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L’obiettivo del progetto è quello della traduzione e della pubblicazione di un’opera di Jacopo Aconcio, intellettuale di origine trentina, ma noto in tutta Europa per i suoi scritti di logica e di religione, l’Ars muniendorum oppidorum, redatta approssimativamente nel 1558, e creduta finora perduta. Il Prof. Stephen Johnston ha ritrovato di recente nei Petworth House Archives a Chichester in Inghilterra, il manoscritto MS HMC 143 di questo argomento in traduzione inglese dell’epoca, individuato con sicurezza come l’opera aconciana, e ha divulgato l’informazione su Internet augurandosi che gli studiosi non avrebbero perso l’opportunità di occuparsene. Lo studente Renato Giacomelli ne è venuto a conoscenza in seguito alle sue ricerche per la tesi specialistica ed è entrato in possesso del documento facendo pervenire una copia del manoscritto presso la Biblioteca comunale di Trento, che possiede tutti gli altri manoscritti aconciani. Da quel momento abbiamo cominciato a pensare a un’edizione critica dell’opera. Si tratta di uno scritto tecnico con una breve introduzione generale che presenta le tecniche di fortificazione che serviranno da base per il lavoro commissionato ad Aconcio dalla regina Elisabetta per le fortificazioni di Berwick intorno al 1564, durante il suo soggiorno in Inghilterra. Il testo presenta rilievo culturale generale per l’ampliamento che consente delle diverse sfaccettature della figura di Aconcio, vero intellettuale rinascimentale a tutto tondo, i cui interessi spaziano dalla logica alla filosofia della religione, alle scienze giuridiche a quelle storiche. Il progetto consiste anzitutto nella traduzione di un complesso manoscritto con annessi disegni, il che esige la collaborazione di diverse competenze specialistiche: quelle del conoscitore della scrittura e della lingua inglese dell’epoca e quella del conoscitore delle tecniche di fortificazione oltre naturalmente a quella dello studioso di Aconcio, che sa inserire queste nuove informazioni in un quadro generale significativo. Oltre a questo è necessaria ovviamente una introduzione generale che fornisca il senso dell’edizione e la presenti agli specialisti di cultura rinascimentale. Sappiamo dell’interesse internazionale per l’argomento anche per la recensione da poco apparsa sulla rivista internazionale Isis degli Atti del convegno su Aconcio tenuto a Trento nel 2003 e pubblicati in un volume della collana Labirinti. Attraverso contattti diretti con l’Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze, possibili per la presenza del dott. Meroi nel nostro Dipartimento, è la pubblicazione del lavoro è imminente presso la casa editrice Olschki. |