1. Renato Dionisi. L’OPERA ATTRAVERSO LO STUDIO CRITICO DELLE FONTI
a cura di Salvatore de Salvo Fattor e Marina Rossi, 2011, 202 pp., ISBN 978-88-8443-393-0, € 12,00
Il volume raccoglie gli atti della Giornata di Studi dedicata alla figura e all’opera del compositore e didatta Renato Dionisi, tenutasi all’Università di Trento il 19 novembre 2010 nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita e il decennale della morte. Il progetto di valorizzazione del prezioso lascito culturale, perseguito attraverso una sistematica indagine critica e musicologica, comprende l’edizione on line del catalogo delle opere di Renato Dionisi: http://musiclab.lett.unitn.it.
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2. FRANCESCO MILIZIA E IL TEATRO DEL SUO TEMPO. ARCHITETTURA, MUSICA, SCENA, ACUSTICA
a cura di Marco Russo, 2011, 204 pp., ISBN 978-88-8443-396-1, € 12,00
Francesco Milizia è stato uno dei più importanti teorici italiani dell’Architettura del Settecento. Fra i numerosi scritti dello studioso spicca, per l’originalità e per le implicazioni che comporta, il trattato Del teatro (1771), che si inserisce nella lunga tradizione di interventi tesi ad emendare i vizi e le incongruenze del teatro settecentesco. Questo volume affronta la discussione dei contenuti del trattato nella consapevolezza di come il suo lascito teorico risulti assai ricco di riferimenti culturali e significative ricadute nella prassi artistica.

3. Sergio Fabio Berardini, ETHOS PRESENZA STORIA. LA RICERCA FILOSOFICA DI ERNESTO DE MARTINO
2013, 434 pp., ISBN 978-88-8443-468-5, € 10,00
Sergio Fabio Berardini ha scelto di concentrare il proprio interesse scientifico sul versante squisitamente antropologico del pensiero di De Martino, sottoponendo ad un esame accurato e penetrante la nozione di “ethos trascendentale del trascendimento”: «ethos specificamente e universalmente umano che è trascendimento della vita secondo valorizzazioni comunitarie e tendenzialmente intersoggettive». Si tratta di una nozione-chiave, ricca d’implicazioni di estrema importanza, senza la quale l’intero ‘edificio’ costruito da De Martino risulta inafferrabile nella sua effettiva complessità: per metterne a fuoco il significato d’insieme e le molteplici sfaccettature, Berardini si è addentrato con perizia nell’analisi delle moderne correnti filosofiche europee e italiane. Il risultato è un quadro affascinante, di notevole pregio, sostenuto da una scrittura elegante, immune da tecnicismi gratuiti, dal quale affiora l’originalità del pensiero demartiniano. (Dalla Prefazione di Marcello Massenzio.)
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4. Alessandro Salvador, LA GUERRA IN TEMPO DI PACE. GLI EX COMBATTENTI E LA POLITICA NELLA REPUBBLICA DI WEIMAR
2013, 192 pp., ISBN 978-88-8443-479-1, € 12,00
All’indomani della Grande Guerra, nella Germania, sconfitta e sconvolta da eventi rivoluzionari, il collasso dello Stato imperiale lasciò il posto a un sistema democratico instabile. Gli ex combattenti ritennero loro diritto, e loro dovere, impegnarsi in prima persona per realizzare uno Stato nuovo, che fosse fondato sull’esperienza della guerra e della tradizione tedesca. Questo libro ripercorre l’evoluzione politica degli ex combattenti riuniti nello Stahlhelm Bund der Frontsoldaten. Costituitosi come organizzazione di veterani, lo Stahlhelm sviluppò un proprio programma e intervenne attivamente nella vita politica della Germania interbellica rappresentando un’alternativa conservatrice al nascente nazionalsocialismo, dal quale, dopo anni di contrastati rapporti, venne inesorabilmente assorbito.

5. Michele Pancheri, PENSARE ‘AI MARGINI’. ESCATOLOGIA, ECCLESIOLOGIA E POLITICA NELL’ITINERARIO DI ERIK PETERSON
2013, 390 pp., ISBN 978-88-8443-502-6, € 12,00
La figura e l’opera del teologo e filosofo amburghese Erik Peterson (1890-1960) sono rimaste per decenni una referenza ignota ai più, nonostante la non trascurabile influenza esercitata dall’autore sui nomi di spicco dell’intellighenzia tedesca e teologica del Novecento. Solamente negli ultimi anni, grazie alla scrupolosa ricerca della teologa Barbara Nichtweiss, curatrice della collana degli Ausgewählte Schriften peterso¬niani, e alla fioritura di una serie di fortunati simposi internazionali, si è ridestato l’interesse accademico e speculativo nei confronti di questo personaggio. Il presente studio si propone di indagare e problematizzare la sezione teologico-politica del pensare petersoniano, investigandone i presupposti escatologici ed ecclesiologici, i retroscena storici ed esistenziali, la eco scientifica e le implicite risorse teoretiche. Ridisegnando sensibilmente le piste interpretative tradizionali e leggendo trasversalmente scritti editi e materiali del ponderoso lascito, ci si addentra progressivamente nelle pieghe di una riflessione e di una personalità profondamente anticonformiste; si prende confidenza con un pensare ‘ai margini’ alimentato da una sotterranea tensione ambivalente che, pur prestando talvolta il fianco all’ambiguità, rappresenta l’intima risorsa del patrimonio intellettuale di questo autore.

