suo pensiero ed i suoi insegnamenti.

111. Jan W. Wos, PER LA STORIA DELLE RELAZIONI ITALO-POLACCHE NEL NOVECENTO
2008, 144 pp., ISBN 978-88-8443-273-5, € 10,00.

Il volume contiene sei saggi, che illustrano diversi aspetti dei rapporti fra Italia e Polonia nel XX secolo. Essi riguardano lo studioso di araldica Francesco Foucault di Daugnon e la sua opera sugli italiani in Polonia, le travagliate vicende della nascita del Pontificio Istituto Polacco di Roma, l’attività del principe Adam Stefan Sapieha alla corte pontificia, il generale Wladyslaw Anders e la partecipazione del II Corpo d’Armata dell’esercito polacco alla battaglia di Montecassino, il cardinale Stefan Wyszynski come precursore della Ostpolitik vaticana e infine la figura dello scrittore Jaroslaw Iwaszkiewicz in rapporto all’Italia.
Jan W. Wos, nato a Varsavia nel 1939, dove ha compiuto gli studi universitari presso la Facoltà di Filosofia, perfezionandosi poi a Milano, Louvain, Pisa, Napoli, Firenze, Bonn e Heidelberg, ha al centro dei suoi interessi la storia della Chiesa nel tardo medioevo e nel Cinquecento con particolare riguardo ai rapporti fra Italia e Polonia. Dal 1976 ha insegnato Storia Medioevale dell’Europa Orientale all’Università di Pisa e dal 1987 è docente di Storia dell’Europa Orientale presso l’Università di Trento.

112. Herwig Wolfram, ORIGO. RICERCA DELL'ORIGINE E DELL'IDENTITÀ NELL'ALTO MEDIOEVO
2008, 116 pp., ISBN 978-88-8443-275-9, € 12,00.

Il volume raccoglie il testo di una conferenza tenuta da Herwig Wolfram nel maggio del 2008 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e un’intervista nella quale lo storico austriaco ricostruisce il suo percorso storiografico. In ambedue questi scritti egli pone in risalto l’aspetto dinamico delle identità etniche altomedievali e chiarisce alcuni aspetti centrali delle sue ricerche. In particolare si sofferma sul rapporto tra etnia e territorio, sulla ricostruzione genealogica del passato (individuale e collettivo) e sul mutamento della individuazione delle origini in base al contesto storico e all’utilità del presente.

113. Italo Michele Battafarano, Hildegard Eilert, PROBLEME DER GRIMELSHAUSEN-BIBLIOGRAPHIE
2008, 260 pp., ISBN 978-88-8443-278-0, € 20,00.

Der Band ist als Prolegomena zu einer Neuedition der Grimmelshausen-Bibliographie zu verstehen. Er behandelt die Fragen nach der Autorschaft, Authentizität und Autorisierung der Schriften von Grimmelshausen und überprüft die Möglichkeit einer Zuschreibung mancher bis heute als umstritten geltenden Schriften, speziell der Kalender. Der Beziehung des Autors zu seinen Verlegern gilt daher eine besondere Aufmerksamkeit, weil Archiv- und Bibliotheksfunde, die erst in der letzten Zeit ans Licht gekommen sind, neue Forschungsperspektiven eröffnen. Abgerundet wird der Band durch Einzelanalysen von bisher unbekannten Rezeptionszeugnissen (Zöllner, Kraus, Kalender 1944) sowie durch eine detaillierte Beschreibung der Simplicissimus-Editionen bei Schaffstein (1906-1971).
Scheda

114. ARCHIVI E COMUNITÀ TRA MEDIOEVO ED ETÀ MODERNA
a cura di Attilio Bartoli Langeli, Andrea Giorgi, Stefano Moscadelli, 2009, 610 pp., ISBN 978-88-8443-279-7, € 25,00.

