Il progetto intende rafforzare e migliorare la qualità della ricerca, della didattica e della terza missione di tutto il Dipartimento, in sinergia con gli obiettivi del PNR e del Progetto strategico di Ateneo. L’obiettivo principale del programma è la razionalizzazione dell’attuale assetto del Dipartimento, che renda possibile un ulteriore innalzamento del suo livello qualitativo, in continuità con il precedente Progetto di eccellenza (P.E.), che ha dato ottimi risultati. Questo significa consolidare (ed estendere alle aree 11 e 14) lo sviluppo e l’avanzamento della qualità della ricerca e della didattica di alta qualificazione ottenuto nel precedente P.E., in un progetto che rafforzi la reputazione internazionale del Dipartimento, ampliando stabilmente la rete delle collaborazioni con soggetti esterni, italiani e stranieri.
Per il raggiungimento di tale obiettivo si sono individuate cinque strutture strategiche di raccordo, denominate 'Sezioni', che mirano a rafforzare la cooperazione interna tra docenti, Laboratori e Centri. Le Sezioni lavoreranno intorno ad un tema centrale comune: “Reti e percorsi delle culture europee”. Un grande impegno strategico sarà profuso nel rafforzare la capacità di attrazione di nuovi fondi europei e nazionali attraverso bandi competitivi. A tale proposito si segnalano i due Progetti ERC acquisiti nel 2022, che presentano obiettivi e azioni perfettamente coerenti con il P.E. e pertanto contribuiranno in modo rilevante alla realizzazione del progetto. Il Dipartimento intende cofinanziare le azioni di ricerca e di didattica con fondi relativi al Progetto strategico, con fondi per l’internazionalizzazione e per le infrastrutture.
Le azioni programmate prevedono numerose iniziative (programma di visiting professor, summer e winter school, convegni, seminari e workshop rivolti anche ai due corsi di dottorato del Dipartimento, e pubblicazioni) all’interno di reti nazionali e internazionali.

Di seguito si riportano le declaratorie delle cinque sezioni.

Confini e connessioni

La Sezione intende indagare le dinamiche delle culture europee, implementando la linea del precedente P.E. e mettendo al centro forme, modelli e pratiche di scambi, di dialogo e negoziazione, di interazione e interconnessione tra aree/zone dello spazio europeo, dall’età antica a quella contemporanea, in ottica storica, storico-artistica e letteraria. Saranno privilegiati i seguenti nuclei tematici: il modello federativo tra entità statuali confinanti; le forme di costruzione, controllo e gestione degli spazi territoriali di confine; i rapporti interetnici, le reti sociali, le forme di cooperazione internazionali; la mobilità transfrontaliera e i fenomeni migratori; gli itinerari delle informazioni, dei modelli e delle reti culturali; la circolazione delle idee figurative, degli artisti e delle opere.

Codificazioni, transizioni e contaminazioni

La Sezione si concentra sul rapporto tra fenomeni di persistenza e di cambiamento nelle dinamiche di circolazione di testi, opere d’arte, stili e concetti che hanno definito la fisionomia culturale europea, sia attraverso i percorsi fisici e intellettuali di persone e cose, sia attraverso la codificazione di linguaggi condivisi e le reciproche influenze e contaminazioni. Tali fenomeni saranno indagati su un ampio arco cronologico, dall’antichità classica fino al contemporaneo, e da molteplici prospettive (filologico-letteraria, storico-artistica, musicologica, storico-filosofica), con una specifica attenzione agli aspetti di ibridazione tra forme e generi e all’eredità culturale come strumento di (de)costruzione identitaria.

Memorie e innovazioni

La Sezione si propone di indagare i processi di formazione delle memorie, di innovazione tecnologica, di eredità delle tradizioni che hanno caratterizzato le diverse culture europee; in primo luogo nelle loro risultanze archeologiche (in stretta sinergia con le scienze archeometriche, al fine anche di identificare i fattori di crisi e i cambiamenti sociali, i mutamenti climatici, le disponibilità di materie prime, gli accessi a fonti di energia), ma anche storiche, storico-artistiche e storico-letterarie. Centrale sarà il tema della tecnica, considerata non come procedimento svincolato dal pensiero, bensì come questione culturale che disegna e forgia le identità e le alterità.

Tradizioni, migrazioni e traduzioni

La Sezione federa principalmente tre ambiti: linguistico, critico-letterario, traduttologico. Si intendono potenziare le attività di ricerca dei laboratori e dei centri su: lingua della didattica, multilinguismo, romanzo, poesia, traduzione e teatro. La ricerca verte sulla lingua e la comunicazione dell’insegnamento disciplinare a scuola e all’università, sul multilinguismo e la necessità di una formazione interculturale e di una comunicazione accademica in diverse lingue e culture, sul nesso tradizione-migrazione-traduzione, studiando la memoria storica e culturale, la trasmissione di testi, i passaggi e sconfinamenti tra culture e lingue, la traduzione letteraria e interculturale nell’ambito europeo, anche in relazione con contesti americani e asiatici.

Conflitti e riparazioni

Dopo ogni conflitto, la storia dell’umanità è ripartita dalle macerie per riparare i danni e le fratture, progettando la ricomposizione dei rapporti di convivenza e di equilibrio, sociali e individuali. La Sezione esamina tali processi nelle culture europee e nelle relazioni tra l’Europa e il resto del mondo, in particolare:

  1. le crisi socio-politiche prodottesi nello spazio europeo dall’età antica a quella contemporanea e le rinascite storicamente progettate;
  2. le controversie delle interpretazioni scientifico-filosofiche e i conflitti ermeneutico-religiosi, nonché la loro ricomposizione mediante la riflessione teorica sul conflitto, la filosofia della parola, del dialogo e del linguaggio.