6. Enrica Ballarè, CASA ROSMINI E ROVERETO. NOTE DAL PASSATO PENSANDO A UN MUSEO FUTURO
2014, 280 pp., ISBN 978-88-8443-540-8, € 12,00
Casa Rosmini è, prima di tutto, testimone di esperienza. Se ciò vale in generale nel momento stesso in cui si ponga l’ipotesi di una casa-museo, sarà ancor più determinante se si tratta – come nel nostro caso – di una ‘casa-luogo di pensiero’: filosofico, storico, sociale, religioso. Senza alcuna pretesa esaustiva il saggio si propone di raccogliere una serie di dati, in parte noti e in parte non ancora, al fine di tracciare una mappa ricognitiva del patrimonio di Casa Rosmini, di riconoscerne caratteri e valenze, di proporne una sistematizzazione. Si vogliono così prendere in considerazione come unico insieme la casa, la sua storia, i suoi personaggi, le sue raccolte. Nuove considerazioni si volgono a fornire una chiave di lettura riferita a quanto lo stato attuale degli studi ci consegna. Tale chiave interpretativa non è fine a se stessa, ma sottende un principio: la conoscenza dell’edificio e del suo patrimonio permette di immaginare un futuro per l’uno e l’altro, fermi restando i limiti dati dalla realtà.
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7. ROSMINI E L’ECONOMIA
a cura di Francesco Ghia e Paolo Marangon, 2015, 308 pp., ISBN 978-88-8443-612-2, € 12,00
Un certo stupore accompagna spesso la scoperta o, più precisamente, la periodica riscoperta che Antonio Rosmini non fu solo un eminente filosofo nei campi della metafisica e dell’etica, del diritto e della politica, dell’antropologia e della pedagogia, ma anche uno statistico e un economista. Eppure le fonti non lasciano dubbi e in questo volume un ricco ventaglio di contributi, presentati nell’ambito di un convegno internazionale promosso dal Centro di Studi e Ricerche «Antonio Rosmini» dell’Università di Trento, lo dimostra con inequivocabile chiarezza. La prima parte è volta a ricostruire in senso genetico la ‘biografia dell’opera economica’ di Rosmini, mentre la seconda riguarda l’intrecciarsi dei temi economici con altri più direttamente connessi con il nucleo della speculazione del Roveretano. Chiudono il libro alcuni significativi confronti: con il patrimonialismo di von Haller, il socialismo di Saint-Simon, il comunismo di Marx e il liberismo di von Hayek.
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8. BÜCHNER ARTISTA POLITICO
a cura di Enrico Piergiacomi e Sandra Pietrini, 2015, 200 pp., ISBN 978-88-8443-631-3, € 12,00
La breve ma intensa vita di Georg Büchner cominciò da aspirante rivoluzionario della Società per i diritti dell’uomo per concludersi con la scrittura di tre drammi (La morte di Danton, Leonce e Lena, Woyzeck) e di una novella incompiuta (Lenz). Questa svolta estetica è forse da interpretare come un abbandono delle originarie istanze politiche? O la si deve invece concepire come un modo per continuare la lotta rivoluzionaria? Il presente volume pone all’attenzione del lettore la questione, raccogliendo alcune considerazioni sul pensiero politico dell’autore e sulle sue ricadute estetiche. Frutto di una giornata di studi dedicata all’argomento e di una convergenza di competenze, il volume affianca ai saggi di studiosi internazionali alcuni interventi di artisti teatrali. Al di là delle articolate sfaccettature del pensiero politico di Büchner, associato a una provocatoria originalità drammatica e in precario equilibrio fra pessimismo e determinazione, ciò che emerge è soprattutto la sua appassionata sincerità e combattività. Come si evince dal suo epistolario privato, Büchner concepiva la sua attività di scrittore come un modo per combattere «con le parole e con gli atti» i nemici «del diritto e della sana ragione», ovunque ciò fosse possibile. Teatro, vita sociale e politica si intrecciano dunque nelle sue opere drammatiche, offrendoci spunti di riflessioni che illuminano anche il presente.
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9. Alberto Baggio, INCIVILIMENTO E STORIA NEL PENSIERO DI ANTONIO ROSMINI
2016, 458 pp., ISBN 978-88-8443-535-4, € 12,00
Il presente lavoro si propone di indagare il tema dell’incivilimento e della storia nella prospettiva filosofica di Antonio Rosmini. Il filosofo di Rovereto risponde alle moderne teorie dello stato di natura, del perfettismo, del socialismo, contrapponendo una antropologia rigorosamente filosofica. Egli ripropone nella modernità il tema del peccato originale come nodo fondamentale per comprendere l'uomo, il cittadino, il credente. A partire dalla teoria del ‘sintesismo delle tre forme dell’essere’ e dall’acquisizione filosofico-teologica dell’‘uomo come fondato in Cristo’, il saggio intende mostrare il senso ‘forte’ della tesi rosminiana secondo cui il cristianesimo è l’unico vero «incivilitore dei popoli». In questo modo il lettore viene condotto al pensiero della storia come ‘storia sacra’, come ‘storia della società teocratica’, motivo per cui la descrizione del suo «andamento» assumerà caratteri nuovi, non più riducibili ai termini politico-sociali.