Si va in archivio per conoscere cose nuove del passato. Il fatto ‘archivio’ è inteso in prima battuta come deposito di fonti, come raccolta di documenti, come sede potenziale di dati storici da sfruttare: l’archivio, insomma, come ‘fonte per la storia’ del soggetto che l’ha prodotto. Ma l’archivio è anche una fonte, è anche un documento, è anche storia. Esso risulta da una prassi, da un comportamento che fa parte organica dell’istituzione che gli ha dato luogo, concorre a costituirne il profilo. La stessa impostazione ‘storica’ dell’archivistica moderna aiuta a definire il concetto dell’archivio come fonte, quando insiste sul vincolo tra l’archivio e il soggetto titolare. Tutto ciò funziona perfettamente a condizione che il ‘soggetto’ sia lo Stato, uno stato. Sappiamo invece che di soggetti archivistici non statuali ce ne sono a bizzeffe, lungo un arco amplissimo di casi: una istituzione o un individuo, una persona pubblica o una persona privata. Subentra a questo punto un’altra lezione, quella della diplomatica, in particolare la diplomatica del documento comunale: una diplomatica delle istituzioni politiche intermedie, in grado di rompere la dicotomia canonica tra la documentazione cancelleresca pura e la documentazione notarile pura, mettendo in evidenza una fascia documentaria anch’essa intermedia, dinamicissima e ricca di variazioni nello spazio e nel tempo, riflettente i mutevoli rapporti tra istituzioni e notariato, tra forme politiche e forme documentarie. Le comunità locali e gli enti collettivi costituiscono un ottimo banco di prova per verificare le prospettive di ricerca che si son dette. Tali entità ricevono carattere pubblico dall’esser comprese e incardinate in una struttura superiore, statuale; ma sono dotate – lo dimostrano, tautologicamente, i loro archivi – di una configurazione e autonomia proprie, più o meno complessa la prima, più o meno ampia la seconda. Si leggerà, quindi, la discussione condotta per delimitare il campo ‘centri minori’. Un problema storiografico impegnativo, che in altri tempi sarebbe andato sotto il nome di microstoria. Come riconoscere e gerarchizzare i centri minori? Non c’è dubbio: in base ai loro caratteri strutturali: politici, economici, demici. Ebbene, proprio l’analisi interna dimostra che i meccanismi documentari e archivistici contribuiscono, a loro volta e vicendevolmente, a identificare la natura, misura, consistenza delle comunità locali. Non si tratta soltanto di un parametro di conoscibilità. La produzione scritta dei luoghi fa parte organica del loro profilo storico.

115. Adriana Anastasia, RITRATTO DI ERASMO. UN’OPERA RADIOFONICA DI BRUNO MADERNA
2009, 154 pp., ISBN 978-88-8443-280-3, € 15,00.

Bruno Maderna, assieme a Luciano Berio, è il musicista che ha fondato lo Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano e che ha maggiormente contribuito alla nascita dell’arte radiofonica italiana.
In questo scritto viene presentata l’analisi di uno dei radiodrammi meno noti di Maderna, Ritratto di Erasmo, opera composta nel 1969 per la partecipazione al prestigioso Prix Italia: questa produzione radiofonica è di grande interesse, sia per l’originalità dell’invenzione, sia per l’importanza che essa riveste nel contesto di uno dei momenti più fertili della cultura italiana del secondo Novecento. Ritratto di Erasmo è inoltre il solo radiodramma di cui Maderna risulta essere l’autore del testo, della regia radiofonica e delle musiche, prodotte con gli strumenti tradizionali e con gli effetti messi a disposizione dai mezzi dell’elettronica.
I risultati della ricerca che vengono presentati derivano, oltre che dalla esigua bibliografia disponibile, da un’analisi attenta delle fonti dirette e indirette reperibili (appunti, interviste, accenni) e dal loro confronto con i contenuti letterari e musicali del radiodramma. Con questo lavoro si intende perciò apportare un contributo per lo studio della produzione musicale di Maderna proponendo una metodologia di analisi musicologica, basata sui principi della filologia, specificamente diretta a questo genere di produzioni.

116. IL BIOS DEI FILOSOFI. DIALOGO A PIÙ VOCI SUL TIPO DI VITA PREFERIBILE
a cura di Fulvia de Luise, 2009, 184 pp., ISBN 978-88-8443-283-4, € 12,00.

Il volume raccoglie i contributi presentati nella giornata di studio tenutasi all’Università di Trento il 3 aprile 2008, sul tema “Il bios dei filosofi. Dialogo a più voci sul tipo di vita preferibile”.
Obiettivo della giornata è stato la messa a fuoco dei principali modelli di vita buona prodotti dai pensatori antichi nella prospettiva di una via filosofica alla felicità, e la discussione della loro presenza nel dibattito contemporaneo. Il volume riproduce la struttura dell’incontro, mettendo a disposizione le quattro relazioni tenute nella mattinata (corredate dai testi presentati e commentati dai relatori), e gli interventi del pomeriggio, parti di un’intensa discussione sull’attualità dell’argomento. Oggetto di rivisitazioni più recenti, rispetto a problematiche più note, come la socratica ‘cura di sé’ o l’ellenistica ‘arte della vita’, il tema del bios permette di guardare all’intero sviluppo della riflessione etica antica, come spazio di un dialogo, conflittuale ma continuo, sulla possibilità di dare forma all’esistenza.