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10. LEGITTIMAZIONE DEL POTERE, AUTORITÀ DELLA LEGGE: UN DIBATTITO ANTICO
a cura di Fulvia de Luise, 2016, 292 pp., ISBN 978-88-8443-636-8, € 12,00 (edizione cartacea esaurita)
Su che cosa si fonda l’autorità della legge? In base a quale principio una forma di potere, che è fonte normativa per chi è a essa sottoposto, viene considerata o dichiarata legittima? La riflessione dei Greci su questa questione nasce da una grave «crisi di sovranità»: una crisi che vede fiorire il pluralismo costituzionale delle poleis «in uno spazio definito da un sistema di assenze» (Vegetti). Privi di una fonte di autorità sacrale o tradizionale, i Greci argomentarono intorno alla questione del potere, scegliendo fonti diverse di legittimazione: il kratos (la forza), il plethos (la massa), l’episteme (la scienza), il nomos (la legge), l’arete (la virtù), la basileia (la sovranità costituita o sacralizzata).
Questo volume raccoglie i risultati del seminario di studio Legittimazione del potere, autorità della legge: un dibattito antico (Trento, 30 settembre-1 ottobre 2015). La trasversalità della questione imponeva l’uso di competenze molteplici nel campo del diritto, della storia, della filologia, della filosofia e della scienza politica. Creare l’occasione di un dialogo tra studiosi che operano abitualmente in campi di indagine distanti è stata l’ambizione più alta del progetto da cui nasce questo libro.
Il seminario e il volume che ne raccoglie gli atti sono stati realizzati con il supporto del Dipartimento di Lettere e Filosofia, del Dottorato di Ricerca Culture d’Europa e della Scuola di Dottorato in Studi Umanistici. L’intera iniziativa si è svolta in rapporto di ideale continuità con altri momenti di dialogo realizzati negli ultimi anni nelle sedi universitarie di Trento e di Torino: il Seminario di studio Ripensare i paradigmi del pensiero politico: gli antichi, i moderni e l’incertezza del presente (Trento 2011); il Convegno internazionale Nomothetes, Kybernetes e Dikastes (Torino 2013). Nel loro insieme, gli eventi e la fecondità di studi che ne è derivata sono semplicemente il risultato di un rapporto di collaborazione tra docenti «accomunati da due grandi passioni: l’amore per i classici e l’attrazione fatale per la politica» (Bovero).
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11. IL TEATRO PLATONICO DELLA VIRTÙ
a cura di Fulvia de Luise, 2017, 166 pp., ISBN 978-88-8443-722-8, € 12,00
La riflessione filosofica sulla virtù ha luogo e data di nascita nei dialoghi platonici, dove il confronto tra Socrate e i Sofisti viene messo in scena, contrapponendo ai maestri di una nuova e brillante forma di paideia il rigore intellettuale e morale del filosofo. A tirare i fili di quella che è a tutti gli effetti una rappresentazione teatrale troviamo il primo scrittore di filosofia della tradizione occidentale: tanto abile nel metterci davanti agli occhi la figura di Socrate come primo filosofo da oscurare il fatto che è lui l’artefice di questa straordinaria novità intellettuale, e da celare interamente le sue intenzioni di autore, la sua identità di pensatore. La tradizione interpretativa ha usato metodi diversi per penetrare nel senso della filosofia platonica, trovando spesso un ostacolo nella forma di scrittura scelta dall’autore per rappresentare la filosofia. Focalizzare l’attenzione su quella forma permette invece di cogliere aspetti non secondari delle intenzioni comunicative di Platone, che si avvale di ogni raffinatezza della mimesis poetica per rappresentare la filosofia come pratica drammatica e agonistica, nel vivo di quell’azione che è il dialogo.
Questo volume riproduce in gran parte un seminario di studio (Trento, 5 aprile 2016), realizzato nell’ambito di un progetto di «arricchimento dell’offerta formativa» finanziato dall’Ateneo di Trento nell’a.a. 2015-2016 e dedicato alla Storia della Filosofia antica. Vi hanno preso parte: Fulvia de Luise (Università di Trento), Michael Erler (Università di Würzburg), Andrea Capra (Università di Milano), Lidia Palumbo (Università di Napoli), Livio Rossetti (Università di Perugia), Manuela Valle (Università di Trento) Emidio Spinelli (Università di Roma) ed Enrico Piergiacomi (Università di Trento).
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12. DA ROSMINI A DE GASPERI. SPIRITUALITÀ E STORIA NEL TRENTINO ASBURGICO
a cura di Paolo Marangon e Marco Odorizzi, 2017, 340 pp., ISBN 978-88-8443-730-3, € 12,00
In questo volume è analizzato per la prima volta, attraverso un approccio biografico ad alcune grandi personalità, il rapporto tra spiritualità e storia nel Trentino asburgico. Definita la spiritualità come «vissuto religioso personale» e precisato il suo nesso con la storia intesa non solo come vicenda biografica ma anche come ambiente socio-culturale e scenario internazionale, il volume esamina una galleria di personaggi che hanno segnato in profondità la storia trentina dall’età napoleonica alla Grande Guerra: figure eminenti come Antonio Rosmini e Alcide De Gasperi; figure rappresentative della sensibilità prevalente del cattolicesimo trentino quali i vescovi Tschiderer o Endrici, ovvero i vicari Freinadimetz e Boghi o il canonico de Gentili; figure fortemente carismatiche, ma con un’influenza circoscritta, come Giovanni a Prato e Lorenzo Guetti nel campo cattolico oppure Antonio Piscel in quello socialista; infine figure di indubbio rilievo nazionale, ma marginali nel contesto locale quali Emilio Chiocchetti e Antonietta Giacomelli. Si tratta dunque di un approccio prosopografico alla storia della spiritualità in terra trentina: non un centone di medaglioni slegati gli uni dagli altri, bensì una selezione di figure a confronto, in dialogo e talora in conflitto. È proprio questo intreccio di relazioni e influssi reciproci che fa emergere un’immagine nuova, dinamica e plurale del Trentino asburgico e mette in luce le diverse «anime» che, in vario modo, l’hanno segnato e talora plasmato.
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13. Martino Bozza, LA CATEGORIA CRISTOLOGICA NELLO SVILUPPO DEL PENSIERO DI TEODORICO MORETTI-COSTANZI
2017, 276 pp., ISBN 978-88-8443-734-1, € 12,00
Martino Bozza, nella ricostruzione genetica del pensiero di Moretti-Costanzi, non manca mai di riconoscere, nel maturarsi del pensiero morettiano, i segni di una francescanità, di una ‘umbrietà’, costitutive ed originarie. In effetti è nel francescanesimo che il pensiero del maestro si è alimentato ed ha trovato estensione nel confronto decisivo con le questioni dell’ontologia e della metafisica contemporanea. Il filosofo umbro trovò subito il modo di sciogliere e risolvere in chiave cristiana il carabellesiano «problema teologico come filosofia»; e soprattutto seppe riconoscere il carattere ‘ascetico’ della filosofia anche in dialogo con voci rilevanti della filosofia contemporanea come Martin Heidegger. Pochi come il filosofo umbro si sono saputi aprire con arditezza e radicalità al dialogo con la filosofia contemporanea proponendo una tale particolare visione di una filosofia ‘mistica’ e ‘pura’. (Dalla Prefazione di Edoardo Mirri.)
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14. LA SCUOLA TRENTINA TRA GUERRA E PRIMO DOPOGUERRA (1914-1924)​
a cura di Paolo Marangon, 2017, 138 pp., ISBN 978-88- 8443-763- 1, € 12,00
Sulla base di una ricca documentazione inedita cinque specialisti ricostruiscono per la prima volta in modo completo il passaggio epocale della scuola trentina dall’Impero austro-ungarico al Regno d’Italia avvenuto durante e dopo la Grande Guerra.
Il volume esamina, da prospettive diverse, le quattro fasi che scandiscono questo travagliato processo: dalla “guerra tra le scuole” iniziata negli ultimi due decenni dell’Ottocento al coinvolgimento delle scuole nel primo conflitto mondiale, dalle controverse novità dell’annessione al Regno d’Italia fino alla contrastata ricezione della riforma Gentile. Un’attenzione particolare è dedicata alla scuola tedesca in Trentino.
Il libro rappresenta certamente un passo in avanti nel progresso degli studi e insieme una solida base per nuove prospettive di ricerca.
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15. EMIL L. FACKENHEIM: UN FILOSOFO TRA AUSCHWITZ E LA NUOVA GERUSALEMME
a cura di Massimo Giuliani, 2018, 232 pp., ISBN 978-88-8443-782-2, € 12,00
Questa miscellanea di saggi su Emil Ludwig Fackenheim (Halle 1916-Gerusalemme 2003) raccoglie, tra gli altri, gli interventi a un convegno sponsorizzato dal Master e dal Diploma in studi ebraici dell’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), tenutosi a Roma nel 2016 in occasione del centenario della nascita di questo originale rabbino e filosofo tedesco. Sopravvissuto alla Shoah ed emigrato prima in Canada e poi in Israele, Fackenheim è divenuto nella seconda metà del Novecento uno dei maggiori teorici della resistenza alle forze di Auschwitz e ha formulato un nuovo precetto: «Non date una vittoria postuma a Hitler perdendo la speranza in Dio e nell’uomo». Le sue riflessioni sul tiqqun ’olam – la riparazione di un mondo ferito da un male senza precedenti – e sul ritorno degli ebrei nella storia sono da considerarsi una pietra miliare del pensiero ebraico contemporaneo.
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16. L’EPISTOLARIO DI CRISTOFORO MADRUZZO COME FONTE PER LA STORIA DELL’ARTE
a cura di Luca Siracusano, con un’appendice di documenti dal notarile di Roma, 2018, 510 pp., ISBN 978-88-8443-791-4, non in commercio
Cristoforo Madruzzo (1512-1578), primo di quattro principi vescovi trentini appartenenti a quel casato, fu confermato cardinale nel 1545. A partire dal medesimo anno fu munifico ospite del concilio di Trento. Vicinissimo agli Asburgo, Madruzzo fu appuntato governatore della Milano spagnola nel 1555, incarico che tenne per poco meno di due anni. Tra gli ultimi mesi del 1559 e i primi del 1560 l’ecclesiastico si trasferì a Roma; acquisì inoltre i feudi laziali di Bassano in Teverina, Gallese e Soriano nel Cimino, dove fece erigere sia un palazzo sia la Fonte di Papacqua. Il presente volume offre l’edizione critica delle sue lettere di interesse storico-artistico, assieme a una selezione di nuovi documenti dal Notarile di Roma. Il carteggio e l’edizione degli atti notarili sono preceduti da un saggio, nel quale si offrono al lettore una serie di chiavi d’accesso al materiale documentario. Ne esce rischiarata una personalità tutt’altro che marginale, in grado, fra le altre cose, di mettere in dialogo collezionisti d’oltralpe e mecenati italiani.
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17. CITTADINANZA. INCLUSI ED ESCLUSI TRA GLI ANTICHI E I MODERNI
a cura di Fulvia de Luise, 2018, 300 pp., ISBN 978-88-8443-798-3, € 12,00
Il volume raccoglie in gran parte i contributi al Seminario di studio Cittadinanza: chi è incluso e chi no, per gli antichi e i moderni (Trento, 22-23 febbraio 2017) e ne ripropone gli intenti: realizzare un confronto sul tema della cittadinanza, con un taglio interdisciplinare e temporalmente trasversale.
Ripartire dai Greci e dalla loro esperienza della democrazia non è un semplice omaggio al tempo e al luogo in cui ha avuto origine un patrimonio di idee. C’è nel dibattito antico una forte consapevolezza di quanto il riconoscimento della cittadinanza caratterizzi un ordine politico, esprimendo la condivisione di un determinato sistema della legalità e producendo negli individui un effetto identitario; allo stesso tempo, l’idea di cittadinanza risulta equivoca come canone di appartenenza e si presta a declinazioni in ordine a valori divergenti. La modernità, che è stata chiamata da Bobbio «l’età dei diritti», non scioglie le ambiguità dell’idea di cittadinanza, che si ripropongono in termini di conflitto in ognuno dei grandi momenti rivoluzionari, che pure hanno segnato le tappe di un percorso progressivo verso la più ampia apertura democratica. Il confronto sul tema della cittadinanza tra antichi e moderni, tra antichi e noi, si mantiene ad alti livelli di interesse proprio perché evidenzia questioni irrisolte nella discussione ricorrente dei criteri per distinguere chi può essere cittadino e chi è escluso. Dal mito dell’autoctonia degli Ateniesi ai dibattiti di Putney sulla rilevanza della proprietà per identificare il vero cittadino, dallo jus sanguinis allo jus soli, la questione della cittadinanza domanda di essere sciolta con un atto di consapevolezza politica: perché decidere dove passa il confine dell’inclusione non è solo l’atto costitutivo di una comunità, ma la dichiarazione della forma di giustizia di cui tale comunità si fa garante. Anche in un mondo come il nostro, dove molte frontiere sono divenute permeabili, ma la questione identitaria può riproporsi nelle forme più arcaiche e irriflesse dell’appartenenza, senza diventare oggetto di seria considerazione nel dibattito pubblico.
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18. LA STORIA VA ALLA GUERRA. STORICI DELL’AREA TRENTINO-TIROLESE TRA POLEMICHE NAZIONALI E PRIMO CONFLITTO MONDIALE
a cura di Giuseppe Albertoni, Marco Bellabarba, Emanuele Curzel, 2018, 344 pp., ISBN 978-88-8443-825-6, € 12,00
Il 20 e il 21 ottobre 2016 si è tenuto presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento un convegno intitolato La storia va alla guerra. Storiografi dell’area trentino-tirolese tra polemiche nazionali e primo conflitto mondiale. L’intenzione era quella di approfondire la conoscenza di figure, ambiti istituzionali e associativi, gruppi promotori di riviste che nel periodo precedente e successivo alla Prima guerra mondiale si impegnarono nella ricerca, con prevalente attenzione all’area trentino-tirolese e al periodo medievale e moderno. Quanto il clima di esaltazione nazionale condizionò la formazione delle società, la scelta delle tematiche di studio, gli esiti stessi delle ricerche? Che ricadute ebbero tali risultati sulla formazione delle identità collettive e sulle decisioni che vennero prese? Quali scelte personali fecero gli storici di fronte alla guerra, quale fu il loro destino in quegli anni?
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19. Paolo Bonafede, L’ALTRA PEDAGOGIA DI ROSMINI. DILEMMI, OCCULTAMENTI, TRADUZIONI
2019, 424 pp., ISBN 978-88-8443-860-7, € 12,00
La pedagogia rosminiana è stata oggetto di numerosi studi che ne hanno messo in luce l’intima unione con il sistema filosofico del pensatore di Rovereto. Sulla base di un’accurata analisi delle fonti – con particolare riferimento all’opera incompiuta Del principio supremo della metodica (1839-40) – il volume indaga il pensiero educativo di Rosmini, mettendo in luce aspetti e problematiche della sua pedagogia non ancora trattati. Emerge in questo modo un ‘altro Rosmini’ che, senza sostituirsi a quello già conosciuto, arricchisce in modo significativo il profilo storico e teoretico del Roveretano, mostrando l’ampiezza e l’acume della sua attività riflessiva non solo nell’orizzonte del diciannovesimo secolo, ma anche nei confronti del dibattito pedagogico contemporaneo.
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20. IM LÄRM DES KRIEGES WAR DAS WORT VERLOREN. DER (UN)POLITISCHE FERDINAND EBNER / NEL FRAGORE DELLA GUERRA LA PAROLA ANDÒ PERDUTA. FERDINAND EBNER (IM)POLITICO
a cura di Carlo Brentari e Silvano Zucal, 2019, 304 pp., ISBN 978-88-8443-868-3, € 12,00
Tra i suoi contemporanei, Ebner è uno dei pochi a vedere la prima guerra mondiale non solo come il crollo di valori politici e morali ormai improponibili, ma soprattutto come la «bancarotta culturale e spirituale dell’uomo europeo». Con la guerra la parola decade a chiacchiera, a giornalismo parolaio, xenofobo e nazionalista. A ciò si aggiunge la menzogna di una cultura ‘cristiana’ che ha accettato di benedire i cannoni di tutte le armate contrapposte. L’entusiasmo con cui i popoli europei si sono improvvisamente gettati in una guerra gigantesca, secondo Ebner, va compreso «come un suicidio collettivo» senza precedenti. Con la sua umile filosofia della parola e dell’incontro Ebner rimane immune dalle trionfanti filosofie nazionalistiche della guerra, che invece vengono fatte proprie da molti raffinati intellettuali e scrittori europei.
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21. Alessandra Quaranta, MEDICI-PHYSICI TRENTINI NELLA SECONDA METÀ DEL CINQUECENTO. SAPERE MEDICO, IDENTITÀ PROFESSIONALE E SCAMBI CULTURAL-SCIENTIFICI CON LE CORTI ASBURGICHE
2019, 430 pp., ISBN 978-88-8443-871-3, € 15,00
Nella seconda metà del Cinquecento un consistente gruppo di medici-fisici trentini operò sia nel Principato vescovile di Trento sia nelle corti asburgiche di Vienna, Praga e Innsbruck. Il volume indaga la loro attività professionale e la rete delle loro relazioni costruite con pazienti, autorità politiche e colleghi. In un’Europa fondata sui rapporti di patronage, e dilaniata da conflitti politici e religiosi, queste interazioni si rivelavano molto importanti ai fini della loro carriera e dei loro studi scientifici. Attraverso l’analisi di fonti mediche manoscritte, ampio spazio è dedicato anche all’attività clinica dei trentini e ai loro metodi di cura, in un momento cruciale per lo sviluppo della medicina, nel quale la dottrina degli antichi si confrontava sempre più frequentemente con dati empirici ed esperienze di osservazione.
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22. LA VOLONTARIETÀ DELL’AZIONE TRA ANTICHITÀ E MEDIOEVO
a cura di Fulvia de Luise e Irene Zavattero, 2019, 612 pp., ISBN 978-88-8443-864-5, € 15,00 (edizione cartacea esaurita)
Dalla notte (omerica) dei tempi la nostra cultura riflette sul problema dell’attribuzione di responsabilità, le cui implicazioni in termini di consapevolezza, intenzione, libertà, costrizione, consenso, volontà sono così complesse da sfuggire a una soluzione univoca, così impegnative che ogni definizione dei termini coinvolti dà luogo a un modo diverso di intendere i soggetti umani, la loro virtù, la qualità dei loro caratteri e delle loro interazioni: cioè, in una parola, a una differente antropologia. A questa unità tematica si è ispirato un progetto di ricerca comune, tra filosofia antica e medievale, con l’obiettivo di indagare le radici e la prima elaborazione di un dibattito secolare, tutt’ora aperto e al centro della riflessione contemporanea internazionale.
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23. ROSMINI E LA FENOMENOLOGIA
a cura di Mauro Nobile, 2020, 398 pp., ISBN 978-88-8443-880-5, € 15,00
Ideologia (Rosmini) e fenomenologia (Husserl): che cosa può insegnare, oggi, il confronto fra queste due impostazioni teoretiche apparentemente lontane e nondimeno espressive, forse, di comuni istanze moderne? Che cosa lascia emergere l’analisi comparata dei rispettivi contesti di insorgenza, degli ascendenti filosofici e delle tradizioni derivate? Che cosa suggeriscono gli approfondimenti incrociati condotti intorno alle questioni riguardanti il rapporto fra coscienza ed essere, le esperienze di passività legate alla percezione, al sentimento e al corpo, la costituzione della persona nella sua relazione con l’alterità? In che misura, infine, la riapertura del discorso su Dio in corso presso alcune voci significative della fenomenologia contemporanea, soprattutto francese, può entrare in dialogo con la teosofia rosminiana? Frutto di un progetto pluriennale e collettivo di ricerca, il volume raccoglie quindici contributi rivolti ai nodi indicati e si offre dunque al lettore come primo bilancio sistematico intorno al tema Rosmini e la fenomenologia.
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24. Gian Maria Varanini, STUDI DI STORIA TRENTINA
a cura di Emanuele Curzel e Stefano Malfatti, 2020, 2 tomi, 752+704 pp., ISBN 978-88-8443-904-8, € 40,00
L’impegno di ricerca storiografica di Gian Maria Varanini, dentro e fuori l’università, si è applicato a temi molto articolati e ad ambiti spaziali e temporali che – per quanto gravitanti sull’Italia settentrionale e sul tardo medioevo – non si possono certo definire limitati. Tali ricerche si sono riversate in centinaia di pubblicazioni di dimensioni e collocazioni editoriali molto diverse, che non è sempre agevole avere a disposizione. Per questo si è pensato che il modo migliore per festeggiare il suo settantesimo compleanno fosse quello di raccogliere in un volume una parte delle sue ricerche, e in special modo – dato che questa iniziativa parte da Trento, che lo ha visto per quindici anni apprezzato docente – quelle dedicate all’area trentina. I 53 saggi presenti nel volume sono raggruppati in sette sezioni: I. Trentino medievale: storia e geografia delle fonti scritte; II. Storici: dalla Vallagarina erudita alle soglie del XXI secolo; III. Tra il Tirolo e Verona: l’episcopato di Trento nel tardo medioevo; IV. Trento città alpina; V. Comunità rurali: persone e istituzioni; VI. Famiglie: Castelbarco, Lodron, Saibante, Del Bene; VII. L’economia del territorio trentino-tirolese in età tardomedievale. Ogni sezione è dotata di una breve introduzione che colloca i vari interventi nel contesto delle ricerche dell’autore. Il volume è arricchito dall’indice dei nomi e dei luoghi.
Tomo I (ISBN 978-88-8443-905-5): Premessa; Nota dei curatori; sezioni I-IV (complete); sezione V (prima parte)
Tomo II (ISBN 978-88-8443-906-2); sezione V (seconda parte); sezioni VI-VII (complete); Bibliografia; Indice dei nomi; Indice dei luoghi; Tabula gratulatoria
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25. Omar Brino, AUTOCOSCIENZA E INVOCAZIONE. CONFRONTI FILOSOFICO-RELIGIOSI NELL’ITALIA DEL NOVECENTO
2020, 256 pp., ISBN 978-88-8443-919-2, € 12,00
La riflessione filosofica sulla religione è stata oggetto di intensi dibattiti nell’Italia del Novecento, in relazione con le vicende sociali, politiche e culturali del Paese, nonché con contesti teorici e storici non certo solo confinati all’ambito nazionale. In questo libro si studiano alcune aree di interlocuzione significative e tra loro collegate in questi dibattiti. Un primo ambito di ricerca riguarda i plurimi confronti novecenteschi con Rosmini, nelle sue specificità teoriche, nell’interazione con le filosofie d’oltralpe, nella sua peculiare collocazione rispetto alle tradizioni cattoliche e alla modernità; un’altra area indagata verte sulle ripercussioni filosofico-religiose, anche di lungo periodo, della crisi modernista/antimodernista; un terzo ambito di ricerca concerne i variegati confronti dei filosofi italiani del primo Novecento con la tematizzazione del religioso nella filosofia classica tedesca tra Sette e Ottocento (in autori come Kant, Fichte, Schleiermacher, Hegel, Schopenhauer). Vi è infine un sondaggio, senza pretesa di esaustività, su rilevanti figure più recenti quali Alberto Caracciolo, il primo titolare di una cattedra di filosofia della religione in Italia, e il suo allievo Giovanni Moretto. In diversi filosofi di inizio Novecento che videro con una certa simpatia almeno alcune esigenze del ‘modernismo’ religioso, al di là delle serrate critiche dei loro avversari, si possono scorgere determinati spunti teorici di un filone filosofico-religioso ‘liberale’ che avrà, nella seconda parte del secolo, proprio in figure come Caracciolo e Moretto, significativi sviluppi teoretici e storici.
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26. ITINERARI DI FILOSOFIA E TEOLOGIA FRANCESCANA. STUDI OFFERTI IN MEMORIA DI MARCO AROSIO
a cura di Andrea Nannini e Irene Zavattero, 2021, 400 pp., ISBN 978-88-8443-966-6, € 15,00
Dalle dottrine della prima generazione di francescani parigini fino alle dispute cinquecentesche di terra spagnola che videro impegnati francescani e domenicani, il volume percorre tre secoli di pensiero filosofico e teologico. Viene privilegiato il punto di vista francescano per onorare la memoria del compianto Marco Arosio (1963-2009), specialista del pensiero di Bonaventura da Bagnoregio, ma con interessi che spaziavano dai maestri francescani della prima metà del Duecento fino all’attività di predicazione dell’Osservanza francescana nel Cinquecento. Undici saggi che illustrano altrettanti ‘itinerari’ del pensiero francescano, da Giovanni de La Rochelle a Bartolomeo da Colle, passando per Bonaventura, Riccardo di Mediavilla, Raimondo Lullo, che in età avanzata divenne terziario francescano, Francesco di Meyronnes e Alessandro Bonini, noto come Alessandro di Alessandria.
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27. LA COSCIENZA DIVISA. DA ANTONIO ROSMINI A PIETRO PRINI
a cura di Andrea Aguti, Andrea Loffi, Walter Minella e Giorgio Sandrini, 2021, 272 pp., ISBN 978-88-8443-968-0, € 12,00
Uno dei fenomeni più tipici, e insieme più intellettualmente provocanti e dolorosi, del pensiero filosofico-religioso italiano è stato quello dello iato, della scissione, della necessità di conciliazione tra fede religiosa da una parte e modernità intellettuale, morale e civile dall’altra. Il volume si propone di indagare proprio questa coscienza divisa dei filosofi cattolici italiani degli ultimi due secoli. Il suo punto focale è Pietro Prini, filosofo convintamente cattolico e instancabilmente critico, che sentì in modo particolarmente acuto il dramma silenzioso della mancata apertura alla modernità auspicata per la Chiesa dal Concilio Vaticano II. Il libro, tuttavia, comincia più indietro, e prende le mosse da Antonio Rosmini, che visse nelle prime turbolente fasi del Risorgimento e tentò di mostrare come l’unica vera filosofia moderna non potesse essere che cattolica. La trattazione procede giù giù lungo il Novecento, analizzando figure come quelle di Ernesto Buonaiuti e di Gustavo Bontadini. In questo lavoro collettaneo il lettore troverà una visibile pluralità di approcci e di stili, con cui si è cercato di rendere giustizia a un quadro culturale differenziato e straordinariamente ricco. Esso comprende il problema della retta interpretazione della modernità e del posto che, nella modernità, può venir riservato alla trascendenza; il problema del modernismo coi suoi martiri e della neoscolastica coi suoi campioni; il problema della demitizzazione e quello del personalismo e della relazione, fino agli attuali problemi dell’ecologia e dell’antropologia religiosa alla luce delle neuroscienze.
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28. FILOSOFIE DELLA NASCITA
a cura di Manuela Moretti, Mario Vergani e Silvano Zucal, 2022, 280 pp., DOI 10.15168/11572_362907
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-8443-998-7; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-033-5, € 12,00
Molti segni dentro e fuori il campo della discussione teorica indicano che il tempo è maturo per portare al centro del dibattito attuale il fatto, il fenomeno o l’evento della nascita. Rivendicare una specificità della domanda filosofica quanto al tema della nascita ‒ rispetto a prospettive e livelli di analisi differenti, propri delle scienze naturali e storico-sociali ‒ significa porre, secondo percorsi plurali e con linguaggi e stili differenti, una questione di costituzione riferita alla condizione umana e quindi di senso sotto il profilo esistenziale, un’interrogazione che investe il piano ontologico, la dimensione etica, la sfera politica, sommuovendo molti dei punti fermi della tradizione. Articolato in dodici contributi, il volume raccoglie le discussioni che si sono svolte il 25 e 26 novembre 2021 presso le università di Milano-Bicocca e di Trento, nel corso del convegno internazionale Filosofie della nascita che ha coinvolto studiose e studiosi provenienti dall’Italia, dalla Germania, dalla Svizzera e dalla Spagna.
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29. Umberto Fedrizzi, HEGEL, MARX E IL CALCOLO INFINITESIMALE
2022, 216 pp., DOI 10.15168/11572_362914
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-8443-999-4; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-034-2, € 12,00
Negli ultimi anni, le ricerche dedicate al rapporto tra Hegel e Marx da una parte e la matematica dall’altra si sono moltiplicate a vista d’occhio, contribuendo a raggiungere su questo tema una posizione decisamente più equilibrata rispetto al passato. Tuttavia, tali studi rimangono ancora oggi piuttosto limitati e sono molti gli aspetti che avrebbero bisogno di ulteriori approfondimenti. Mentre, ad esempio, quasi tutte le indagini compiute in passato hanno messo in luce il particolare interesse che Hegel e Marx nutrirono nei confronti del calcolo infinitesimale e del problema della sua fondazione, entrando nei dettagli delle posizioni sostenute dai due filosofi a questo proposito, ancora oggi il rapporto tra il pensiero hegeliano e quello marxiano sul calcolo rimane sostanzialmente inesplorato. Il presente volume nasce con l’intento di colmare, almeno in parte, questa lacuna, facendo emergere somiglianze e differenze tra le riflessioni dei due autori e rivelando in modo particolare il profondo debito che, in questo campo, Marx nutre nei confronti di Hegel.
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30. UTOPIE E MESSIANISMI NEL PENSIERO EBRAICO
a cura di Davide D’Amico, Massimo Giuliani e Paolo Vanini, 2023, 264 pp., DOI 10.15168/11572_385329
Edizione digitale ad accesso aperto: ISBN 978-88-5541-018-2; edizione cartacea: ISBN 978-88-5541-041-0, € 12,00
Le visioni utopiche non sono estranee all’orizzonte del pensiero ebraico. Certo, se si considera l’utopia come la rappresentazione di una realtà extra-spaziale ed extra-temporale, non sembrano esistere schemi utopici propriamente ebraici. Tuttavia, se si interpreta l’utopia come impulso verso una sorta di società ideale, questa ha naturalmente una sua controparte ebraica nel concetto di messianismo. A partire dall’epoca dei profeti, come Isaia e Michea, che videro, capovolgendo il mondo così com’era, un anti-mondo dove non sarebbe più esistita la guerra e le armi sarebbero state trasformate in strumenti agricoli, fino al ritorno a Sion o alla redenzione collettiva di cui ci ha parlato Scholem, l’utopia è stata declinata in molti modi e con molti nomi nella tradizione ebraica, in un crocevia di interpretazioni, epifanie narrative e progetti politici che mostrano, e continuano a mostrarci, il vulnerabile confine che separa il ‘mondo ideale’ dal ‘mondo al contrario’: un confine che abitiamo quotidianamente, in cerca di quelle parole e quegli ideali che ci permettano di cercare e immaginare un mondo nuovo.
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